Quando ho fatto domanda per il nido al Comune per la mia prima bimba, ho inserito solo 3 nidi. Avevo la possibilità di inserire fino a 6 nidi (ed anche l’impiegata comunale a cui ho consegnato la domanda mi ha invitata a inserirne altre 3 per avere più possibilità di entrare), ma mi ero fatta un giro in zona ed i nidi facilmente raggiungibili anche a piedi (soprattutto pensando a quando mia madre sarebbe andata a prendere mia figlia al nido) erano solo 3: 1 nido comunale e 2 nidi convenzionati. Gli altri nidi erano in zone vicine alla mia, ma lontani chilometri da casa. Logisticamente difficili da raggiungere senza la macchina. Così ho rischiato inserendo solo i 3 nidi più vicini a casa. Nel nido comunale (che era la mia prima scelta) non sono entrata. Ma ero tra i primi esclusi, quindi avevo grandi possibilità di essere richiamata. E infatti un mesetto dopo l’uscita delle graduatorie definitive, sono stata contattata dal Comune, che mi ha comunicato che c’era un posto libero in uno dei nidi convenzionati che avevo inserito nella domanda. Era la mia terza scelta, ma l’importante era essere riusciti ad entrare nella graduatoria comunale. E così ho confermato il posto al nido convenzionato.
Con la seconda figlia, quando ho presentato la domanda per il nido, ho inserito solo il nido convenzionato che già frequentavo. Un po’ perché la mia prima figlia si era trovata molto bene lì e conoscevo le educatrici che avrebbe avuto la seconda bimba ed un po’ perché era veramente comodo e facile da raggiungere per tutta la famiglia. Avendo già una figlia per la graduatoria avevo qualche punto in più che mi avrebbe fatta entrare senza problemi. E così anche la mia seconda figlia è stata iscritta allo stesso nido convenzionato con la graduatoria comunale.
Se avessi un altro figlio non potrei più fare questa scelta. Perché da quest’anno nel bando dei nidi sarà inserita una nuova regola: le prime 3 scelte devono essere di nidi comunali. I nidi convenzionati si possono inserire solo come 4°, 5° o 6° scelta.
Una decisione alquanto discutibile.
Se io non ho vicino casa 3 nidi comunali, perché devo essere obbligata a inserire lo stesso nidi lontani da casa (magari scomodi da raggiungere) e non posso inserire nidi convenzionati (che magari sono di fronte casa)?
Soprattutto perché se entrassi in un nido troppo lontano a quel punto dovrei rifiutare e perderei il posto.
E la domanda sorge spontanea…
Se il Comune concede le convenzioni perché le famiglie non possono essere libere di inserire i nidi convenzionati come prima scelta?
La nuova norma è stata diffusa dall’Associazione Onda Gialla, dopo una riunione al Comune (visto che il bando ufficiale non è ancora stato pubblicato). Una norma che preoccupa molti, dai genitori ai gestori dei nidi convenzionati, dai sindacati alle educatrici.
Leggendo i commenti qua e là, alcuni sostengono che sia stata una decisione del Comune perché l’ultimo anno sono diminuite le richieste per i nidi comunali a favore dei nidi convenzionati. E pare che il Comune voglia incentivare le famiglie a scegliere i nidi comunali.
Ma, se è veramente così, non sarebbe il caso di domandarsi perché le domande per i nidi comunali sono diminuite e si preferiscono i nidi convenzionati?
Nell’ultimo anno la retta dei nidi è stata aumentata notevolmente (l’aumento comunque riguarda tutti… comunali e convenzionati). Ma la situazione nei nidi non è sempre idilliaca. Conosco genitori che per mesi all’inizio di questo anno scolastico si sono ritrovati ad avere un orario ridotto per mancanza di personale, nonostante pagassero la quota per il tempo pieno. Il rapporto educatrici/bambini è in continuo aumento. I problemi sono tanti ed aumentano giorno dopo giorno.
I punti a favore dei nidi convenzionati non sono pochi… Due su tutti:
- La gestione dei nidi convenzionati è privata. Quindi le educatrici sono dipendenti del nido e non del Comune (e non partecipano agli scioperi comunali). Un dettaglio non poco insignificante per due genitori che lavorano a tempo pieno… In 5 anni di nido, le educatrici del nostro nido convenzionato avranno partecipato 2 o 3 volte a riunioni sindacali, uscendo prima. Per il resto, quando c’è uno sciopero comunale (e negli ultimi anni ce ne sono stati veramente molti), il nido convenzionato è sempre aperto.
- Il mese di luglio è garantito. Negli ultimi 2 anni il Comune ha scelto di chiudere i nidi comunali, giustificandolo con una poca richiesta di frequenza da parte degli iscritti. Ma non tutti i genitori possono permettersi 2 mesi interi di ferie (o hanno qualcuno che può occuparsi dei piccoli a luglio). E allora come si fa? Gli iscritti ai comunali che vogliono frequentare nel mese di luglio, devono presentare la richiesta al Comune, che in base alle richieste e al numero di disponibilità dai nidi comunali, riprendendo la graduatoria di entrata, assegna i bambini dei comunali agli altri nidi convenzionati della zona. Perché il nido convenzionato è aperto a luglio. Se poi ci sono molte richieste, in alcune circoscrizioni alcuni nidi comunali sono rimasti aperti. Ma può capitare anche che un iscritto a un nido comunale non trovi posto per il mese di luglio.
La realtà e la vita dei nidi convenzionati non è comunque semplice. Da quanto ci hanno raccontato i gestori del nostro nido, ogni bambino iscritto ad un convenzionato viene rimborsato molto di meno rispetto al rimborso previsto per i bambini iscritti ai comunali. E spesso capita che i rimborsi arrivino con mesi di ritardo. Ma l’organizzazione dei nido convenzionato deve comunque andare avanti… anche se spesso si fa fatica ad arrivare a fine mese. Un problema che riguarda non solo i gestori dei singoli nidi, ma anche le famiglie che sono iscritte ai nidi convenzionati.
Con la nuova regola che sarà introdotta nel prossimo bando, io (o una qualsiasi altra mamma che vive nella mia zona) dovrei inserire nidi lontani chilometri da casa, rischiando quindi di essere accettata in uno di questi nidi difficili da raggiungere. E se venissi presa in un nido lontano, dovrei rifiutare il posto, perdendo la possibilità di utilizzare un servizio comunale. E il bambino dove andrebbe? O in un nido privato (che ovviamente costerebbe molto di più ogni mese) oppure a casa con una baby-sitter. Oppure dovrei aspettare i 2 anni per mandarlo alla sezione ponte delle suore (sempre a pagamento). Una bella “botta” dal punto di vista economico per la famiglia.
Ma perché si deve sempre complicare la situazione?!? Dove sono gli aiuti alle famiglie?!?
L’Associazione Onda Gialla è nata a Roma per iniziativa di alcuni gestori di nidi convenzionati e accreditati del Comune di Roma per cercare di affrontare insieme i problemi. Potete seguire le iniziative e gli aggiornamenti di Onda Gialla anche su Facebook.