Mese: Settembre 2018

Lo sterilizzatore. Serve davvero o è solo marketing? Che tipo comprare?

Lo sterilizzatore. Serve davvero o è solo marketing? Che tipo comprare?

Oggi vi parlo dello sterilizzatore.

Lo sterilizzatore è quell’oggetto che vi permette di sterilizzare ciucci e biberon prima di darli al vostro neonato.

Esistono due correnti di pensiero.

Le mamme che sterilizzano tutto, e quelle che non sterilizzano nulla perché i bambini si devono fare gli anticorpi.

Le mamme che lo trovano utile e quelle invece che lo trovano perfettamente inutile.

Io personalmente l’ho usato.

Quanto sono belle le mamme sui social

Quanto sono belle le mamme sui social

Quanto sono belle le mamme sui social.

Dio mio quanto sono belle le mamme sui social.

Sono sempre felici e sorridenti. Mostrano felici il loro pancione e i 25 kg messi su come se non gli importasse. Ma la verità è che gli importa eccome.

Postano foto con sorrisi a 35 denti vantando un parto “semplicemente meraviglioso” quando poi per tre mesi non sono in grado di sedersi su una sedia.

Sono sempre felici, perfette e con figli da manuale.

Che dormono e mangiano, non fanno capricci e hanno 10 in pagella fin dalla prima elementare.

Postano quanto amano il loro lavoro.

E foto di vacanze perfette.

Non possiamo proteggere i nostri figli da tutto

Non possiamo proteggere i nostri figli da tutto

Non possiamo proteggere i nostri figli da tutto.

E per quanto sia doloroso e difficile da accettare dobbiamo accettarlo.

Facciamo tutti del nostro meglio, ma molto spesso questo non è sufficiente.

Non possiamo proteggerli dalla cattiveria del mondo. Dai bulli e dalle persone che li feriranno.

Dalle difficoltà che incontreranno sulla loro strada. Dagli ostacoli che dovranno superare con le loro gambe.

Noi facciamo tutto quello che si può fare. Facciamo il possibile e disperatamente cerchiamo di fare l’impossibile. E qualche volta ci riusciamo. Ma molto spesso no.

Ed è il senso di impotenza di certe situazioni  la cosa che più ci strazia.

E difficile fin da piccoli affidarli alle cure di un’altra persona, perché il non essere presenti per proteggerli è la cosa che più preoccupa e ci addolora. Fosse solo un ginocchio sbucciato, il non poter essere li a consolare il pianto ci ferisce.

Poi crescono e ci sono i dolori piccoli e grandi.

Le delusioni per un’amicizia finita, un amore struggente, o semplicemente per un brutto voto a scuola.

Una frase sbagliata o un sorriso mancato

Ci sono un’infinità di cose da cui non possiamo proteggerli, ed è questa la parte più difficile dell’essere un genitore.

E difficile lasciare che un parte del proprio cuore affronti la sua vita . E accettare che quella vita che noi riteniamo in parte nostra non ci appartenga.

E dobbiamo imparare a farci da parte.

Ad osservare in silenzio e a saper consigliare e dire la nostra solo quando necessario e non tutte le volte che vorremmo.

Dobbiamo imparare a sopportare il dolore dei figli, perché nella vita il dolore è inevitabile e non possiamo tenerli sotto una campana di vetro a vivere una vita asettica sotto i punti di vista.

E dobbiamo imparare ad accettare la vita per quello che da a noi e a loro.

Senza farsi troppo domande e  ricordandoci di sorridere più spesso.

Perché non possiamo proteggerli da tutto. Ma possiamo insegnare loro il valore di un sorriso. E l’amore verso la vita.

Senza guardare troppo al domani ma concentrandoci solo sull’oggi.

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A Mirabilandia il sole sorride a grandi e piccini

A Mirabilandia il sole sorride a grandi e piccini

Mirabilandia il sole sorride a grandi e piccini.

Il fine settimana è fatto per staccare dalla routines quotidiana.

Per rallentare il ritmo della corsa e godere dell’adesso.

Il fine settimana è fatto per i bambini, il tempo è tutto per loro ed è il tempo da in cui condividere esperienze con mamma e papà.

A noi i week end piace passarli in giro e oggi vi parlo del parco divertimenti della romagna Mirabilandia.

Questo parco per me ha un significato particolare, posso dire di averlo visto nascere, crescere ed evolvere di anno in anno.

