A volte abbiamo solo bisogno di cinque minuti, cinque minuti in cui nessuno ci chiama mamma,
in cui non dobbiamo rispondere all’ennesimo perché,
in cui non dover pensare a cambiare il pannolino, rialzare pantaloni, soffiare nasini, preparare da mangiare, giocare, riordinare, portare, andare a prendere, consolare, spiegare, educare…
Cinque minuti per fare qualcosa per noi stesse, che a volte vuol dire non fare assolutamente niente e non sentirsi in colpa.
Cinque minuti per spegnere la mente e ricaricare le batterie della pazienza, della tenerezza, della saggezza, della nostalgia per le nostre piccole pesti.
È strano come a volte ci sia il bisogno di staccare un attimo da questi esserini che amiamo così tanto, per noi, ma soprattutto per loro, per continuare a dargli il meglio di noi stesse e non una versione stanca, nervosa, poco paziente.
E allora volevo ringraziarti papà, perché capisci sempre quando è il momento di darmi quei cinque minuti, senza che nemmeno te lo chieda, senza rimproverarmi per una rispostaccia o un muso lungo apparentemente immotivato.
Io spengo un attimo e poi torno, con un sorriso grande così, che mi bastava questo, sapere che non sono sola in questa avventura sfidante e bellissima. Che poi ti conosco anche io, conosco a memoria i tuoi toni e le tue rughe d’espressione e so benissimo quando è il momento di ricambiare il favore.
Cinque minuti, solo cinque vedrai.. altro che delle panatine è di me che ti rinnamorerai.
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