Mese: Dicembre 2017

La storia della Befana e perché porta dolci ai bambini

La storia della Befana e perché porta dolci ai bambini

La storia della Befana e perché porta dolci ai bambini

 « La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana
viva viva la Befana! »

La tradizione della festa della Bafana deriva da una tradizione pagana, come gran parte delle feste che siamo soliti celebrare.

Ferdinand la storia che parla dell’importanza di essere se stessi

Ferdinand la storia che parla dell’importanza di essere se stessi

Ferdinand la storia che parla dell’importanza di essere se stessi.

La storia del toro Ferdinand si ispira al libro scritto da Munro Leaf e illustrato da Robert Lawson nel 1936, “La storia del toro Ferdinando”.

Il primo cortometraggio è stato prodotto dalla Disney nel 1938 e diretto da Dick Rickard, si trova anche su YouTube. E’ uno dei più celebri cartoon Disney di quegli anni, anche vincitore del premio Oscar come miglior corto animato. 

La recita di Natale e quella lacrima pronta a fare capolino

La recita di Natale e quella lacrima pronta a fare capolino

La recita di Natale e quella lacrima pronta a fare capolino.

Arriva per tutti il giorno della recita di Natale.

Per te mamma è solo una tra le tante emozioni nuove e potenti che stai provando da quando non sei più solo tu, ma tu al quadrato.

Può sembrare solo una semplice recita, ma per te mamma è molto di più. Per te è tutto molto di più e impossibile da capire per gli altri.

E’ quel cuore piccolo piccolo che batteva dentro di te che è cresciuto, batte col suo ritmo e canta.

E’ quel piccolo essere che hai cullato per notti intere che ora cammina con le sue gambe e gioca allegro coi suoi amichetti.

Che emozione mamma.

E poi pensi e ripensi, ma quando è successo che è cresciuto così tanto in così poco tempo.

E un pezzo del tuo cuore è sul quel palco e canta con la sua splendida vocina.

Ti cerca tra il pubblico tu lo sai e fai di tutto per farti vedere, perché deve sapere che ci sei e ci sarai sempre. Anche quando non ti vorrà.

Hai preparato con dovizia il suo costume, perché per te lui è l’angioletto più bello.

Lui con la sua vocina stonata.

I suoi occhi grandi. Quegli occhi che ti hanno rapito l’anima fin dal primo giorno.

Quante emozioni mamma, ed è solo l’inizio lo sai.

Ma è sempre troppo presto per te.

E così mentre sorridi una lacrima scende silenziosa.

Una lacrima di orgoglio ma anche di malinconia. Perché vorresti fermare il tempo proprio ora, adesso e poi resettarlo e riviverlo tutto di nuovo e poi di nuovo ancora.

Ma non puoi.

Show must go on.

Così è la vita. Sempre avanti e mai indietro.

E allora chiudi gli occhi e respiri forte.

Poi batti forte le mani e corri ad abbracciare la tua superstar.

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Chi si fa gli affari suoi campa cent’anni! Specie se è una mamma

Chi si fa gli affari suoi campa cent’anni! Specie se è una mamma

Io non le sopporto, non le reggo non le tollero. Chi? Le mamme che non si fanno gli affari propri.

Onestamente sono già abbastanza ansiosa e bastano le mie personali di ansie

Non ho bisogno di aggiunegere quelle delle altre mamme sui MIEI figli!

Fratelli agli antipodi ma i genitori sono gli stessi

Fratelli agli antipodi ma i genitori sono gli stessi

Fratelli agli antipodi ma i genitori sono gli stessi.

I miei figli si somigliano. Solo fisicamente. In tutto il resto sono il giorno la notte. L’acqua e il fuoco. La luce e le tenebre. L’allegria e la rabbia.

Quando è nato il mio secondo figlio la somiglianza fisica con la sorella era evidente da risultare quasi ridicola. E visto il carattere tremendo della nostra prima figlia io e il mio non marito ci siamo fatti il segno della croce. Ma ad una somiglianza fisica non consegue necessariamente una somiglianza caratteriale. Infatti loro caratterialmente sono agli antipodi.

