Mamma in trasferta
Sono una mamma che lavora e per la prima volta sono dovuta andare in trasferta per 2 giorni. Finora non mi sono mai mossa da qui, ho sempre lavorato senza necessità di spostarmi in altre sedi d’Italia. Ma ora sono dovuta andare per 2 giorni a Milano per lavoro. La prima trasferta da mamma.
Una notizia che non è stata presa molto bene dalle mie bambine. E di conseguenza anche da me, perché non mi piace dover fare qualcosa che possa mettere in ansia le mie bambine. Da quando gliel’ho detto Figlia Due ha iniziato a chiedermi perché dovevo andarci proprio io, perché non poteva andarci qualcuno al posto mio. E cosa sarebbe successo se non ci fossi andata.
Figlia Uno finora ha dormito solo 3 notti senza di me. Due notti quando ero in ospedale per la nascita della sorella. Ed una notte perché è andata a casa di un amichetto a fare un pigiama party ed è rimasta a dormire lì. Figlia Due non aveva mai dormito senza di me, da quando è nata. Non si siamo mai separate di notte. E quindi per lei era ancora più difficile.
Ormai la notte dorme tranquillamente. Al massimo si sveglia se deve andare al bagno o ha sete, ma poi si rimette a dormire. Però quando si sveglia chiama me. E vuole solo me. Quindi questo un po’ mi preoccupava… Ci sono delle volte in cui addirittura mi chiama semplicemente perché vuole darmi un bacio o vuole un abbraccio.
Potete immaginare con quale animo sono partita per questa trasferta…
Mamma lavoratrice
Dicono che si abitueranno alle trasferte… io sinceramente spero di no. Ma solo perché se si abituano significherà che diventerà una cosa frequente. E sinceramente (di nuovo!) non è la vita che voglio fare. Sempre in giro per lavoro.
Questo primo viaggio di lavoro l’abbiamo superato. Con mille chiamate in cui mi dicevano che sentivano la mia mancanza (ed ogni volta era un colpo al cuore). Con la promessa che sarebbero venute a prendermi alla stazione (poi fortunatamente il treno ha fermato alla stazione vicino casa, così sono arrivata 10 minuti prima). E con un’organizzazione al dettaglio su tutto quello di cui avevano bisogno in questi 2 giorni.
Le ho chiamate al ritorno da scuola, prima di cena, dopo cena, prima di andare a dormire, la mattina dopo prima di andare a scuola. I minuti illimitati sul cellulare questo mese sono serviti a qualcosa. Tra foto inviate e messaggi di ogni genere, siamo sopravvissute a 2 giorni di lontananza.
Ritrovarsi è stato il momento più bello. Abbiamo vissuto una serata insieme, come se non ci vedessimo da chissà quanto. E tutto è tornato come dovrebbe essere sempre. Sono tornata con 3 libri nuovi per loro. Sensi di colpa a tremila per il tempo perso che potevamo vivere insieme. So che è la vita normale di una mamma lavoratrice. Ho un’amica che fa trasferte di settimane intere. Per me è stato difficile e complicato stare una notte fuori. Non oso immaginare una settimana intera. Non mi abituerò mai a queste cose. Voi come fate?
Domani sarà la mia prima trasferta per lavoro. Bimbo di 5 anni che non è mai stato senza di me la notte, ..almeno di notte posso stare con lui. ..ma mi domando .. perché questa vita è così innaturale?. Io vorrei stare con lui e non dover lavorare tutti i giorni fino alle 8 di sera …e in più fare trasferte di settimane. …non voglio la carriera ..ma ho bisogno di lavorare perché il marito rischia la cassa integrazione. È un mondo ingiusto …le mamme è giusto che facciano le mamme
Perfettamente d’accordo con te