Raffreddore nei bambini, il decalogo contro i falsi miti

fazzoletti raffreddore
Fazzoletti per il raffreddore

Raffreddore nei bambini

E’ arrivato il freddo e non possono mancare i primi raffreddori. Abbiamo ufficialmente dato il via al periodo del naso che cola (e che si protrarrà per mesi… almeno finché non tornerà la bella stagione). Con due bambine, che si passano a vicenda e mi passano il raffreddore, praticamente passiamo tutto l’inverno così.

Ma la colpa è solo del freddo? Oppure ci sono altri fattori che contribuiscono al diffondersi del raffreddore? E soprattutto… in caso di raffreddore è meglio stare riguardati o si può uscire? A queste ed altre domande ha risposto la dottoressa Marinella Lavelli, pediatra del Centro Medico Santagostino.

Ecco il decalogo contro i falsi miti legati al raffreddore:

  1. Il raffreddore non è causato dal freddo
    Il raffreddore (con o senza tosse e febbre) è causato da una un’infezione virale. Quindi non si deve dare la colpa esclusivamente al freddo. Ci sono comunque alcune condizioni che favoriscono la diffusione dei virus, come, ad esempio, un importante stress termico (passare da un ambiente molto caldo ad uno molto freddo senza un adeguato abbigliamento). Per “stress termico” si intende quindi un “brusco passaggio da una condizione a un’altra“. Come se si va in un ambiente molto caldo senza togliere giacche e cappotti e poi si esce al freddo con una temperatura corporea troppo alta e coperti di sudore.
  2. Portare i bambini al parco quando fa freddo non è pericoloso per la salute
    La trasmissione del virus del raffreddore è più facile in un ambiente chiuso, piuttosto che all’aperto. Giocare al parco è un’attività salutare anche quando fa freddo in pieno inverno.
  3. Gli antibiotici non curano il raffreddore
    Il raffreddore è una infezione virale e per farlo passare non servono gli antibiotici, il cui abuso, invece, favorisce la crescita di batteri resistenti. L’antibiotico serve in caso di complicanze, come bronchiti, otiti medie e sinusiti. E deve essere sempre prescritto dal pediatra, a dosi corrette e per un tempo sufficiente. No all’automedicazione.
  4. Il raffreddore passa da solo
    Nella maggior parte dei casi il raffreddore passa da solo e non è necessaria alcuna terapia, ad eccezione di una corretta igiene nasale ed eventualmente di qualche giorno di riposo. Se si respira principalmente dalla bocca, il filtro esercitato dalla mucosa nasale viene saltato ed è più facile avere una complicanza batterica. Per questo è importante tenere sempre il naso pulito, lavandolo spesso con soluzione fisiologica tiepida.
  5. I lavaggi nasali sono importantissimi
    I lavaggi nasali sono molto importanti per guarire dal raffreddore. E si possono fare in diversi modi. Il più semplice è quello di utilizzare una siringa (senza ago) da 5 o 10 o 20 ml, in base all’età del bambino. Il lattante deve essere messo in posizione sdraiata su un fianco; i bambini a capo reclinato in avanti e leggermente ruotato di lato. Si introduce lentamente la soluzione fisiologica nella narice posizionata più in alto ed uscirà dall’altra narice.
  6. L’oscillococcinum è inutile
    Non ci sono prove scientifiche dell’utilità dell’oscillococcinum, né di altri farmaci “alternativi”.
  7. Non bisogna modificare l’alimentazione
    L’alimentazione non deve essere modificata in caso di raffreddore. La dieta del bambino deve essere sempre equilibrata e il latte e i suoi derivati non devono mancare. Il latte di riso e il latte di soia non sono equivalenti, dal punto di vista nutrizionale, ai latti animali. Solo in caso di febbre elevata è opportuno ridurre l’apporto di grassi, e il latte ne contiene, e aumentare l’apporto di carboidrati, ma solo per tempi brevi.
  8. L’igiene è un’ottima prevenzione
    Lavarsi bene e spesso le mani, con acqua e sapone, è una buona abitudine che bisogna insegnare da subito anche ai bambini. È anche utile pulire spesso le superfici orizzontali, come i banchi e le scrivanie, dato che i virus permangono a lungo su tutte le superfici. Se in famiglia c’è un neonato o un piccolo lattante, è meglio che chi è raffreddato non stia a contatto con il piccolo o si lavi bene le mani e indossi una mascherina quando deve accudirlo. I virus che in un bambino più grande o in un adulto causano un semplice raffreddore, nei piccoli possono causare sintomi importanti.
  9. I farmaci sintomatici non “guariscono”
    I farmaci sintomatici servono solo per tenere sotto controllo un sintomo e per sentirsi meglio. Non agiscono sulla causa, ma in qualche caso consentono, ad esempio, di riposare meglio. Quindi hanno una loro utilità, benché limitata. La febbre, ad esempio, è solo un sintomo e non è di per sé pericolosa, anzi indica che le difese immunitarie si sono attivate. Se però è molto elevata, impedisce il riposo e causa perdita di liquidi. In quel caso, oltre a idratarsi bevendo molti liquidi, eventualmente zuccherati, può essere utile assumere un farmaco per farla abbassare, come il paracetamolo.
  10. Entro certi limiti un bambino deve ammalarsi
    I bambini si ammalano: entro certi limiti è normale. Il loro sistema immunitario deve imparare a riconoscere virus e batteri. Un bambino di un anno che frequenta il nido e si ammala una volta al mese in autunno e inverno è un bambino assolutamente normale. Qualche bambino è più forte e si ammala di meno, ma non è la regola. In qualche caso, però, le infezioni sono davvero troppo frequenti e si verificano anche in primavera/estate. In quei casi può essere utile rivolgersi al pediatra per qualche accertamento ed eventualmente per una terapia preventiva.

E i vostri bambini quanto si ammalano? Io devo dire che le mie bimbe quando frequentavano il nido non si sono mai ammalate tantissimo. Contrariamente a molti loro compagni che non facevano in tempo a tornare al nido, che si ammalavano di nuovo. Alcuni mi hanno anche detto che magari le mie avevano parecchi anticorpi perché le ho allattate a lungo… chissà. Non so da che dipende. In ogni modo trovo che questo decalogo della pediatra sia veramente utile ed interessante.

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