Mese: Gennaio 2018

E va bene mia figlia è capricciosa e io sono una pessima mamma

E va bene mia figlia è capricciosa e io sono una pessima mamma

E va bene mia figlia è capricciosa e io sono una pessima mamma.

La colpa di tutti i mali del mondo tra cui il surriscaldamento terrestre e i capricci di mia figlia sono io.

Che sono solo una pessima mamma  incapace di educare i miei figli e di crescere adulti equilibrati.

E lo dico a te caro non marito che sei fuori casa 20 ore su 24

Lo dico a te cara mamma nonna che li vedi solo nelle feste comandate.

Lo dico a te cara mamma perfetta che hai semplicemente avuto la fortuna di avere dei figli gestibili e col carattere più tranquillo della mia.

Come il secondo figlio mi ha cambiato la vita

Come il secondo figlio mi ha cambiato la vita

Come il secondo figlio mi ha cambiato la vita.

Il primo figlio ti cambia, la vita. Da donna diventi mamma e cambia il ruolo, le responsabilità e anche modo di vedere le cose.

Pensi di aver già fatto un grandissimo cambiamento e che il ruolo di mamma ti appartenga, quando arriva il secondo figlio e la vita cambia cambia ancora, di nuovo.

Ogni bambino è unico e inimitabile e portando la sua unicità nella tua vita porta anche i cambiamenti che dovrai fare costruiti sulla sua personalità.

Essere genitori è difficile. Le difficoltà quotidiane della vita da genitori

Essere genitori è difficile. Le difficoltà quotidiane della vita da genitori

Essere genitori è difficile. Le difficoltà quotidiane della vita da genitori

Te lo ribadiscono tutti quanto sia complicato essere genitore, ma, come tutte le cose, non lo capisci mai fino in fondo finchè non lo sperimenti sulla tua pelle.

E per quanto tu possa averlo immaginato, lo troverai sempre più complicato di quanto pensassi.

Il primo figlio è un mistero. Un enigma.

I primi tempi capire il senso di ogni singolo pianto è come indovinare i numeri del superenalotto.

Lo ami, lo ami profondamente, lo ami come ogni singola cellula del tuo corpo. Ma il suo pianto è uno dei tanti misteri. Sai solo che ti fa soffrire. Puoi sentire millemila neonati piangere senza esserne toccato, ma al primo vagito del tuo salti in piedi alla velocità della luce.

E non sempre riesci a consolarlo.

Ma questa è solo la prima e la più piccola delle difficoltà del pacchetto essere genitore.

Essere genitore significa avere ogni giorno delle domande da porsi, sfide da affrontare e questioni da sistemare.

Significa vivere sempre un pò più di corsa, col fiatone e con un peso un po’ più grande sulle spalle.

Ma anche con un senso continuo di soddisfazione di orgoglio.

Essere genitore significa sentire più forte il peso della responsabilità ma riuscire a portarlo, in fondo, con disinvoltura.

Significa imparare a interagire con una piccola versione di te, molto più cocciuta ma per molti versi talmente uguale da strapparti un sorriso anche quando dovresti fingerti arrabbiato.

Essere genitore significa manipolare calzini in miniatura e trovarsi da un giorno all’altro tra le mani  calzini molto più grandi rendendosi conto che il tempo è volato senza che avessi modo di accorgertene

Essere genitori significa anche imparare a mediare e a rapportarsi ad altri genitori. Significa imparare a dare più importanza ai rapporti umani e a scontrasi con chi, in fondo, sta agendo solo per amore esattamente come te.

Perché ogni genitore agisce solo e soltanto mosso dall’amore.

In maniera diversa, ma qualsiasi cosa faccia nasce dal cuore.

Ognuno trova il proprio modo di restare in equilibrio in questo nuovo ruolo, percorrendo il proprio cammino fatto di scelte, mosse solo e soltanto dall’affetto.

E difficile essere genitori. Ma essere genitori perfetti è impossibile.

E allora tutti noi, ogni giorno percorriamo la strada che abbiamo scelto, ogni tanto cadiamo ci sbucciamo le ginocchia e ripartiamo.

Spesso ci troviamo davanti a dei bivi e dobbiamo scegliere la strada che speriamo porti alla felicità dei nostri bambini.

Non ci sono stare asfaltate ma sentieri ancora da tracciare.

Ognuno per la sua strada, con in spalla il proprio zaino fatto di fatica e di esperienze di vita vissuta.

Ma tutti con il cuore che batte all’impazzata perché ricolmo di amore

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Anticipo alle scuole elementari. La mia scelta.

Anticipo alle scuole elementari. La mia scelta.

Anticipo alle scuole elementari. La mia scelta.

L’anticipo scolastico è stato introdotto con la legge 53/2003, che ha ridisegnato il sistema dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole superiori. La possibilità di iscrivere alla prima classe della scuola primaria i bambini di circa cinque anni e mezzo, che compiono i 6 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento, è stata poi formalizzata con il Decreto legislativo n. 59/2004

Le legge dice che lo posso fare. Che posso iscrivere mia figlia alle scuole elementari con un anno di anticipo.

E’ una scelta personale. E onestamente molto difficile da prendere.

Cara sorella quanto ti ho odiato, ma in fondo non potevo fare a meno di te

Cara sorella quanto ti ho odiato, ma in fondo non potevo fare a meno di te

Cara sorella, ti ho odiato fin da subito, quando per far nascere te sono dovuta restare da sola a casa con la nonna per ore a guardare “Beautiful”.

Poi tu sei nata e papà ci ha messo delle ore a venirmi a prendere menre tu eri bella beata tra le braccia della MIA mamma.