Le uniche persone in grado di cambiarti veramente sono i tuoi figli

Le uniche persone in grado di cambiarti veramente sono i tuoi figli

Le uniche persone in grado di cambiarti veramente sono i tuoi figli.

Si dice che le persone non cambino mai. In effetti cambiare è difficile e non sempre, in fondo, vogliamo farlo.

Ci amiamo per quelli che siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti. Ci amiamo perché ci conosciamo da quando siamo al mondo, e lo sappiamo che noi siamo così.

E poi cambiare per gli altri in fondo che senso ha?

La pensiamo così finche non diventiamo genitori.

E subito quei 50 cm di essere umano ci cambiano.

Cambiano il modo di vedere la vita, il desiderio di vivere. Ci cambiano la concezione del tempo.

E i primi tempi ci fanno scambiare la notte con il giorno.

Cambiano la percezione del nostro io, che non è più incentrato su di noi ma su di loro.

Cambiano il nostro baricentro, perché l’ equilibrio non è più sul nostro corpo, ma con loro tra le nostra braccia.

Cambiano lo scorrere delle giornate. Il senso della vita stessa.

Le speranze e i sogni per il futuro.

Cambiano i tempi e le stagioni.

E ci cambiano la casa.

Cambiano i nostri desideri, i punti di vista.

Cambiano le nostre decisioni. Il modo di affrontare le difficoltà e le scelte che prenderemo.

I nostri sentimenti poi li stravolgono. Li prendono li stropicciano e ce li restituiscono. Più incasinati ma decisamente più belli.

Cambiano il valore dello scorrere del tempo, prima atteso e adesso troppo frettoloso.

Danno un senso alle nostre giornate no e ai nostri capelli bianchi.

Ci insegnano cos’è davvero la nostalgia e il rammarico per quel tempo che è passato troppo in fretta. Per quei ricordi che non abbiamo fissato nella mente con abbastanza forza.

I figli limano i lati difficili del nostro carattere.

Quegli stessi lati che, nonostante ci abbiano messo più volte in difficoltà, noi non abbiamo mai voluto cambiare. Ci volevano loro per farlo.

Ci ricordano che è bello sorridere come fanno loro.

E che non ha importanza se oggi non abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare quando possiamo colorare insieme un disegno che sarà bellissimo.

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Ci si abitua a tutto. Anche al dolore e alla fine non lo senti più

Ci si abitua a tutto. Anche al dolore e alla fine non lo senti più

La vita ne ha in abbondanza per tutti. Di dolori. E molte poche, di gioie.

La vita ti colpisce alle spalle quando meno te lo aspetti, eri inerme, non eri pronto. Ma ci sono cose per cui non si è mai pronti.

La vita ti mette faccia a faccia col dolore. Coi distacchi. Col dolore al cuore che diventa così intenso da diventare fisico.

E poi ti abitui.

Le mamme e il mobbing sul lavoro. Storie italiane ordinarie

Le mamme e il mobbing sul lavoro. Storie italiane ordinarie

Quello che racconterò non vale per tutte, ma ahimè per molte donne e mamme.

Sei sempre stata una brava lavoratrice, efficiente, precisa puntuale. Senza dubbio con una bella carriera davanti.

Poi un giorno decidi di diventare madre e improvvisamente tutto cambia.

Molti colleghi uomini iniziano a guardarti male perché avrai diritto a ben 5 mesi di maternità, come se stessi per andare a passare cinque mesi di relax su un’isola tropicale. Perché loro non hanno figli, e se li hanno, il grosso lo ha fatto la moglie tanto erano impegnati a dedicarsi alla loro carriera e ai loro successi professionali più importanti di ogni altra cosa al mondo.

Diventi madre e imporvvisamente le tue capacità svaniscono e non sei più la lavoratrice efficiente del giorno prima ma solo una delle tante e senza dubbio sostituibile in poco. Magari con un qualche stagista a costo zero.

Tanti auguri me nel bilancio dei miei 35

Tanti auguri me nel bilancio dei miei 35

Tanti auguri me nel bilancio dei miei 35.

