Mese: Ottobre 2018

Perché figli alla fine ti perdonano sempre. Mammansia

Perché figli alla fine ti perdonano sempre. Mammansia

I figli alla fine ti perdonano sempre

Cucino la pasta insipida perché mi dimentico di mettere il sale. Loro si lamentano ma poi la mangiano lo stesso.

Mi lamento per come hanno messo a posto i giochi, e poi  chiedo loro scusa perché so che lo hanno fatto migliore dei modi dal loro punto di vista. E poi mi abbracciano e mi perdonano.

A volte perdo la pazienza. Urlo senza motivo in un mix di stanchezza e frustrazione. Ma loro così piccoli lo capiscono e  fanno finta di nulla, come se fosse successo niente.

Passo troppo tempo col mio smartphone ma loro non demordono e continua a chiamarmi.

Troppe volte sono in ritardo, ma non gli importa,  basta vedermi e abbracciarmi.

Perché la musica è importante per i bambini

Perché la musica è importante per i bambini

I bambini non hanno barriere.

Non sono vittime delle limitazioni e dei preconcetti che vanno a barricare i cervelli di noi adulti.

I cervelli dei bambini sono in fase di formazione. E hanno bisogno di stimoli per sviluppare la creatività e la percezione di sè, per mettere le basi dell’adulto che saranno.

E noi genitori ci auguriamo sempre che i nostri bambini diventino adulti liberi, creativi e sicuri di se stessi.

Come possiamo aiutare i nostri bambini nella crescita? Come possiamo aiutarli a stimolare la fantasia modellando il loro cervello il quale determinerà la persona che sarà da grande?

Possiamo fare tante cose, una di queste è avvicinarli alla musica fin dai primi giorni di vita.

Pipì nel materasso. Rimedi e consigli

Pipì nel materasso. Rimedi e consigli

Pipì nel materasso. Rimedi e consigli.

Stanotte gli è scappata. In realtà ad un mese dall’inizio della scuola materna Enea ha ricominciato occasionalmente a farsi la pipì addosso.

All’inizio solo durante il riposino a scuola, stanotte nel letto. Per la precisione nel MIO letto.

Un lago di pipì.

Dire che mi è venuto da piangere è poco. In parte perché una regressione non fa mai piacere e in parte perché nel cuore della notte dopo una giornata di lavoro mettersi li a cambiare il letto, lavare il bambino non è affatto piacevole. A dire il vero è molto molto deprimente.

Superato il trauma notturno ho iniziato a meditare sul da farsi col materasso e grazie ai consigli delle mie lettrici ecco il riassunto dei metodi più efficaci.

La prima cosa da fare è lavare il materasso. Per lavare il materasso si possono usare:

  • sapone delicato,
  • sapone di Marsiglia,
  • sapone miscelato ad aceto di mele,
  • sapone miscelato a bicarbonato
  • ammonica diluita,
  • candeggina sempre diluita.

Una volta lavato il materasso va asciugato preferibilmente al sole oppure con l’ausilio del phon.

Pipì nel materasso. Rimedi e consigli

E QUESTO CI FA MEGLIO CAPIRE COME MAI IL PERIODO CONSIGLIATO PER TOGLIERE IL PANNOLINO SIA APPUNTO L’ESTATE!

C’è poi chi prima di asciugare consiglia di mettere sul materasso un bello strato di bicarbonato allo scopo di assorbire acqua e pipì in eccesso. Il bicarbonato in questo caso va lasciato agire e poi aspirato con l’aspirapolvere.

Infine c’è chi consiglia di lavare con la scopa a vapore o con strumenti simili.

Poi ci sono le mamme, quelle più furbe di me che si sono dotate di copri materasso impermeabile. Accessorio che andrò sicuramente ad aggiungere ai miei “maipiùsenza”

Quanto al mio materasso, grazie ai preziosi suggerimenti sono riuscita a pulirlo e farlo tornare come nuovo!

Se avete atri metodi scrivetemi qui e aggiornerò l’articolo!

 

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Le mamme lavoratrici sono le eroine di oggi

Le mamme lavoratrici sono le eroine di oggi

Le mamme lavoratrici sono le eroine di oggi.

E questo ve lo dico con cognizione di causa.

Con questo post non voglio minimizzare il lavoro e la fatica che può fare una mamma che non lavora, ma vi posso assicurare che una mamma che lavora fa decisamente molta più fatica.

Una corsa continua contro il tempo, i semafori, il traffico.

Nella testa mille pensieri.

le cose da fare in casa dove per ovvie ragioni molto probabilmente regna il caos perenne.