Ti ho odiato fin da subito perché con quei capelli neri e quel colorito scuro eri molto diversa da bambolina che avevo immaginato. Diciamoci la verità, eri proprio bruttina.

Ti ho odiato quando tutti a casa venivano a vedere te e solo dopo salutavano me. E mi dicevano che ora che c’eri tu la mamma e il papà mi avrebbero abbandonata.

Le mamme sono forti come diamante e deboli come cristalli

Le mamme sono forti come diamante e deboli come cristalli

Le mamme sono forti come diamante e deboli come cristalli.

Le mamme sono così. Le mamme sono leonesse, provate a toccare il loro cucciolo e tireranno fuori delle forze che mai avreste potuto immaginare.

Le mamme ogni singolo giorno della loro vita lottano, con un solo unico scopo: la felicità dei propri bambini.

Ma le mamme sono anche fragili. A volte può bastare un colpo di vento per scatenare tutte le lacrime che hanno tenuto segregate con forza e coraggio in un angolo nascosto del cuore.

Le mamme conoscono tutte le sfumature della felicità. Ma anche della preoccupazione, della titubanza e del dubbio.

Non smettono mai di mettersi in gioco e di domandarsi se stiano facendo la cosa giusta.

Le mamme ogni giorno sono chiamate a fare delle scelte. Che siano cose di poco conto o più importanti il dubbio le attanaglia sempre. Sarà questo il meglio?

Avrò fatto bene a fidarmi?

Non dovevo farlo, o forse sì. Ma cosa conta in fondo. I miei figli sono felici?

E davanti ai loro figli le mamme sono tenere, sono dolci e comprensive. Davanti ai loro figli sono fragili come cristalli.

Perché solo i figli sono in grado di manipolarti il cuore e possono farti anche tanto male.

Quanto sono fragili le mamme davanti al pianto del proprio bambino. E’ un istinto primordiale. Niente ti ferisce di più del pianto della tua creatura.

Ma allo stesso tempo le mamme sono capaci di grandi imprese.

Possono fare mille cose alla volta, e arrivare alla sera tutte trafelate ma serene. E bisogna essere molto forti per farlo.

Bisogna essere molto forti per insegnare ai propri figli ad essere orogogliosi e indipendenti. Perché l’indipendenza dei propri figli è la cosa più bella ma allo stesso tempo più dolorosa per un genitore.

Ogni giorno desideriamo vederli crescere, ma lo sappiamo bene che ogni loro piccolo traguardo è un piccolo passo che li allontana da noi. Ma non ci fermiamo mai.

Ma siamo forti noi mamme a cercare sempre il loro bene amche nelle cose che non ci rendono felici del tutto.

A sorridere durante le tempeste e a far sorridere loro nei momenti difficili che la vita impone in fondo a tutti.

Noi mamme siamo così.

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10 cose che odio di me stessa

10 cose che odio di me stessa

In questo articolo vi racconterò le dieci cose che odio di me stessa, del mio carattere e del mio modo di vivere

Spiegare il lutto ai bambini. Come fare e perché farlo

Spiegare il lutto ai bambini. Come fare e perché farlo

Spiegare il lutto ai bambini. Come fare e perché farlo.

Quando si parla di lutto, di sofferenza scatta spessimo un tabù. Non parlarne coi bambini! Guai a farlo.

I bambini devono essere solo felici.

Non c’è niente di più sbagliato.

Quando anche le mamme piangono

Quando anche le mamme piangono

Quando anche le mamme piangono.

Quando anche le mamme piangono lo fanno in silenzio, di nascosto, nel buio della notte o in un angolo dello sgabuzzino.

Quando le mamme hanno voglia di piangere hanno la capacità di trattenere le lacrime, anche se sono li dentro all’occhio pronte a fare capolino e il cuore a batte all’impazzata. Ma le mamme lo sanno, non si piange davanti ai bambini, le mamme non devono piangere.

Ma le mamme piangono più degli altri. Di nascosto.

Piangono in gravidanza, durante il parto e dopo il parto. Quanto piangono le mamme dopo il parto. Mentre tutti sono felici, in fondo non c’è motivo di piangere, ma loro piangono. Non sanno il perché, ed un motivo reale in fondo non c’è. Forse sono solo troppe emozioni e un cuore che batte troppo forte, e deve imparare a battere di nuovo più carico di prima.

Piangono la notte quando i punti tirano troppo forte per dormire e il seno fa male.

Piangono per stanchezza, mancanza di sonno, e la loro fragilità.Così evidente per loro ma invisibile agli altri.

Piangono davanti allo specchio osservando un corpo che non riescono più riconoscere.

Piangono davanti a un paio di jeans che non entrano più.

Piangono di gioia le mamme, ogni giorno che passa e ogni nuova inaspettata conquista.

Piangono di disperazione dopo giornate intere passate a lottare contro un bambino capriccioso.

Le mamme piangono perché a volte non si sentono adeguate, perché sentono il peso della responsabilità e degli sguardi inquisitori di chi figli non ne ha e vorrebbe saperne più di loro.

Piangono quando il loro bambino è lontano, ma a volte anche quando è vicino.

Piangono perché vorebbero ritrovare se stesse, quelle di una volta così allegre e spensierate, perchè quella spensieratezza non c’è più e mai tornerà.

Piangono in silenzio abbracciando le ginocchia.

Piangono perché quello è un momento solo loro, in cui buttare fuori tutte le emozioni e le frustazioni della giornata.

Piangono perché le spalle delle mamme devono sopportare troppo peso a volte.

Le mamme piangono perchè il loro cuore è più grande del loro torace perché il loro cuore è impregnato d’amore e non si sentono mai perfette quanto vorrebbero.

Le mamme piangono perchè amano, sono lacrime d’amore.

I pianti delle mamme sono i pianti del cuore.

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