Io amo leggere i libri. Quelli cartacei. Non mi sono ancora “convertita” agli ebook. Non ce la faccio. C’è chi dice che sono più pratici (è più comodo portarsi nella borsa un eReader leggero piuttosto che mettere un tomo di 800 pagine!). C’è chi dice che non ha più spazio in casa per mettere i libri cartacei e quindi è passato agli ebook, che almeno non occupano spazio nella libreria. C’è chi dice che non si possono comprare tutti i libri che si vogliono leggere perché costano troppo (e l’ebook è molto più economico) e poi magari non è detto che siano così belli.
Capisco tutto, ma io continuo a preferire un libro di carta. Amo sfogliare i libri. Amo sentire il fruscio della carta. Ed amo annusare l’odore dei libri. Un odore unico, particolare. Un odore che mi piace da quando andavo a scuola. Mi piaceva annusare i libri nuovi, quelli appena comprati. Un odore che non saprei descrivere a parole. Ma che è molto buono.
Tutte sensazioni che un ebook non riesce a darmi. Ed allora continuo a comprare i libri che voglio leggere. Ho una pila di libri che aspetta di essere letta. Poi se un libro non mi piace posso sempre rivenderlo o regalarlo. O magari abbandonarlo su un autobus, per far in modo che sia raccolto da un’altra persona che, magari, lo apprezzerà più di me. Bookcrossing.
#ioleggoperché amo toccare ed annusare i libri. Leggevo sul sito Il Libraio una citazione lasciata da Andrea Vitali:
Il profumo delle pagine di un libro è come quello di una michetta appena sfornata
In poche parole: irresistibile! Si parla anche del perché annusare i libri piaccia così tanto a certe persone.
I veri intenditori in materia, sanno distinguere l’odore dei vari tipi di carta: c’è quella più corposa, che emana un profumo di vecchio giornale ingiallito; quella, invece, quasi inodore, propria dei libri più moderni; e quella “vanigliata” delle edizioni compatte.
E pare che un chimico inglese abbia cercato di capirne il motivo. Secondo lui nei vecchi libri, il particolare odore che ci piace tanto deriva da un processo di “idrolisi chimica“. In pratica in quei libri c’è una maggiore quantità di lignina e cellulosa. Sostanze che, col passare del tempo, si degradano facendo ingiallire la carta e rilasciando altre composti organici, il cui odore è simile a quello della vanillina e dell’erba. E sarebbe proprio questo mix di odori ad essere “irresistibile“.
Mentre invece nei libri nuovi, l’odore particolare deriverebbe da carta, inchiostri ed elementi utilizzati nel processo di rilegatura.
Qualsiasi sia la spiegazione, io amo l’odore dei libri!