Lavorare in estate, se sei mamma, fa schifo

Mamma che deve lavorare in estate
Mamma che deve lavorare in estate

Lavorare in estate

Non mi venite a dire che vi piace lavorare in estate. Non venite a dirmi che chi ricorda le nostre estati da bambina 3 mesi a casa con la mamma non capisce nulla o è una che è rimasta indietro nel tempo. Se io rimpiango le mie estati e vorrei la stessa cosa per le mie bambine, non significa che sono una persona arretrata che non vuole andare avanti e che non è moderna per niente. Non venite nemmeno a dirmi che voi non sopportate l’idea di trascorrere 3 mesi a casa con i bambini. Voi mamme e donne in carriera che adorate stare in ufficio in estate piuttosto che stare h24 con i bambini, buon per voi. Non posso che dirvi che mi fa piacere se voi la vivete in questa maniera, perché sicuramente siete più soddisfatte di me.

Io no. Non la penso come voi. Ma non per questo mi devo sentire come se fossi una persona strana. Non sono come voi. Io sono felice per voi anche andate a lavorare col sorriso. Ma rispettate anche il mio punto di vista opposto. Odio dover andare a lavorare d’estate mentre le mie bambine devono andare al centro estivo. E non venite a dirmi che è meglio piuttosto che passare l’estate con i bambini. Perché voi vi esaurite al solo pensiero.

Non sono una mamma perfetta. E anch’io a volte mi “esaurisco” dopo una giornata con le bambine. Ma è un tipo di “esaurimento” che non mi pesa. Mentre al contrario mi pesa andare a lavorare in questi mesi caldi. Se potessi lavorare da casa, già sarebbe un altro discorso. Ma dovendo andare tutte le mattine in ufficio, in questi mesi non ne posso più.
Non sopporto dover prendere l’autobus tutte le mattine. E le lunghe attese alle fermate sotto al sole cocente. Non sopporto la sedia in pelle dell’ufficio, che ti fa sudare come se fossi all’inferno. Per non parlare dell’aria condizionata su cui non si riesce a trovare un accordo. E chi la vuole alta. Chi la vuole bassa. Chi vuole aprire le finestre. L’ideale sarebbe lavorare in una stanza da sola. Lasciatemi perdere in questo periodo, che è meglio. Sono una Puffetta Brontolona.
Non mi interessa il gossip. Non mi interessano i programmi estivi che fanno in tv. L’unico momento in cui mi rilasso veramente è quando la sera vado in piscina o a fare pilates. Quell’ora per me è un momento di ricarica. Ma per il resto, tutto in questo periodo diventa più insopportabile. Quello che durante l’anno sopporto in qualche modo, in estate mi fa sbuffare più del solito.
Più passa il tempo e più mi pesa lavorare in estate. Al solo pensiero, poi, dei soldi che dovrò spendere in centri estivi (e meno male che ci sono!), mi prende a male.
Per Figlia Uno, per 11 settimane di centri estivi, quest’anno spenderò 845 €. Per Figlia Due, per 8 settimane di centri estivi, 557 €. Per la modica cifra totale di 1402 €. Ed il prossimo anno sarà anche peggio, perché anche Figlia Due finirà la scuola l’8 giugno e non a fine giugno come quest’anno.
Non sarebbe meglio starsene a casa, anche senza guadagnare nulla? Il prossimo anno mi converrà prendermi qualche settimana di congedo parentale. E chi se ne importa se me lo pagheranno al 30% dello stipendio. O non me le pagheranno. Ci guadagnerò lo stesso a starmene a casa con le bambine. Perché se proprio non devo guadagnare nulla, almeno posso godermi le bambine. Meglio questo che dover lavorare ed essere costretta a mandarle per così tante settimane al centro estivo.

Ci sono mamme che la vivono come me? O solo l’unica?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *