Preagonistica di ginnastica artistica: perché sono contenta di averla scelta

Preagonistica di ginnastica artistica
Preagonistica di ginnastica artistica

Preagonistica di ginnastica artistica

Quando mi hanno proposto di passare Figlia Due al gruppo della Preagonistica di Ginnastica Artistica, ammetto di aver avuto qualche dubbio. Temevo che potesse essere troppo impegnativo… è sempre la mia piccolina. Poi comunque in quel periodo non avrebbe potuto partecipare a tutti i 4 allenamenti settimanali, perché un giorno faceva nuoto e non voleva lasciarlo. Ma ci hanno detto che anche solo 3 giorni poteva andare bene lo stesso ed abbiamo deciso di provare una settimana nel centro sportivo che frequentiamo da diversi anni. Ed è andata meglio di quanto pensassi. Così è entrata nel nuovo gruppo. Poche settimane prima che chiudesse tutto e iniziasse la quarantena che ci ha chiusi in casa per due mesi.

A distanza di poco più di 3 mesi da quella decisione, posso dire di essere felice di averla presa. Sono contenta di aver accettato di farle provare questa esperienza. La passione con cui si è allenata due mesi e mezzo a casa. L’emozione con cui è tornata in palestra appena è stato possibile. L’entusiasmo con cui aspetta l’arrivo di ogni nuova lezione… Tutto questo è la prova che è stata la scelta giusta.

Percorriamo insieme questa strada e vediamo dove ci porterà.

Sicuramente è impegnativo. Durante il lockdown hanno continuato ad allenarsi in video collegamento su Zoom. Facevano lezione 3 volte a settimana. Ed ogni giorno ci arrivava qualche esercizio da fare. Era importante non perdere l’allenamento. Anche se non ci si poteva allenare come in palestra, bisognava continuare ad allenare i muscoli! Considero una fortuna che sia entrata in questo gruppo poco prima del lockdown. Perché nelle settimane chiusi in casa, gli appuntamenti giornalieri con le sfide e le 3 lezioni settimanali erano tra i momenti più attesi della settimana. Si è trovata bene da subito con la nuova insegnante. E giorno dopo giorno il loro legame si è fatto più stabile. E credo che avere una insegnante brava ed appassionata sia veramente molto importante.

In palestra, l’allenamento è sicuramente più lungo e duro. 4 volte a settimana per 2 ore e mezza, che possono diventare tranquillamente anche 3 ore. Ma io sono soddisfatta perché vedo la gioia in lei alla sola idea di andare in palestra. Fosse per lei ci andrebbe anche tutti i giorni. E’ una passione che voglio farle coltivare, finché continuerà a renderla così felice.

E’ veramente qualcosa di bello ed inaspettato. Qualcosa che io ho accolto con numerosi timori. Ma vedendo quello che ci sta restituendo in questi primi mesi, che non sono stati mesi per niente facili, allora posso dire di non avere più dubbi. La accompagnerò per questa strada e la sosterrò in questa scelta.

Vedere lo spirito con cui affronta ogni nuovo allenamento, mi fa capire che è giusto lasciarla libera di provare. E di continuare finché vorrà. Anche se, andando avanti, sarà sempre più impegnativo. Ma se questo è ciò che vuole, sono pronta a seguirla.

Per questo primo anno non erano previste gare, ma solo una preparazione in vista di un secondo anno in cui avrebbero iniziato a partecipare a qualche gara. In fondo la loro è ancora una preagonistica. Quindi tutto quello che stanno facendo adesso le sta preparando ad affrontare tutto quello che verrà.

Io non ho mai avuto una passione così grande per uno sport da piccola. Ho frequentato il corso di ginnastica artistica per qualche anno. Ma poi l’ho abbandonato… ero troppo pigra. Non sono mai arrivata al suo livello. Ma vedere la sua passione per la ginnastica, mi rende felice. E’ qualcosa difficile da spiegare. Ma si può capire semplicemente guardandola quando fa gli esercizi. Anche vedendo la fatica che fa o il dolore in alcuni esercizi (il dolore quello buono, che è giusto che ci sia, perché significa che si sta lavorando bene). Vedendo l’impegno quotidiano che mette in ogni esercizio. Quando ogni momento è buono per fare una verticale o una spaccata o una capriola.

Ed allora continuiamo così. E poi si vedrà…

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