La spesa da fare. La cena da cucinare.

Perché le mamme hanno sempre ragione

Perché le mamme hanno sempre ragione

Mia mamma me lo diceva sempre, ma io ovviamente non le ho mai creduto.

E adesso che sono mamma mi ricredo in tutto è per tutto.

Se c’è una certezza nella mia vita è che le mamme hanno sempre ragione.

Niente e nessuno al mondo conoscerà mai un bambino quanto la sua mamma. Non me ne vogliano i papà, ma la mamma è sempre la mamma.

La mamma lo sa.

Lo capisce da uno sguardo.

Quando ha fame, quando ha sonno, quando ha solo bisogno di una piccola coccola.

Perché i social sono un’arma a doppio taglio

Perché i social sono un’arma a doppio taglio

Perché i social sono un’arma a doppio taglio.

Siamo ormai tutti iscritti ad almeno un social.

La bellezza degli stessi è il poter essere in contatto con persone di cui diversamente  non avremmo più notizie.

Compagni di classe, amici lontani, ex colleghi, conoscenti.

I social ci permettono di creare un filo invisibile tra noi e queste persone.

Si condividono i traguardi, i successi, gli eventi. I matrimoni, le nascite dei figli e anche i lutti.

Ci sentiamo tutti meno soli da quando ci sono i social. Anche se in realtà siamo molto più soli di una volta quando i rapporti erano umani.

Ci sentiamo ascoltati. Quando in realtà siamo semplicemente spiati.

Ed è proprio questo il problema.

Non siamo solo ascoltati, ricordiamoci che verba volant, scripta manent. Così tutto ciò che postiamo sui social resta li indelebile e alla mercé di tutti.

Ed è scritto.

Possiamo pure cancellarlo ma molto probabilmente qualcuno si sarà già archiviato gli screenshot e tutto ciò che è passato nel web, anche se a noi apparentemente sembra cancellato in realtà è semplicemente archiviato da qualche parte.

E allora proprio perché le cose restano scritte è necessario fare la massima attenzione a ciò che si scrive.

Gli sfoghi personali, anche se diretti in generale andrà sempre a finire che faranno sentire qualcuno colpevole, magari a torto. E questa persona se la potrebbe prendere o addirittura passare alle vie legali.

le parole scritte hanno un valore e questo non è bisogna dimenticarlo, perché dallo sfogo personale alle denuncia vi assicuro che il passo è davvero molto breve.

I social così come uniscono allo stesso modo allontanano le persone.

Perché se esprimo troppo il mio pensiero ci sarà sicuramente qualcuno a cui darò fastidio, o che conoscerà una parte di me che prima gli era sconosciuta e molto probabilmente mi toglierà sia il saluto che dagli amici di Facebook.

Le persone sui social si sentono protette dal proprio schermo e scrivono cose che mai direbbero in faccia.

E tutto prende una brutta piega.

Tutto viene enfatizzato.

Allargato senza alcun criterio,

Insomma i social sono pericolosi.

Sono nati per condividere, ma bisogna mantenere sempre un profilo neutrale. Non si può condividere proprio tutto.

I social sono terra fertile per polemiche e querele. Anche per cose altrimenti stupide e banali che nella vita reale si risolverebbero con un “vaffanbip”.

Insomma condividete le gioie. ma gli sfoghi personali, se posso darvi un consiglio, teneteli per voi.

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Mammansia

Caro fratello io ti odio. Ma non potrei mai più stare senza di te

Caro fratello io ti odio. Ma non potrei mai più stare senza di te

Caro fratello io ti odio. Ma non potrei mai più stare senza di te.

Voglio essere sincera, quando sei nato mi aspettavo di arrivare da mamma e trovare un amichetto con cui giocare. Per la precisione a dire il vero avrei preferito una femminuccia come me. E invece oltre a non essere una bambina eri solo un neonato, che non parlava e sopratutto non giocava.

Essere maestra, l’insegnante  il ruolo più difficile

Essere maestra, l’insegnante il ruolo più difficile

Non deve essere facile essere un’insegnante al giorno d’oggi.

In realtà non lo è mai stato a mio avviso ma ora come ora è davvero complicato.

Ho iniziato a pensarci su ieri, quando all’uscita della scuola primaria ho visto la maestra che abbracciava teneramente un alunno i cui genitori ancora non erano ancora arrivati. Un abbraccio pieno di affetto.

E allora ho riflettuto su quanto sia difficile essere un’insegnante, dove il materiale di lavoro è umano.