Vedrai quando avrai un figlio!

Vedrai quando avrai un figlio!

Quante volte ci siamo sentite dire da chi era genitore prima di noi “vedrai quando avrai un figlio!” con tono a volte quasi minaccioso e nelle più disparate situazioni.

 

Vedrai quando avrai un figlio

Photo by Ruslan Zh on Unsplash

 

Tra un non genitore e un genitore c’è un abisso. C’è un abisso nel modo di pensare, nel modo di vivere, nell’identificare la stanchezza o lo stress… ma si può non trasformarsi totalmente, credetemi… si può!

C’è però chi quando diventa genitore lo fa e a volte stentiamo a riconoscerlo… C’è chi si chiude in una gabbia fatta di divieti che si danno da sole, c’è chi rinuncia assolutamente a tutto ciò che gli piaceva, c’è chi non vede stimolo alcuno al di fuori del pargolo e si disinteressa di qualsiasi cosa accada intorno a loro. Gli amici diventano roba vecchia, la rinuncia diventa una costante, le cose che facevano prima diventano quasi un tabù… ma è giusto tutto questo? Io credo di no, credo non sia giusto per nessuno.

In fondo i nostri bambini non ce lo chiedono!

Molte delle persone che si costruiscono questa gabbia, poi se ne lamentano… e alla lunga può anche succedere di esplodere avendo reazioni a volte preoccupanti. Non lo dico per terrorismo, lo dico perchè se ti precludi tutto, convincendoti di farlo per tuo figlio e che quindi sia la sola cosa giusta, arriverà il momento in cui l’esplosione inevitabilmente ci sarà!

 

Vedrai quando avrai un figlioPhoto by Mitchel Lensink on Unsplash

 

Noi dobbiamo adattarci al nuovo arrivato, dargli tutto ciò di cui ha bisogno… questo è certo, ma anche loro devono adattarsi a noi… piano piano, con il tempo e con rispetto, ma l’adattamento non deve essere a senso unico… la giusta via è l’equilibrio!

Se noi abituiamo da subito i bambini a dormire sono nel loro letto, al buio pesto e nel silenzio completo, poi non possiamo pretendere che il giorno che ci gira di andare a cena fuori loro dormano beatamente col caos, nel loro passeggino e con la luce… ed è anche comprensibile!

Se noi ci costruiamo una gabbia dettata da tutto ciò che pensate voglia il bambino, sarà poi un problema fare anche cose banali come la spesa.

Non tutti possono contare sull’aiuto dei parenti per i più svariati motivi… e una baby sitter ha un costo a cui si deve far fronte (oltre chi già deve ricorrere ad essa per questioni lavorative), oltre al fatto che trovarne una affidabile e in linea con il nostro modo di pensare e agire non è cosa facile… allora che si fa? Bisogna cercare il famoso equilibrio tra quello che far star bene i bambini e quello che fa star bene noi.

Non è vero che bisogna annientarsi per essere un buon genitore. Non è necessario annullare tutto ciò che eravamo… anche se ci ficcano in testa che debba necessariamente essere così.

Quando sei incinta e magari ti lamenti di qualche magagna fisica ti dicono addirittura frasi come: “vedrai quando nasce! Non dormirai mai più“.”Vedrai quando nasce! Non riuscirai a fare più niente!“.

Io prima di essere mamma, immaginavo già come sarei stata. Ho anche fatto i classici errori del: “io questo non lo farò mai” (vedi per esempio Cosleeping per scelta (sua)!), oppure ho guardato con disappunto una mamma in preda ai capricci epici del figlio pensando che non lo sapesse gestire e inevitabilmente qualche anno dopo ero io quella a trascinare via mio figlio, colma di vergogna, da un negozio di giocattoli mentre si dimenava come un salmone fuori d’acqua urlando… Però non sono diventata poi così diversa da come mi immaginavo. Mi ero giurata di darmi un bello scossone e di non rinchiudermi in casa per mesi solo perchè fare le cose con un bimbo sarebbe stato più faticoso e così ho fatto.

