Questo post è dedicato a tutte le primipare in dolce attesa che non vedono l’ora di abbracciare il proprio bambino.
Quello che voglio dirvi è che si sarà fantastico averlo tra le braccia, coccolarlo annusarlo. Ma ci sono cose che vi mancheranno del pancione e cose che farete fatica a fare con un neonato da gestire allora ecco le dieci cose da fare assolutamente.
Il servizio fotografico. Magari in questo momento col pancione vi vedete grosse e goffe, ma fidatevi siete bellissime e sopratutto il vostro aspetto col pancione vi mancherà un giorno. E allora regalatevelo un bel servizio fotografico per avere per sempre delle belle foto ricordo della gravidanza. Fidatevi ne vale la pena. Le riguarderete con nostalgia e romanticismo.
I bambini non sono tutti uguali mettiamocelo in testa.
Lo sappiamo, ne siamo consapevoli tutti quanti. Ogni bambino è unico e speciale. Diverso dall’altro.
Ogni bimbo raggiunge le sue tappe e le sue conquiste in un tempo diverso da ogni altro bambino.
E specie nell’infanzia questa unicità andrebbe valorizzata.
Ed è proprio per questo che non ha senso cercare di fare raggiungere ai bambini più piccoli gli stessi obiettivi negli stessi tempi. Non si possono conformare i bambini.
A dimostrazione di questo nelle scuole d’infanzia purtroppo è ancora molto diffusa l’abitudine di far compilare loro schede su schede di numeri e figure senza aver permesso ai bambini di fare le necessarie esperienze per conoscere tali oggetti.
I genitori si sentono rassicurati dal faldone di schede pre compilate che ricevono alla fine del’anno, credendo erroneamente che siano sufficienti per la crescita del bambino e la preparazione alla scuola primaria.
Niente di più falso.
E solo con l’esperienza e l’attenzione verso il singolo bambino che il bambino può crescere ed essere sempre più pronto ad affrontare il mondo.
Non è la compilazione della scheda il giusto requisito per arrivare pronti alla scuola elementare. E sopratutto la stessa scheda non può essere adatta a tutti bambino. Magari per qualche bambino andrà bene, per altri no.
Si può e anzi si deve arrivare alla scuola, primaria senza saper ne leggere ne scrivere, ma con la consapevolezza e la conoscenza di stessi e dell’ambiente che ti circonda .
Un bambino sereno e sicuro di sé può imparare a leggere e scrivere in poco tempo.
E il tempo trascorso nella scuola d’infanzia deve proprio servire a questo.
A rafforzare la consapevolezza dell’io, a gestire i rapporti umani tra coetanei ed adulti.
C’è tempo per studiare ed imparare a memoria nozioni su nozioni.
Le tappe e la maturità raggiunta da un bambino non si misurano in base al numero di schede colorate ma in base alla serenità del bambino, dal modo in cui si rapporta con gli altri e alla gioia con cui desidera fare nuove esperienze.
Quindi evviva le insegnanti che mettono i bambini al primo posto e non contano semplicemente il numero delle schede compilate.
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Perché le mamme lo sanno sempre. Le mamme sanno tutto.
Le mamme hanno sempre ragione.
Le mamme non sbagliano mai.
Sembrano fasi fatte ma non sono frasi fatte, è la verità. Perché il legame delle mamme è un legame fatto di sangue, di cuori che battono allo stesso ritmo.
Un legame di sudore.
Di notti insonni e silenziose. Di ninne nanne cantate al buio, in silenzio.
Tu sei tutte le mie prime volte. Buon compleanno amore mio.
Quante cose vorrei dire e scrivere in questa giornata che nel mio cuore è sempre un mix di emozioni che aggettivi per descriverle non li hanno.
Sono già passati sei anni, da quando sei arrivata tu che hai rappresentato tutte le mie prime volte.
La prima volta che ho fatto un test di gravidanza, e il positivo con timidezza e coraggio si è presentato subito.
La prima volta che ho partorito e ho conosciuto quel dolore così decantato, così temuto e allo stesso tempo magicamente desiderato. L’unico dolore nella vita che ti porta a qualcosa di buono e bello.
L’unico dolore che ha davvero un senso.
La prima volta che ho tenuto tra le braccia un neonato. E ne ho annusato il profumo. Così nuovo eppure così familiare.
La prima volta in cui la vita ha saputo stupirmi per davvero.
La prima notte abbracciata ad un neonato. E la prima volta in cui davvero mi sono sentita importante e fondamentale per qualcuno.
La prima volta che ho chiesto a Dio di farmi vivere abbastanza per vederti diventare grande. Ed esserci finché ne avrai bisogno.
mde
La prima volta che ho pianto lacrime amare, nella paura più nera di non essere in grado di fare la mamma, in quella specie di limbo che è il primo periodo post parto. Dove gioia e paura si alternano vorticosamente. Dove ho riso e pianto a momenti alterni.
La prima volta che ho capito di essere in grado di farcela da sola. E ho avuto fiducia in me stessa.
La prima volta che mi hai sorriso. Che mi hai abbracciato.
La prima volta che ho insegnato a qualcuno a camminare sulle proprie gambe. E poi ad andare in bicicletta.
La prima volta che ti ho lasciato all’asilo. E col cuore spezzato avrei voluto tenerti nel nostro piccolo nido in quel film magico in cui solo io ero il centro del mondo.
E ho imparato che amare è imparare a lasciare andare.
Amare è aiutare a crescere.
Ed essere capaci di mettersi da parte quando non si è più indispensabili.
Sei la prima volta che ho desiderato una palla di vetro per proteggerti da tutto e da tutti.
La prima volta in cui ho apprezzato il tepore di casa e gli abbracci sul divano.
Tu che mi hai fatto capire che non bisogna solo correre, ma è necessario imparare a fermarsi.
E ridere a crepapelle guardando un cartone animato buffo.
Perché il bello della vita sta nelle piccole cose. Nei gesti quotidiani e in tutto l’amore che solo un figlio ti fa provare.
Tanti auguri amore mio per i tuoi sei anni. Cosi preziosi e unici per me. Forse un giorno riuscirai a capire quanto sono importanti per me.
Mamma
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