Nidi chiusi a luglio: è caos

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Asilo

Siamo a fine aprile, ma già si sta pensando al mese di luglio negli asili nido. Come già accaduto lo scorso anno, gran parte dei nidi comunali della città chiuderanno a luglio. Ed i bambini che vogliono frequentare il nido in questo mese (o più che altro i genitori che hanno bisogno di usufruire del servizio nel mese di luglio, perché magari non hanno 2 mesi di ferie!) saranno accolti nei posti liberi dei nidi convenzionati.

Sinceramente spero di non rivedere le scene dello scorso anno… Io per fortuna frequento un nido convenzionato, quindi potremo frequentare tranquillamente, senza dover cambiare struttura o educatrici. Ho dovuto confermare da ora quanto frequenteremo a luglio e pagare in anticipo la retta.

3 le opzioni disponibili:

  1. Frequentare tutto il mese
  2. Frequentare solo 15 giorni (o i primi 15 o i secondi 15 giorni del mese)
  3. Non frequentare per niente.

In base alla propria scelta, si paga la retta. Completa, metà o per niente. Su questa scelta del Comune (fatta evidentemente per risparmiare, perché secondo loro non sono così tanti i bambini che frequentano nel mese di luglio e quindi non conviene tenere aperte tutte le strutture) è già polemica.

Luglio a quanto pare è diventato un mese facoltativo. Per questo se non si porta per niente il bambino si può evitare di pagare la retta (a differenza degli altri mesi, in cui anche se non si frequenta, per qualsiasi motivo, la retta va sempre pagata).

Ma le scene viste lo scorso anno erano veramente terrificanti. Nel nido dove andiamo noi, sembrava di essere tornati agli inserimenti di settembre. Bambini piccoli che piangevano disperati. Genitori spaesati che non sapevano come comportarsi o che ossessionavano le educatrici con mille domande sulle loro abitudini al nido. Arrivare al nido e sentire le urla di quei bambini era un qualcosa di straziante.

Bambini che si ritrovano in ambienti che non conoscono. Ambienti a cui non sono abituati. Con educatrici che non conoscono. Il tempo di abituarsi al nuovo nido e praticamente il mese è finito. Un mese di pianti e lacrime. Ma per molti genitori non ci sono alternative. E quindi questa è l’unica soluzione possibile.

Dopo quello che ho visto l’anno scorso, sono stata contenta di aver scelto un nido convenzionato e non un comunale (nonostante tutti i problemi in cui si trovano i convenzionati). Così almeno ho risparmiato alla mia bambina lo strazio di doversi abituare ad un nuovo ambiente solo per un mese. Anche se poi, molti dei bambini del convenzionato, già abituati al loro nido, si facevano trascinare nel pianto mattutino dalla disperazione dei nuovi bambini.

I genitori ovviamente protestano. Perché vorrebbero una continuità pedagogica e non vorrebbero vedere i loro figli “sballottolati da una struttura all’altra“. Ma la risposta degli organi competenti è lapidaria: comunque non ci sarebbe una “continuità pedagogica” in quanto le educatrici comunali non possono lavorare nel mese di luglio e sarebbero sostituite da supplenti. Quindi i bambini si troverebbero lo stesso con educatrici che non conoscono.

Da genitore, sinceramente, questa spiegazione non mi basterebbe. E li inviterei a farsi un giro nei nidi convenzionati a luglio per vedere con i propri occhi il disagio di questi piccoli bambini.

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