Ramona la peste
Arriva in libreria Ramona la peste, il secondo volume inedito delle avventure della pestifera (ma tanto, tanto vera!) Ramona a firma della leggendaria Beverly Cleary, tradotto da Susanna Mattiangeli, con le illustrazioni di Jacqueline Rogers, edito da Il Barbagianni. I primi giorni alla scuola “dei grandi” possono essere perfetti e indimenticabili, oppure costellati di guai! Il libro si può acquistare in tutte le librerie o negli store online. Vi lascio il link diretto per ordinarlo online e riceverlo a casa.
Esilarante, indomabile, irritante, bizzosa, esplosiva ma anche tenerissima, buffa e insicura: è Ramona la peste, alle prese con i suoi primi giorni di scuola, pronta a conquistare con la sua genuina irriverenza lettrici e lettori di ogni età. Dopo il vulcanico Beezus e Ramona, uscito lo scorso giugno, Il Barbagianni editore pubblica il secondo titolo della serie cult ideata dalla celebre autrice americana Beverly Cleary, consegnandoci un romanzo pieno di azione e di momenti introspettivi che non era mai arrivato in Italia prima d’ora.
La pluripremiata scrittrice, autrice del capolavoro senza tempo Caro Mr. Henshaw (traduzione di Susanna Mattiangeli, Il Barbagianni editore, 2021), vincitore del Newbery Medal, finalista in Italia al Premio Andersen 2022, in Ramona la peste si addentra nell’ingombrante e contraddittorio universo emotivo di una cinquenne in lotta con tutti ma soprattutto con se stessa.
Scopriamo insieme la trama di questo libro!
Per Ramona è arrivato il momento di frequentare il Kindergarten, la classe-ponte che in America prepara al primo vero anno della primaria. La sua incontenibile esuberanza, però, la porta ben presto a creare scompiglio e a superare i limiti: finge di russare per dimostrare quanto sia brava a riposare, tira i capelli a un’altra bambina perché i suoi ricci sono irresistibili, fraintende le parole dell’insegnante e fatica a seguire le regole che vengono imposte. Non c’è da stupirsi che persino i suoi coetanei la chiamino “peste”.
La penna esperta di Beverly Cleary si sofferma a tratteggiare, con infinita grazia, oltre che con sguardo acuto e umorismo sottile, il rapporto, pieno di aspettative, che si crea fin dal primo momento con Miss Binney, la sua maestra. Attenta, affettuosa, decisa, capace di chiedere scusa per un (esilarante) malinteso, questa figura accogliente ma autorevole entra immediatamente nel cuore della piccola Ramona e anche in quello dei lettori. Non mancano poi gli episodi buffi di quotidianità con i compagni di scuola, tra ripicche, piccole cattiverie, curiosità, insicurezze, maldestri tentativi di piacere e di essere accettata. Insomma, per i piccoli lettori ci sarà di che immedesimarsi e divertirsi.
Emerge, nelle descrizioni, nello scambio serrato dei dialoghi e nei pensieri esplicitati di Ramona, lo sguardo modernissimo sull’infanzia dell’autrice, in netto anticipo sui tempi, che fotografa adulti incapaci di entrare con delicatezza nel vissuto fragile ed esplosivo dei bambini e di rispettare quel loro sentire così intenso. Uno sguardo capace di rappresentare, tra una risata e un sospiro, le dinamiche e i fraintendimenti che costellano il difficile, quotidiano confronto tra mondo dell’infanzia e pensiero adulto. Particolarmente interessante risulta ad esempio tutta la vicenda legata alla grande festa di Halloween. Accanto a esilaranti scenette, battute surreali e perfette vendette della tremenda Ramona che anela a diventare “la più peggiore strega del mondo”, si sottolinea anche quell’atavica paura dei bambini di non essere riconosciuti, di non esistere. E la necessità di avere adulti responsabili e capaci di accogliere queste paure, rafforzandone l’autostima. In più si trovano tra le righe concetti come rispetto, consenso, accoglienza, ascolto, di cui negli anni Sessanta non si parlava ancora, a testimonianza di quanto la Cleary fosse attenta e innovativa, pur raccontando la sua contemporaneità.
Contribuisce alla piacevolezza della lettura la traduzione di Susanna Mattiangeli, che si è più volte trovata a dover tradurre ingarbugliati giochi di parole, riuscendo con poetica freschezza a rendere perfettamente il senso e l’umorismo che nasce in seguito a una interpretazione sbagliata. In fondo, come dice Ramona: “Le parole la facevano confondere così tanto. Idoneo non c’entrava niente con i doni, così come identico non c’entrava niente con i denti.”
“Ramona the pest” è stato pubblicato nel 1968 ed è il primo libro di Beverly Cleary dove Ramona Quimby, dapprima piccolissima comparsa in una precedente serie di volumi e poi comprimaria in Beezus and Ramona, ottiene il ruolo di protagonista. In questo romanzo troviamo Ramona cinquenne all’inizio del Kindergarten, ovvero il periodo di preparazione alla scuola elementare che da noi corrisponde all’incirca al nostro ultimo anno di scuola dell’infanzia. Il titolo si riferisce all’appellativo che questa bambina vivace e curiosa si sente affibbiare da sempre e che detesta con tutta l’anima: «Non sono una peste!» è appunto la prima frase del libro. Se le tocca scatenare il finimondo ogni tanto, lei dice, è solo per avere un po’ di attenzione. “Ramona la peste” ci racconta di una bambina tutto sommato meno pestifera di come l’abbiamo conosciuta nei libri precedenti, che continua a combinare guai per eccesso di entusiasmo per la scuola e per la vita in generale. In questa storia di cinquant’anni fa Beverly Cleary descrive con umorismo e sottigliezza psicologica il punto di vista di chi è piccolo in mezzo ai grandi, gli inciampi di chi non si perde d’animo perché è impaziente di vedere che cosa succede dopo.” Susanna Mattiangeli
E che dire delle illustrazioni? Jacqueline Rogers riesce a dare ulteriore luce all’espressività di Ramona. La copertina stessa è parlante. Che tipina sia, nella comunicazione non verbale, con quella posizione, quello sguardo, quel sorriso, è davvero difficile da fraintendere. E se a qualcuno è caduto l’occhio sulla macchia di colore degli stivali rossi… Non vogliamo svelare troppo ma sono protagonisti di uno dei passaggi più divertenti del romanzo.
Beverly Cleary (1916-2021) è stata una delle autrici più amate d’America, con oltre 85 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Ha ricevuto innumerevoli premi e le sue opere sono state tradotte in 29 lingue. Nata in Oregon, dopo il college divenne una bibliotecaria nello stato di Washington. L’ispirazione a scrivere le arrivò quando, da bibliotecaria, si rese conto che non trovava libri che da bambina avrebbe avuto voglia di leggere. La maggior parte dei suoi libri è ambientata nel quartiere di Grant Park a nord-est di Portland, dove è cresciuta, e le sue storie sono basate sulle esperienze del suo vicinato e sul tipo di bambini che conosceva.
È stata riconosciuta come una delle prime autrici di letteratura per bambini a rappresentare il realismo emotivo nelle narrazioni dei suoi personaggi, spesso bambini nelle famiglie della classe media. Dichiarata “Leggenda vivente” dalla Library of Congress, citata dal National Endowment of the Arts per il suo contributo alla letteratura per l’infanzia, ha ricevuto il Laura Ingalls Wilder Award dall’Associazione delle biblioteche americane in riconoscimento del suo duraturo contributo alla letteratura per l’infanzia.