Eh già oggi compio 35 anni.

35 anni di bilanci, di successi e di insuccessi.

Come mi sento? “Un po’ perdente ma guerriera”

Un po’ perdente perché sono tanti i desideri che non ho realizzato e credo che in fondo non realizzerò mai.

Perché troppo spesso sono dovuta scendere a compromessi e non ho inseguito i miei sogni con abbastanza tenacia lasciandomeli sfuggire di mano.

Ma guerriera perché nonostante tutto ogni giorno trovo la forza di alzarmi e andare avanti. Perché oggi come oggi chiunque viva una vita “normale” è un combattente.

La cosa migiore che ho fatto, questo è scontato sono i miei bambini. Sono loro che danno un senso a tutto, anche alle giornate in cui l’umore è proprio basso. Loro che ti costringono ad andare avanti e senza farti vincere dalla tristezza.

Lo faccio per loro. Faccio tutto per loro. Farei qualsiasi cosa per loro. Per me stessa invece no.

Per la loro felicità e la loro serenità. Do tutto quello che posso dare, anche ciò che non ho.

Negli ultimi anni ho accantonato un po’ la vera me, quella combattiva e indipendente dal mondo intero, rinchiudendomi in ruoli che non mi appartenevano e poi interpretandone altri che non mi rendono felice.

Il lavoro, il lavoro. Il lavoro mi permette di rendere felici e sereni loro, ma rende un pò meno felice  me. Ingoio rospi a valanghe. Ogni giorno e lo faccio per loro.

Ho scoperto la cosa che amo veramente fare. Amo scrivere. Quando scrivo riesco a espirmere anche le cose che a voce non vogliono uscire. Riesco ad essere me stessa e la maschera la tolgo senza remore.

Ma di scrittura non pago il mutuo, la retta dell’asilo e la spesa al supermercato. Il lavoro che amo davvero continua a restare un sogno e forse lo resterà sempre.

Ho imparato a rispettare il mio corpo e ad accettare i kg in più che le gravidanze mi hanno lasciato. Anche se certi giorni mi pesano molto di più del loro peso reale.

Ma sopratutto ho imparato a scendere a compromessi con  la vita.

Perché in fin dei conti ti devi adeguare, ma non è obbligatorio farlo del tutto. Ti puoi adeguare, o fingere di adeguarti e continuare a coltivare e difendere le tue idee.

Ho scelto e sempre sceglierò di essere libera. Di prendere ogni decisione con consapevolezza e proprio alla consapevolezza sto educando i miei bambini.

La consapevolezza che rende meno amara la realtà, e ti permette di vedere il mondo da un punto di vista superiore.

La consapevolezza della propria unicità e del proprio valore come persona che va difeso sempre e a denti stretti.

Ai miei 25 avrei difeso le mie idee con forza, la forza della gioventù, il coraggio della spensieratezza.

Ai 35 continuo a difendere le mie idee ma lo faccio con più saggezza, e a volte con qualche remora di troppo.

Non sono arrivata dove mi immaginavo arrivare. Credevo che ad oggi le cose sarebbero state diverse, io sarei stata diversa.

Ma io sono cosi e tutto ciò che mi circonda è frutto delle mie scelte, a volte sbagliate a volte giuste.

Non sono arrivata ancora all’equilibrio, sento un leone che scalpita dentro di me e che vorrebbe cambiare tutto.

Qualcosa lo cambierò. Farò altre scelte e traccerò nuovi percorsi.

Ma oggi mi godo la mia giornata con le due scelte più giuste e perfette della mia vita.

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All’ultima nonna che è volata in cielo. E alla mia infanzia che è finita.

All’ultima nonna che è volata in cielo. E alla mia infanzia che è finita.

Non posso lamentarmi, a 35 anni avevo ancora una nonna in terra, ed egoisticamente avrei voluto averla qui ancora a lungo.

I nonni rappresentanto l’infanzia, il periodo felice. I nonni sono la dolcezza di abbracci rubati, i consigli saggi e mai ascoltati e i regali sottobanco.