C’è una vacanza post vacanza?

Quando torni da una vacanza con figli piccoli e ti chiedono se vi siete rilassati la risposta mentale solitamente è:

C’è una vacanza post vacanza?

Vacanza post vacanza

Prima di prenotare le vacanze con mio figlio scruto scrupolosamente una serie di fattori spulciando on line.

  1. Per prima cosa ovviamente mi deve piacere il posto.
  2. Deve essere un luogo con 1001 intrattenimenti per bambini, quali: spazio, mini club e annessa baby dance, parco giochi, spiagge attrezzate o luoghi di altro genere attrezzati (a seconda della stagione) ecc.
  3. Deve essere un luogo con spostamenti comodi.
  4. Intrattenimenti per noi adulti che ci crediamo Peter Pan.
  5. Invito amici selezionati a regola d’arte e con figli.

Oltre ovviamente a vedere che si rientri nel budget a disposizione, direi che i 5 parametri sono solitamente questi.

Ebbene sappiate che sbaglio sempre qualcosa!

Quest’inverno siamo stati qualche giorno in montagna in un luogo dove lui l’anno prima si è divertito un mondo. Un luogo attrezzato per i bimbi e a misura di bimbo (vedi Prato Nevoso a misura di bambino)… quest’inverno invece lui ha deciso di odiare la neve (e giustamente è nevicato per 4 giorni interi), era tutto un lamento, una protesta, un capriccio! Voleva stare in casa a vedere a ripetizione La carica dei 101 e dovevamo farlo uscire a forza!

Quest’estate siamo andati al mare… in Sardegna e lui prima di partire voleva andare sulla neve! Numero e dimensione dei bagagli non descrivibile… Non sono salita in macchina… mi sono sdraiata a pancia sotto sul tetto con occhialini da aviatore, ho fatto prima!

 

Vacanza post vacanza

 

Ho preparato Uragano T. dicendo che saremmo andati su una nave graaande, che conteneva tante macchine (che lui adora) e niente “la nave nooooo, è brutta! Non voglio!”. Così l’ho preso in braccio facendo lo slalom tra le 400 macchine in fila e i 6000 gradi che emanavano e, mentre mio marito era in fila per imbarcare la macchina, l’ho portato a vedere come salgono le macchine e i camper su quella nave così grande! Vale 1 – Nave brutta 0 … mossa vincente! Di andare poi sul ponte non ne ha però voluto sapere!

Arriviamo in Sardegna e tra un suo  pisolino e l’altro (beato lui) sono susseguiti 3 ore di “quando arriviamo nel mare che sembra una piscina?” e 3 o 4 soste pipì e falsi allarmi cacca nei bar che incrociavamo per la strada.. Questa però è roba capibile che faccio pure io alla mia veneranda età!

 

 

Per lui la stanza del nostro villaggio era la cabina. La “cabina” era a tipo 600 metri dalla spiaggia e passava un trenino ogni 20 minuti per portarci su e giù (incrociato credo si e no 3 volte in tutta la vacanza) quindi inutile dirvi quanti show ha potuto fare perchè non c’era sto benedetto trenino.


Faccenda MINI CLUB

Ci informiamo e al mini club li potevano tenere dalle 10 alle 21.30! Figooooo, ma troppo anche per me! Infondo sono sempre con mio figlio e siamo rodati per la vita da spiaggia. Ci dicono però che potevamo riprenderli quando volevamo e non per forza dovevano stare sempre lì. “Ooooook, allora woooow!”.

Giorno 1: non c’è stato verso di farcelo andare… e allora poverino, non lo voglio mica obbligare… andiamo in spiaggia. Bagno in mare, bagno in piscina (a 100 metri dalla spiaggia), pipì, cacca (a 200 metri dalla spiaggia con falsi allarmi e rifiuti perchè voleva andare in camera – 600 metri), il gelato, la piscina di nuovo “ma i braccioli?” vai e riprendili all’ombrellone, torna in piscina… adiamo in mare, rimetti a posto i giochi, torna in stanza, lavati, lavalo, vestiti, vestilo… “vuoi mangiare coi bimbi stasera?”… “NOOOO”.

