La spesa con i figli è……..

La spesa con i figli (racconto da mamma senza patente)

la spesa con i figli

Solitamente la mia giornata si divide in momenti in cui mi sento veramente tagliata per fare la mamma e momenti in cui penso “E ORA COME CACCHIO FACCIO?!”.

Tipo, quando riesco a mettere entrambi i bambini a fare il riposo dopo pranzo, ecco quello è un momento veramente figo.

Poi Samuel si sveglia dal riposo e vuole lo yogurt, anche quel momento non è male. Fino al giorno in cui apro il frigo e.. ho finito lo yogurt. ZAN! ZAN! ZAN! NOOO

Samuel è un bambino molto ragionevole, se fosse qualsiasi altra cosa gli direi semplicemente “è finito cucciolino, prossima volta che andiamo a fare la spesa lo compriamo”.. ma non lo yogurt. Lui finge di rimanere tranquillo, ma poi dopo un minuto di orologio, che il pesciolino Dory ha più memoria, te lo richiede, e ad ogni risposta calma e pacata la sua reazione si fa più nervosa. Finché alla 17sima volta che me lo chiede, capisco di non avere scampo “OK AMORE, ANDIAMO AL SUPERMERCATO”.

Ora, è iniziato quel periodo dell’anno in cui alle 17:15 c’è ancora luce e alle 17:20 è buio pesto, sono le 17:30. Fuori inizia a fare quel freschino che non sai come cacchio vestire te, figurati se sai come vestire loro, così prepari due belle cipolle, imbacuccati ma non troppo ed esci. Il piccolo in fascia, il grande a piedi, li infili in macchina al grido di “siamo una squadra!”.

Arrivati al supermercato, senti già di aver raggiunto un grande traguardo, la gente ti sorride, i cartelloni pubblicitari pure, andrà tutto bene, tanto devi prendere solo lo yogurt e altre due o tre cosette. Ma è solo l’inizio del gioco…

LA MONETINA PER IL CARRELLO
Ma perché io ho sempre il portafoglio pieno di moneta tranne quando arrivo al supermercato??
Ok, entro dentro e inizio a fare l’elemosina alle cassiere. La terza si convince e mi allunga 50 centesimi, con la faccia di una che sa che un giorno verrà licenziata per questo.
Ci siamo!
“Saaamuel vuoi entrare nel seggiolino del carrello che ci divertiamo?”
“No mamma, vojo camminale”
“SAMUEL ENTRA NEL CARRELLO”
“ok.”

Ora ho ben due mani libere e posso passare al livello successivo.

HALLOWEEN
È ottobre e i supermercati sembrano il tunnel degli orrori del Luna Park. Ovunque ci sono zucche, festoni arancioni e neri, teschi, fantasmini, ragni, maschere mostruose, caramelle mostruose e cestini per contenere le caramelle mostruose.
Passiamo in mezzo agli scaffali della verdura e Sam mi chiede:
“Mamma, compiamo la zucchina?”
“EH??” Mio figlio mi sta davvero chiedendo di comprare le zucchine?? Questo asilo inizia veramente a fare miracoli!
“La zucchina! Quella alancione piccola di AUIN, AULIN, HAWULLIN”
Aaaaaah, voleva la zucca decorativa, mi stavo preoccupando.. vabbè poteva andarmi peggio. Sono felice che sia ancora piccolo per andarsene in giro per le case a chiedere dolcetti e la prendiamo.

I CORRIDOI INFINITI
Mentre percorriamo i corridoi Samuel vuole toccare tutto, sembra un vip che vuole battere il cinque a tutti i suoi fan sul red carpet.
Così faccio lo slalom cercando almeno di evitare i contenitori di vetro e le patatine, si perché quelle riesce ad afferrarle al volo che manco Buffon ai mondiali.

TI AIUTO IO
È molto bello quando qualcuno vuole aiutarti, ma quando si tratta di tuo figlio di tre anni, infilato nel carrello del supermercato può rivelarsi alquanto tortuoso.
Vuoi prendere un prodotto dallo scaffale? “Lo pendo io!”
Vuoi pesare la frutta? “Li pingo io i numeli!”
Vuoi riporlo nel carrello? ” Lo metto io!” Con lancio annesso, sperando che non si siano spaccate le uova e che sia rimasto almeno qualche pomodorino non ammaccato.

GLI STAND ALLE CASSE
Quando pensi di essere arrivata in fondo al gioco, ci sono loro, li hanno messi apposta quei bastardi di esperti di marketing per incastrarti sul più bello, quando non hai possibilità di scappare.
Il bambino si trova a dover aspettare in fila con accanto tutti i suoi sogni e tentazioni condensati in un solo stand, accanto a profilattici e rasoi ovviamente.
E lì devi fare una scelta, o gli dici che non avete bisogno di niente e di mollare le tre scatole di ovetti che ha già afferrato, o glieli concedi sapendo che almeno avrai silenzio fino all’uscita del supermercato. A me piace vincere facile e opto per la seconda scelta pensando già a come potrò ricattarlo in cambio di ovetti UAHAHAHAH.

Mentre mio figlio guarda e riguarda la sua conquista, insacchetto tutto, cercando di non rovesciare giù il piccolo nella fascia, lancio la carta alla cassiera tipo ninja e via!
PAGATO! Applausi…

Ma ora devo arrivare al parcheggio con tutti quei sacchetti, infilare i bimbi in macchina e pure restituire la monetina del carrello alla cassiera??
Eh niente, qui torniamo all’inizio, era per descrivervi anche uno di quei momenti “E ORA COME CACCHIO FACCIO” 😱.

P.S. Per fortuna nel frattempo il papà era tornato dal lavoro ed è arrivato a salvarci appena in tempo.

Storie di vita da Guidasenzapatente

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