Verso una nuova scuola… timori da mamma

Nuova scuola
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Si prepara una nuova scuola, la scuola post covid (o meglio ancora la scuola che deve convivere con il timore del covid). Ma al momento non c’è nulla di certo. Le scuole sono nel caos più totale. Molte scuole non sanno in che condizioni riapriranno a settembre. Dal Ministero arrivano tante idee o indicazioni, ma su molte ci sarebbe veramente da sedersi a tavolino e discuterne, perché non si possono veramente sentire.

Facciamo il punto della situazione…

L’indicazione principale è che bisognerà mantenere il distanziamento, almeno dalla scuola primaria in poi (l’ultima dichiarazione è che non verrà richiesto alla scuola materna… bah!). Distanziamento boccale… che significa? Che deve essere calcolato da bocca a bocca degli alunni (ovviamente quando stanno seduti, perché se si alzano è un casino!). Per farlo serviranno quindi i banchi singoli, banchi che le scuole ancora non hanno e mancano meno di 2 mesi… Quando arriveranno? Non si sa! Per non parlare del fatto che non è veramente detto che entreranno 21 o 26 banchi singoli nelle classi, dato che molte sono veramente piccole. E le scuole non hanno gli spazi necessari per dividere in due ogni singola classe! Dove faranno lezione? E’ presto per saperlo!

Poi bisognerà evitare qualsiasi tipo di assembramento… ed allora mi domando, come si gestiranno le entrate e le uscite dove di solito l’assembramento è a livelli cosmici? Per questo motivo la ministra dell’istruzione ha dichiarato che dovranno essere i genitori a misurare la temperatura ai bambini prima di portarli a scuola (perché proprio per evitare la folla all’entrata non si potrà misurare la temperatura ai bambini). Calcolando che noi siamo “abituati” a genitori che, se il bambino la mattina ha un po’ di febbre, mettono la tachipirina e li portano a scuola… possiamo veramente fidarci del buon senso dei genitori?!?

Il tempo pieno sarà garantito? Non si sa. Le classi verranno divise in due? Non si sa. Si faranno turni? Non si sa. Siamo a fine luglio e ancora non si sa niente. La ministra continua a dire che tutti torneranno in classe il 14 settembre. Ma come? Boh. Ai posteri l’ardua sentenza.

Per aumentare il numero di insegnanti, vuole anche mandare “non laureati” in cattedra alla scuola materna e alla scuola primaria. Saranno in grado questi “non laureati” di portare avanti la didattica? Dobbiamo fidarci.

Qui mi sembra veramente tutto un casino. Ogni idea che esce fuori mi sembra peggio dell’altra. La situazione è sicuramente difficile e trovare una soluzione è ancora più difficile. Ma l’errore più grande, per me, è lasciare la libertà ad ogni singolo dirigente di organizzarsi come ritiene meglio. Perché poi si verranno a creare, come è successo già per la DAD, scuole di Serie A e scuole di Serie B (ma direi anche scuole di Serie Z!).

Occorrono indicazioni ministeriali a livello nazionale. Disposizioni chiare e finanziamenti per metterle in pratica. Non si può lasciare questa “patata bollente” nelle mani dei presidi. Che giustamente e in molti non sanno da che parte iniziare!

Sarà un autunno caldo. Molto caldo. E questa nuova scuola rischia di essere un fallimento come lo è stato la didattica a distanza. E gli unici che ci perderanno saranno i nostri figli, che non avranno una adeguata didattica. Sono pessimista. Ma solo perché ho sperimentato come è stata gestita la didattica a distanza e mi spaventa pensare a come sarà gestito il rientro a scuola.

Spero fortemente di sbagliare e che si possa tornare sui banchi nel migliore dei modi.

Image by PublicDomainPictures from Pixabay

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