Coi punti ancora freschi di cesareo, prendevo la macchina, caricavo carrozzina, bambino, borsa del cambio e la mia grossa pancia ancora dolorante e gigante e ogni santo giorno uscivo di casa per pomeriggi interi… andavo a fare lunghe passeggiate, la spesa e magari anche uno spuntino fuori.

Mio marito, al tempo, lavorava a due ore di treno da casa (senza contare i ritardi eh) e rientrava la sera, i miei parenti abitano tutti a non meno di 130 km e non ho voluto aiuti fissi in casa perchè volevo entrare da sola nei nuovi ritmi.

Ritmi ed equilibrio sono stati la mia ricetta che, ad oggi, definisco vincente!

Non ho mai fatto grosse rinunce, se volevo stare fuori una giornata o una serata mi attrezzavo per poterlo fare. Non ho mai voluto abituare mio figlio al silenzio tombale, al deserto attorno, o al buio completo.

Non mi sono mai lasciata andare… anzi… mi curavo forse di più nei primissimi mesi per non cadere nella pigrizia. Era una corsa contro il tempo eh, non è stato facilissimo, ma ho voluto improntare così la mia maternità… fin da subito… nell’EQUILIBRIO mio e suo.

Sono quel genere di mamma che non si fa problemi a fare quasi qualunque cosa col bambino, basta sapere come attrezzarsi e come far stare bene anche lui! Non nego che a volte sia molto faticoso e succede che quando vedo la difficoltà e sono più stanca del solito, lascio perdere… ma succede di rado.

Leggo e sento spesso mamme schifate di fronte a chi viene visto la sera dopo il coprifuoco con il passeggino in giro, oppure chi urla allo scandalo perchè il bambino presenzia ad un aperitivo tra amici o a una cena che duri più del tempo di trangugiare una pizza, pagare il conto e tornare a casa.

Non ne capisco seriamente il motivo. Non è che chi ama farsi un beato aperitivo sia un delinquente eh! E se c’è la musica? Il problema dove sta? Son più fastidiosi per le orecchie certi giocattoli chiassosi e dalle musichette snervanti e ripetitive! Perchè dovremmo rinunciarci?

La malizia sta negli occhi di guarda e sentenzia!

A volte i problemi ce li facciamo noi, i bambini vedono le cose in maniera diversa. Mio figlio a volte mi chiede se andiamo a farci un aperitivo io e lui oppure in compagnia! Per lui è normale così e non ci vedo assolutamente niente di male, vuol dire che non gli pesa evidentemente. Per noi è un nostro spazio e per lui è un’uscita come un’altra!

Se poi hai amici con i bambini, per loro è solo che un divertimento e un’occasione per giocare con gli amichetti!

Per molte il mio è egoismo… per me no perchè stiamo bene così… e ora che mio figlio finalmente parla, può dire di esserne felice!

Attenzione però… per equilibrio intendo equilibrio… il che vuol dire che ci sono innumerevoli occasioni in cui mi dedico ad attività a misura esclusivamente di bambino e principalmente all’aria aperta estate e inverno, cerco di dargli sempre nuovi stimoli e di fargli fare più esperienze diverse.

Diciamo che mio figlio è da boschi e da riviera perchè, nonostante le difficoltà che posso aver incontrato e che spesso ancora incontro, lo abbiamo abituato così e credetemi… non è un angioletto, non ditemi che me lo ha consentito perchè ve lo presto una settimanina 😉 !

Non rinunciate a tutto, non rinunciate mai nemmeno a voi stesse e tenete qualcosa di ciò che eravate prima di essere mamme perchè è giusto così! 

Se siete in dolce attesa o ancora non avete figli in arrivo e vi sentite dire “Vedrai quando avrai un figlio!” con tono quasi minaccioso, voi ammiccate un sorriso e fatevi già un’idea della mamma che volete essere… Seguire voi stesse, non sarà impossibile e le omologazioni lasciatele a chi poi passerà il tempo a lamentarsene!

Vedi anche Vivere i figli in serenità .

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