San Martino: tutte le leggende legate al santo dell’11 novembre

Estate di San Martino
Estate di San Martino

San Martino

L’11 novembre si festeggia San Martino e si celebra la famosa “estate di San Martino“. Si dice infatti che intorno all’11 novembre ci siano 3 giorni di temperature miti, molto diverse dalla media stagionale del periodo. La leggenda dell’estate di San Martino deriva da un episodio della vita del santo.

Martino era il figlio di un tribuno romano ed è nato intorno al 315 d.C. E’ stato chiamato Martino in onore di Marte, il dio della guerra. E’ stato educato a Pavia, dove è rimasto dall’infanzia al momento in cui si è arruolato nella guardia imperiale a 15 anni, come stabiliva la legge romana (il padre infatti aveva intrapreso la carriera militare ed anche il giovane Martino doveva seguire le sue orme). Durante gli anni scolastici, Martino si è avvicinato ai cristiani ed è diventato catecumeno, senza dirlo ai genitori.

Leggenda dell’estate di San Martino

La leggenda dell’estate di San Martino nasce dall’episodio secondo il quale, mentre era ancora soldato, durante una fredda giornata autunnale, Martino incontrò sul suo cammino, uscendo dalla città francese di Amiens, un povero vecchio, mezzo nudo, che stava tremando per il freddo. Martino allora si sarebbe tagliato mezzo mantello, per donarlo al vecchio e farlo coprire. Poco dopo incontrò un altro mendicante e gli donò il resto del suo mantello. In quel momento uscì il sole e iniziò a fare caldo, come in una giornata estiva. Per questo si chiama estate di San Martino.

Narra la leggenda che quella stessa notte Martino sognò Gesù, che gli restituì la metà del mantello che gli aveva donato. Era lui uno dei mendicanti che il giovane Martino aveva vestito. E quando Martino si sveglio, il suo mantello era di nuovo intero vicino a lui. Il sogno fu così importante per il giovane Martino che il giorno dopo, appena sveglio, corse a farsi battezzare. In seguito diventò monaco artino si recò a Poitiers presso il vescovo Sant’Ilario, che completò la sua istruzione religiosa e in seguito divenne un monaco nei pressi della città di Tours. Morì l’8 novembre 397 e fu sepolto l’11 novembre. E proprio l’11 novembre viene ricordato (insieme alla sua estate).

Tradizioni dell’11 novembre

In molti paesi europei il giorno di San Martino si mangia, per tradizione, l’oca. Questa tradizione nasce da un’altra leggenda legata alla vita di San Martino. Si dice infatti che il Papap volesse nominarlo Vescovo. Ma Martino non voleva assumere posizioni importanti e così si rifugiò in un convento, sperando che nessuno lo trovasse. Ma in questo convento vivevano molte oche, che, appena videro Martino, iniziarono a fare chiasso e così Martino fu scoperto. E così ogni anno un’oca viene arrostita nel giorno di San Martino, come “punizione” per aver fatto scoprire Martino.

In Germania, per tradizione, il giorno di San Martino vengono accese le lanterne. Le lanterne poi vengono accese fino a Natale, perché rappresentano il calore dell’estate, che ci può riscaldare nelle fredde notti invernali.

In Italia un tempo il giorno di San Martino segnava la fine dell’anno lavorativo dei contadini: se il padrone del campo non gli chiedeva di restare per l’anno successivo, dovevano traslocare e andare a cercare un altro lavoro. Oggi in questa giornata si aprono le botti per il primo assaggio del vino novello e le prime castagne. In passato il 12 novembre iniziava il periodo di penitenza e digiuno (una sorta di Quaresima prima di Natale) ed allora il giorno di San Martino era l’ultimo giorno in cui si faceva festa e si organizzavano grandi pranzi (a base di oca!).

E voi come festeggiate la festa di San Martino?

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