Non toccateci Pavolandia!

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Pavolandia

Sono cresciuta nel parco giochi Pavolandia. I miei genitori mi ci portavano spesso. Ho passato domeniche intere in quel parco ed ora ci torno volentieri con le mie bambine. L’ho sempre considerato un bel posto. E vedere che le mie bambine si divertono come mi divertivo io è una vera soddisfazione.

Con il tempo Pavolandia è un po’ cambiato. Ora ci sono giochi e giostre che magari non c’erano quando io ero piccola. Ma il divertimento e le risate dei bambini che corrono da una parte all’altra sono rimasti immutati. I bambini di una volta sono i genitori di oggi, che ancora continuano a frequentare questo bel parco.

Tra i miei ricordi da bambina, mi rivedo all’interno del parco mentre sono sulla giostra o cerco di prendere qualcosa alla “pesca“. Con mio papà si riuscivano a prendere più cose. Poi andavamo sempre nell’altra parte del parco, dove si entrava pagando un biglietto (ricordo tipo 500 lire o qualcosa di simile). In questa parte c’erano, tra le varie giostre, le altalene e dei dondoli grandi a forma di barca. Io entravo nella barca e mio padre mi spingeva forte per farmi andare in alto. Prima di tornare a casa, l’ultimo giro era immancabile sul trenino all’entrata.

Ora il parco non è più diviso in due parti com’era quando ero piccola. Si prendono i gettoni e si può andare ovunque. E ci sono anche le sale per fare le feste di compleanno. E lo spazio con i gonfiabili e le piscine di palline (ai miei tempi non c’erano queste belle piscine…quanto vorrei tuffarmici dentro anch’io!).

Un luogo dove il divertimento è assicurato.

Ma poi senti notizie come questa e ti senti come se avessero violato casa tua.

In una tranquilla domenica di primavera, un “padre” decide di andare al parco con la figlia. E a quanto pare uno dei giostrai ha rimproverato per qualche motivo questa bambina. Rimprovero che sicuramente sarà giustificato, visto che i giostrai e i dipendenti di Pavolandia sono tutti splendide persone, che trattano i bambini sempre con gentilezza. E non posso pensare che l’abbiano rimproverata senza un valido motivo.

Ebbene, questo “padre” (che per come si è comportato non si meriterebbe nemmeno di essere considerato una persona) ha pensato bene di andarsene e di tornare, insieme ai suoi compari, armato di bastoni. Questi incivili hanno distrutto un gabbiotto dei giostrai, ferendo uno dei dipendenti di Pavolandia e anche una bambina che si trovava lì per caso. E poi sono scappati.

Certa gente dovrebbe solo vergognarsi. Ma probabilmente non sanno nemmeno cosa sia la vergogna. Spero solo che li prendano e che vengano denunciati. Perché Pavolandia (e tutte le persone che ogni giorno ci lavorano) è un punto di riferimento per tutti e non deve essere aggredito in questa maniera.

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