Scuola in rete, ma è veramente così?

Scuola in rete
Scuola in rete

Scuola in rete

Si parla tanto di scuola in rete in questi giorni. Sui giornali si legge di come la scuola stia continuando a distanza nonostante la chiusura. Di come le scuole si siano attrezzate per portare avanti la didattica online. Ragazzi che fanno lezione tutti i giorni collegandosi con i professori a distanza. Piattaforme per la didattica online attivate sul registro elettronico. Insomma, lo scenario descritto sembrerebbe idilliaco. La scuola continua ad andare avanti anche se bambini e ragazzi non possono andare fisicamente negli istituti. E si continua a studiare per portare avanti i programmi.

Ma è veramente così ovunque?

Per la mia esperienza, io direi ASSOLUTAMENTE NO.

Le mie figlie frequentano la scuola primaria. Fortunatamente nessuna delle due fa la quinta elementare. O la terza media. O, peggio ancora, il quinto anno della scuola superiore (con la maturità). Però una sta in prima elementare (e quindi ha iniziato ora a imparare a leggere e scrivere). E l’altra frequenta la quarta elementare.

La scuola è chiusa esattamente da 2 settimane. E cosa abbiamo fatto in queste due settimane?

Alcune maestre hanno iniziato da subito a mandarci quotidianamente i compiti da far fare ai bambini. Altre inizialmente non si sono sentite per niente e hanno mandato qualcosa dopo che le abbiamo sollecitate. Ci sono maestre che mandano regolarmente compiti, schede e pagine da fare sul libro. Altre che mandano il minimo indispensabile. Altre che ancora non abbiamo sentito.

Ora la Preside ha fatto attivare la piattaforma per la didattica online anche per la scuola primaria. Vedremo se e come le maestre riusciranno ad utilizzarla per andare avanti con lo studio e la formazione dei piccoli.

I ragazzi della scuola media del nostro stesso comprensorio scolastico stanno lavorando sulla piattaforma di didattica online, ma soltanto per i compiti. Non hanno ancora fatto vere e proprie lezioni online. Soltanto i professori mandano i compiti da fare, poi gli studenti una volta fatti li ricaricano sulla piattaforma online per farli correggere.

Alcuni insegnanti registrano video lezioni da far vedere ai ragazzi. So di una scuola media privata che invece riesce a fare video lezioni e sta continuando da subito la didattica ogni giorno per 4 o 5 ore. Insomma, le differenze da scuola a scuola o da città a città sono veramente tante. Fare un discorso generale è veramente impossibile. In molte scuole ci sono problemi. Molte maestre non sono tecnologiche e hanno difficoltà a inserire i compiti sul registro elettronico o non li inseriscono proprio, figuriamoci se riuscirebbero a fare video lezioni.

Ma i problemi riguardano anche le famiglie. Non tutte hanno dimestichezza con la tecnologia. Ci sono famiglie che non hanno un computer a casa. Famiglie che consultano il registro elettronico solo dall’app sul cellulare (ma per accedere alla piattaforma di didattica online è indispensabile avere un computer). Famiglie che non hanno una stampante o uno scanner e non sanno come stampare le schede che mandano le maestre, figuriamoci se potrebbero rimandarle completate. C’è chi non ha la stampante e va a stampare le schede dal tabaccaio. Chi invece le riscrive a mano.

Non sarà semplice. Noi, da parte nostra, mettiamo il massimo impegno per collaborare con le maestre e far fare tutti i compiti ai bambini. Al momento non si sa nemmeno se e quando la scuola ricomincerà. La peggiore delle ipotesi è che l’anno scolastico si concluda qui e si torni sui banchi direttamente a settembre. Staremo a vedere come finirà…

Image by Gerd Altmann from Pixabay

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