Lettera dalle scuole alle famiglie durante la chiusura per il Coronavirus

Lettera dalle scuole
Lettera dalle scuole

Lettera dalle scuole alle famiglie

Ecco una lettera dalle scuole alle famiglie. Qui a Roma le scuole sono chiuse dal 5 marzo. Per ora la chiusura si protrarrà fino al 3 aprile. Ma è tutto da valutare. Si vedrà nelle prossime settimane come procede la situazione e la diffusione del coronavirus. Nel frattempo le maestre della scuola primaria cercano di portare avanti la didattica, continuando a mandarci compiti da far fare ai bambini. Non è una situazione semplice. Per nessuno.

Ed allora volevo condividere con voi una lettera dalle scuole a tutte le famiglie. Si tratta di una lettera che è rivolta a tutte le famiglie, a tutti gli studenti e a tutto il personale della scuola per l’emergenza Coronavirus. Il testo è stato condiviso da decine di scuole aderenti all’ASAL (Associazione delle Scuole Autonome del Lazio) ed è stato pubblicato sui siti internet delle scuole. La condivido con voi!

Carissimi, stiamo vivendo una situazione totalmente inedita, impensabile fino a poche settimane fa. Tutto sta cambiando, tutto sta prendendo un aspetto diverso; stiamo relativizzando tutto e stiamo imparando a condividere in modo diverso abitudini, stili di vita, consuetudini già storicamente radicate, si pensi ai saluti e alle strette di mano. E’ difficile adattarsi. In questi giorni la scuola reale manca un po’a tutti: manca soprattutto a quelle alunne e quegli alunni, e sappiamo che non sono pochi, che nella scuola, ogni giorno, sono accolti e coccolati, seguiti, incoraggiati, a volte spronati e poi di nuovo accarezzati; il grande valore della scuola lo si comprende forse solo in questi momenti di isolamento e solitudine. Tuttavia, anche se tra mille difficoltà, nelle nostre scuole stanno prendendo vita sperimentazioni straordinarie in termini di revisione della didattica e dell’esperienza di insegnamento/apprendimento. Ma le scuole, in virtù del loro mandato di istituzioni deputate alla formazione della persona e del cittadino, sono chiamate anche a contribuire a far passare un messaggio fondamentale in questa fase: bisogna arginare la diffusione del virus attraverso l’impegno di tutte e tutti. Un impegno che già comporta e certamente comporterà dolorose rinunce.

La priorità assoluta è quella di stare in casa il più possibile; la comunità scientifica e le autorità politiche e territoriali lo stanno dicendo ormai senza mezzi termini. Il virus si argina solo limitando i contatti tra le persone. Ed è fondamentale arginare il virus per non mettere in ginocchio il sistema sanitario nazionale (che peraltro stiamo scoprendo eccellente in quanto pubblico) e per non rischiare di far ammalare gran parte della popolazione, specie la più anziana, già provata, in molti casi, da altre malattie. Nelle nostre scuole spesso parliamo, giustamente, di educazione alla cittadinanza; ebbene è arrivato il momento di esercitare la cittadinanza attraverso l’attuazione di comportamenti responsabili.

La cittadinanza si esprime prioritariamente rispettandole norme che ci vengono suggerite o anche imposte, a cominciare proprio dalla richiesta di evitare contatti tra persone; inoltre, nel caso degli studenti svolgendo con serietà i compiti che vengono loro assegnati; nel caso dei docenti impegnandosi a seguire gli studenti anche se a distanza e tra mille difficoltà; nel caso delle famiglie sostenendo ed incoraggiando le iniziative delle scuole; nel caso del personale non docente lavorando per il decoro e la buona organizzazione scolastica. E’ il momento della responsabilità personale e collettiva; è il momento per le scuole di scoprirsi comunità anche senza stare insieme, di abbracciarsi senza incontrarsi, di praticare cittadinanza dopo averla insegnata. E’ il momento di rispettare con rigore le indicazioni che provengono dalle autorità sanitarie e politiche sul territorio. Facciamo appello al senso civico di tutti e di ciascuno. Non vediamo l’ora di riaprire le nostre classi per poterci riabbracciare davvero.

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