Mentre sorridi al tempo che passa sono già 3 anni di te

Mentre sorridi al tempo che passa sono già 3 anni di te

Se c’è una cosa che ti contraddistingue è il sorriso, e lo stupore e l’amore verso la vita.

Ricordo la prima volta che ti ho visto. Stordita dalla morfina e dolorante. Tu eri minuscolo e leggermente grigiastro, ti hanno appoggiato a me e non mi sono resa conto di quello che stava accadendo.

Sono stati difficili i primi giorni, forse tra i più complicati della mia vita.

Quella ferita sulla pancia che faceva male al corpo e al cuore, i tuoi primi momenti e tua sorella così piccola eppure già cosi grande.

E davvero difficile diventare grande prima che lo diventi anche tu

E davvero difficile diventare grande prima che lo diventi anche tu

E davvero difficile diventare grande prima che lo diventi anche tu.

E davvero difficile vederti crescere così di fretta e senza sosta in questa vita che va sempre di corsa e ci lascia troppo poco spazio per godere appieno dei momenti e dell’adesso, qui e ora.

E difficile vederti crescere ed essere forte, sopratutto quando ti dicono di sorridere e di non farti vedere piangere mentre quella lacrima proprio non ne vuole sapere di starsene al suo posto.

E difficile ripensare al passato senza farsi prendere dal magone.

Perché certe cose solo una mamma le sa.

E difficile essere per te un modello e cercare di mostrati e insegnarti una perfezione che in fondo non mi appartiene e mai mi apparterrà.

E difficile insegnarti tutte le cose che conosco, e che comunque forse non ti saranno utili nel personale cammino della vita che affronterai.

E difficile vederti da dietro mentre sulle tue piccole gambe inizi a percorrere la tua strada, quel percorso tutto tuo che piano piano ti allontanerà da me.

Siamo state cosi a lungo così vicine.

Sono stata la prima a sentire i tuoi movimenti.

Quelle piccole gambine si muovevano dentro di me e adesso varcano indipendenti la porta della scuola primaria.

Abbiamo passate ore, giorni e notti intere così vicine e inseparabili. Quando i nostri respiri si confondevano.

Le mie braccia ti hanno tenuta stretta a lungo, e lo faranno sempre infondo anche se in maniera non fisica.

Oggi quando ti ho vista varcare quella porta e camminare a testa alta con quello zaino più grande di te sulle spalle ho capito cosa significa vederti da dietro nel percorso della tua strada.

Questo è il tuo percorso e quel cordone so di doverlo tagliare. Anche se proprio non ne ho voglia.

Se c’è una certezza è che per una mamma, un figlio per quanto grande, maturo e adulto sarà sempre il proprio bambino, non c’è lente o cura oculistica che possa far in modo che la mamma veda un adulto.

Sei il mio cuore.

Il mio ossigeno.

Il mio tutto.

E solo per te crescerò te lo prometto.

Ma non oggi. Oggi ho solo bisogno di abbracciarti forte.

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Col secondo figlio è tutto più facile!

Col secondo figlio è tutto più facile!

Col secondo figlio è tutto più facile!

Si inizia con il test di gravidanza. Al secondo giro sai già quando farlo, come farlo e quale fare. Hai già studiato i vari modelli e la sensibilità specifica di ognuno.

Conosci anche meglio il tuo corpo e forse sai già distinguere i sintomi della gravidanza da quelli di un’abbuffata serale.

Accertata la gravidanza sai già quali esami dovrai fare, quali cibi mangiare e a quale medico affidarti.

Un centesimo per tutte le persone che mi devono delle scuse e sarei ricca

Un centesimo per tutte le persone che mi devono delle scuse e sarei ricca

Un centesimo per tutte le persone che mi devono delle scuse e sarei ricca.

Sono una persona di cuore. Una persona che con la stessa intensità è capace di volere bene e poi detestare.

Una persona che quando ama lo fa con tutta se stessa.

Che non si risparmia.

Che vuole bene e lo fa per davvero. Spesso verso chi non lo meriterebbe.

Che crede che volere bene significhi anche sapersi confrontare con la verità dicendo quello che pensa davvero e non quello che l’altra persona vorrebbe sentirsi dire. Perché poi la verità viene sempre a galla.

Metto continuamente a nudo i miei sentimenti e nel copione della mia vita ogni volta finisce in una pugnalata alle spalle.

I miei sentimenti vengono presi e accartocciati come un foglio vecchio e gettati alla fine, nel primo bidone.