“Ohhhh che bello c’è la baby dance!” bene… piace più a me che a lui, che se non mettono Rovazzi o sta cacchio di scimmia nuda che balla va a litigare col DJ… poi finalmente la mettono, fa un assolo felice e scatenato per poi ricadere nel baratro della tristezza quando c’è VEO VEO…

Giorno 2: Sveglia appositamente per il mini club. “Andiamo dai bimbi!”… sceneggiata ma entra… lo spio e non piange più e gioca felice con macchinine e camion raccattate subito. Non mi chiama nessuna animatrice quindi suppongo sia tutto ok. Arrivano in spiaggia, lo spio… è contento! “ooooooohhhhhh beneeeeeee!”.

Pranzo… nessuno telefona, mangia coi bimbi. Nanna coi bimbi e poi bagno in piscina… Mi nascondo tra gli oleandri e sbircio tra un fiore fuxia e l’altro perchè se mi vede addio! Gioca ma non mi sembra più divertito… Mi sento in colpa e dopo mezz’ora ora vado a prenderlo. Mi ha detto che si è divertito ma voleva che andassi anche io al mini club.

Giorno 3: non c’è stato più modo alcuno di mandarcelo. Però l’ho capito. Lui, abituato a stare al mare da mattino a sera e a stare in ammollo fino alla comparsa della branchie, non potevo farlo stare in un giardino col mare sotto al naso. Quindi ci metto una croce su e mi rendo conto di aver toppato!

Perchè ho sbagliato tutto? Perchè a mio figlio del mini club non gliene può fregar de meno, ma noi ci siamo messi in un tunnel fatto di orari di pasti e robe varie che mai rispettiamo… in vacanza poi… giammaiiiii!

Il problema del villaggio per noi è proprio questo! Mai riusciamo a fare colazione perchè siamo una famiglia di dormiglioni… Il pranzo d’estate lo facciamo tardi (tipo quando chiude il ristorante del villaggio), solitamente stiamo al mare fino alle 20 e invece lì tra tornare in camera, fare la doccia tutti e tre e una cosa e l’altra… saremmo finiti per non cenare. E’ solo il miraggio del mini club che ogni anno ci frega… e purtroppo rimane sempre solo un miraggio!

In pratica va a finire che siamo ossessionati da questi orari, che ci vengono le branchie per quanto tempo mio figlio sta in acqua a sguazzare e a volte mi trasformo in sirenetta ma nemmeno Ursula ha il coraggio di levarmi la voce perchè o sto in acqua o urlo qua e là perchè mio figlio non ha pace!

Ogni mattina (ehmmm…mezzogiorno) portiamo in spiaggia 50 giochi che lui nemmeno si fila perchè preferisce scroccare quelli degli ombrelloni accanto, ogni pranzo dobbiamo lottare per non farlo nutrire solo con gelati dalle dimensioni di una Smart, ogni cena va condivisa con 15 macchinine e macchinone parcheggiate tra le posate, ogni baby dance mi trasformo in cubista e lui in Satana se non mettono Rovazzi … se poi gli hai appena tolto il pannolino dopo luuuunghe fatiche e a lui viene la diarrea, vedete voi!!! Seri incidenti di percorso (da ripulire perché manco un alano Arlecchino) nel tragitto spiaggia-bagno e nel bagno c’erano 40 gradi e tu dovevi stare lì a pregarlo perchè non gli piaceva farla lì… ma sapevi che sennò l’avrebbe rifatta per strada… 😱

E’ stata poi una passeggiata attraversare in macchina la Sardegna da Sud a Nord per prendere il traghetto con lui con la diarrea. Fermarsi ad ogni bar per poi sentirsi dire che quel bagno è “brutto” e piuttosto di farla si sente male! Risalire in macchina e dopo 4 km “mamma devo fare la cacca” rifermarsi e niente… passare a quello successivo e poi prendere la nave con corse in cabina ogni due per tre e magari era solo una puzzetta! Rimpiangere il pannolino ma non volerglielo rimettere per non confonderlo, o rischiare di fargliela fare addosso in macchina con 40 gradi??? Questo è il dilemma!!!

Poi torni a casa letteralmente stravolta… abbronzata eh, ma distrutta e la gente ti chiede: “vi siete rilassati???” e tu gli daresti una testata in mezzo agli occhi perchè quella parola non la vuoi sentir dire nemmeno per scherzo e passi pure per quella che non è mai contenta!

Io propongo una petizione per la vacanza post vacanza!

E a voi come va? E’ questo l’andazzo?

Vi invito alla mia pagina Facebook Mamma ho perso la pazienza e a seguire le mie peripezie su Instagram @mammahopersolapazienza… ma solo se siete mamme ironiche che non cercano manuali con verità assolute… noi improvvisiamo sulla scena e non siamo perfetti!