Mensa a scuola o panino da casa?
Mensa a scuola: noi possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, ma non sempre è così per tutti. Le mense scolastiche infatti fanno sempre discutere. Non sempre i livelli delle mense sono considerati soddisfacenti dai genitori. Poi capita anche che ci siano iniziative che non convincono i genitori.
Ricordo lo scorso anno il nostro Comune organizzò un’iniziativa per far conoscere l’alimentazione europea ai bambini. Circa una volta al mese veniva proposto ai bambini un pasto tipico di uno dei paesi europei. Ma sulle proposte i genitori hanno discusso molto. Spesso infatti si trattava di piatti unici. Piatti talmente particolari che magari potevano anche non piacere ai bambini. E così, dopo una serie di lamentele, il Comune decise di mettere sempre un primo piatto normale il giorno del pasto europeo. Così se poi il bambino non avesse apprezzato e mangiato il pasto europeo, non sarebbe rimasto a digiuno.
La mensa scolastica da noi costa fino ad un massimo di 80 € al mese (la quota viene stabilita in base all’Isee). E sono previsti 5 pasti completi a settimana e 5 merende. Il regime alimentare è stato ideato da una nutrizionista e quindi si presuppone che sia completo ed adatto ai bambini di quella età. In effetti c’è un po’ di tutto durante la settimana. Poi ovviamente dipende anche da quello che i bambini mangiano. Ad esempio se c’è il bambino che non vuole le verdure, tutti i primi come le minestre o la pasta col passato di verdure saranno altamente evitati dal bambino. Ma almeno potrà rifarsi col secondo (perché anche il contorno è altamente a rischio).
Menù settimanali per i bambini, dal nido alle elementari
A scuola c’è anche una “delegazione mensa” composta dai genitori. Che possono andare a controllare la mensa quando vogliono, per assaggiare i piatti del giorno e controllare qualità e quantità dei pasti che vengono serviti ai bambini. In genere il livello della nostra scuola è sempre stato abbastanza buono (non ho mai letto resoconti dei genitori che siano rimasti soddisfatti). Ovviamente, per essere più veritieri possibili, i controlli da parte dei genitori devono essere fatti a sorpresa.
Poi ci sono quei genitori che magari preferirebbero preparare il pranzo da soli ai figli e farglielo portare a scuola da casa. Anche se potrebbe giusto essere un panino, perché sarebbe complicato portare primi e secondi che si dovrebbero scaldare. Ma alcuni lo preferirebbero, un po’ per risparmiare sulla mensa e un po’ perché magari il figlio ha gusti particolari e molti dei pasti preparati dalla mensa non li mangia.
E pare che ora sarà possibile, secondo una recente sentenza della Corte d’Appello di Torino. Dalla denuncia di alcuni genitori, scaturita dagli aumenti delle tariffe della refezione scolastica (2 anni fa 583 famiglie avevano presentato ricorso al Tar), la Corte d’Appello ha stabilito che i genitori, se vogliono, possono far portare ai loro figli a scuola il pranzo preparato a casa. Inizialmente la richiesta dei genitori era stata respinta, ma le famiglie erano ricorse in appello e questa volta hanno avuto ragione.
E così ora la Corte d’Appello ha stabilito che le famiglie possono essere liberi di scegliere se usufruire della mensa scolastica oppure preparare da soli il pranzo per i figli. E gli istituto dovranno organizzarsi per permettere anche ai bambini che portano il pranzo da casa di mangiare a scuola, senza essere costretti ad uscire.
C’è chi però si preoccupa del fatto che i bambini, in questo modo, possano non seguire un regime alimentare completo di tutto il fabbisogno giornaliero, settimanale o mensile (cosa che la mensa scolastica prevede) e che ci saranno bambini che arrivano con un pasto completo e altri che si limiteranno a mangiare ogni giorno una pizzetta o un panino. Chi avrà ragione?