Inserimento al nido: i consigli del Bambino Gesù

inserimento al nido
Inserimento al nido

Oggi al nido, nella classe della mia bimba, iniziano gli inserimenti dei bambini nuovi. Un momento sempre molto delicato. I bambini che già frequentano dagli anni precedenti hanno un loro equilibrio ed i bambini nuovi dovranno abituarsi alle abitudini del nido. E dovranno anche ambientarsi e prendere confidenza con gli altri bambini.

Un momento delicato anche perché magari capiterà che i nuovi bambini piangeranno e si deve sperare che i “vecchi” bimbi non si facciamo coinvolgere troppo nei loro pianti.

In aiuto a tutte le mamme che sono alle prese con l’inserimento al nido dei loro bambini, ecco 5 utili consigli da parte di Silvia Amendola, psicologa dell’età evolutiva dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma:

  1. Niente ansia e facciamoci aiutare dai papà per l’inserimento: “Le mamme non dovrebbero comunicare ansia, ma questo è quasi impossibile. Meglio quindi l’inserimento alternato con il papà, perché per loro è più facile lasciare i piccoli e anche per i figli è più facile salutare il papà che non la mamma. Il carico emotivo diminuisce”.
  2. Essere chiari con il bambino: “Dire al bambino, se possibile, chi lo verrà a prendere e magari anche in che momento della giornata, se dopo la merenda o il sonnellino. È un modo che i bimbi hanno per controllare una situazione che, di fatto, non possono controllare”.
  3. Utilizzare un oggetto di transizione: “Fargli portare un pupazzo o una macchinina da casa, sarà un punto di riferimento che aiuta la continuità casa-scuola. In questo senso, anche far frequentare amichetti dell’asilo aiuta a unire i due contesti”.
  4. Spiegargli cosa farà al nido, ma senza esagerare: “Non bisogna passare ore a convincerlo di quanto sara bello andare al nido. Parlare è importante, ma oggi si parla anche troppo”.
  5. Parlare con le educatrici ed imparare a fidarsi di loro: “Se non ci si fida, meglio cambiare scuola perché il bimbo percepisce e subisce molto il conflitto genitori-insegnanti”.

Consigli utili, anche se non è sempre facile metterli in pratica.

Soprattutto quando si comincia il nido e si lasciano i bambini per la prima volta, capita spesso che le mamme siano più ansiose dei bambini stessi. Ci sono bambini che si abituano subito e sono le mamme quelle che ci mettono più tempo ad abituarsi. Così spesso si dice che l’inserimento serve più alle mamme che ai bambini.

I bambini così piccoli non hanno il senso del tempo e la loro giornata viene scandita da momenti precisi: la merenda, il pranzo, il riposino. Anche nei nidi, in genere, si cerca di organizzare la giornata dei bambini secondo “appuntamenti precisi“. Al nostro nido, ad esempio, l’entrata è fino alle 9.20, poi si fa la merenda del mattino, poi ci sono le attività, verso le 11.30/11.45 si pranza, poi si dorme e verso le 15.00 c’è la merenda del pomeriggio (prima dell’uscita). Quando si saluta il bambino si può dire quando si tornerà a prenderlo e anche chi lo verrà a prendere, in modo da rassicurare il bambino. I bambini sono abitudinari ed hanno bisogno di una routine.

L’oggetto di transizione è spesso molto importante. Ci sono bambini che si consolano con il ciuccio ed altri che invece hanno bisogno di portare con sé un oggetto da casa (può essere un pupazzo, un libro o qualsiasi altra cosa a cui i bambini sono molto legati). Questo li fa sentire in qualche modo più tranquilli. Ed allora benvenga!

E per finire il rapporto con le educatrici. Ho conosciuto mamme che non si fidavano delle educatrici (non perché loro avessero fatto qualcosa in particolare, ma perché proprio non riuscivano a fidarsi di una estranea). Io penso che fidarsi delle educatrici sia molto importante. Gli stiamo affidando i nostri bambini ed è importante instaurare un buon rapporto con loro. Chi lascerebbe il proprio bambino ad una persona che non gli ispira fiducia? Le educatrici passano tante ore con i nostri piccoli, li cambiano, li fanno mangiare, li fanno dormire… la fiducia delle essere alla base del nostro rapporto con loro. E per far questo è importante che ci sia un buon dialogo tra educatrici e genitori. Se qualcosa non ci convince o abbiamo qualche dubbio, è sempre meglio farlo presente, parlarne e chiedere spiegazioni. Così alla fine possiamo essere tutti più tranquilli.

E poi, aggiungerei io, cerchiamo di mandar via il senso di colpa. Capita a molte mamme di sentirsi in colpa perché si devono lasciare i bambini al nido. Magari dobbiamo tornare al lavoro dopo la maternità e scegliamo il nido come unica alternativa. Il senso di colpa può essere molto grande, ma bisogna imparare a gestirlo. E a godere dei momenti che passiamo con i nostri bambini, senza farseli rovinare dai momenti in cui dobbiamo lasciarli.

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