Il sonno dei bambini secondo Maria Montessori

Sonno dei bambini
Sonno dei bambini

Sonno dei bambini

Oggi mi è capitato di leggere un articolo in cui si parla del sonno dei bambini. Sonno che molto spesso è frastagliato. La maggior parte dei bambini ci mette parecchi mesi (se non addirittura anni) prima di arrivare a dormire tutta la notte senza svegliarsi. E per i genitori (soprattutto la mamma) che, magari, devono alzarsi presto la mattina per andare al lavoro è sempre una fatica. Dormire poche ore a notte e doversi svegliare più volte perché i piccoli di casa si svegliano e ti cercano, può essere stressante.

C’è chi lo vive meglio e chi lo vive peggio. Ci sono mamme sempre alla ricerca di trucchi o consigli per riuscire a far dormire i bambini tutta la notte. Mamme che alla fine se li portano a dormire nel lettone pur di non doversi alzare ogni volta. Nella realtà i bambini spesso si svegliano di notte ed hanno bisogno del contatto con la mamma. Alcune mamme li mettono a dormire con una loro maglia, in modo che quando si svegliano i bambini sentono l’odore della mamma e si accontentano. Ma ci sono anche bambini che hanno proprio bisogno del contatto fisico. Un bisogno di sentire il calore della mamma. Il calore di un abbraccio. Il calore di una coccola. Ed allora è questo che bisognerebbe dargli.

Maria Montessori

E a questo proposito, nell’articolo, veniva riportata una citazione di Maria Montessori. E chi meglio di lei può spiegare il bisogno del bambino di cercare la mamma o il papà quando si sveglia? Le sue parole spiegano molto bene questa necessità.

Chi realmente ama è invece il bambino, che desidera sentire l’adulto accanto a sé e che si compiace di attirare l’attenzione di lui sopra se stesso: “guardami, stammi vicino”.

La sera, quando va a letto, chiama la persona che ama e vorrebbe che non lo lasciasse. E quando noi andiamo a mangiare, il lattante vorrebbe venir con noi, non già per mangiare anche lui, ma per guardarci, per starci vicino. L’adulto passa accanto a questo mistico amore senza riconoscerlo: ma badate, quel piccino che vi ama crescerà e scomparirà.

Chi vi amerà come lui? Chi vi chiamerà andando a letto, dicendo affettuosamente: “stai qui con me” anziché dire con indifferenza: “buona notte”? E chi desidererà altrettanto ardentemente starci vicino mentre mangiamo solo per guardarci? Noi ci difendiamo da quell’amore – e non ne troveremo mai un altro uguale!- e diciamo inquieti: ” non ho tempo, non posso, ho da fare!” mentre in fondo pensiamo: “bisogna correggerli, i bambini, se no si finisce per essere loro schiavi”. Desideriamo liberarci di lui per fare quel che ci piace, per non rinunciare ai nostri comodi.

Capricci, sì o no?

Un terribile capriccio del bambino consiste nell’andare la mattina a svegliare papà e mamma; e la nurse dovrebbe evitare assolutamente questo misfatto, quasi essa fosse l’angelo custode del sonno mattutino dei genitori. Ma che cos’è, se non amore, quello che spinge il bambino appena alzato ad andare a cercare i genitori? Quando il bimbo salta dal letto, presto, al sorgere del sole, come devono fare gli esseri puri, va in cerca dei genitori che dormono ancora come per dir loro: “imparate a vivere santamente, è già chiaro, è mattina!” Egli non va da loro per fare il pedagogo: accorre solo per rivedere gli esseri che ama.

Una storia da leggere

La stanza, forse, è ancora buia, ben chiusa, perché non dia fastidio la chiarità del giorno. Il bambino si fa avanti vacillante, col cuore oppresso dalla paura del buio, ma supera ogni timore e va a toccare dolcemente i genitori. Il padre e la madre brontolano: “ma non ti si è detto tante volte che non devi venire la mattina presto a svegliarci? “.

“Non vi ho svegliati- replica,- vi volevo dare un bacio!“

Come dicesse: “Non volevo svegliarvi materialmente, volevo chiamare il vostro spirito.”

Sì, l’amore del bambino ha immensa importanza per noi.

Il padre e la madre dormono tutta la vita, tendono ad addormentarsi sopra tutte le cose, e hanno bisogno di un nuovo essere che li svegli e li rianimi con l’energia fresca e viva che in essi non esiste già più: un essere che si comporti diversamente da loro, e dica loro ogni mattina: “Alzatevi per un’altra vita, imparate a vivere meglio”.

2 Risposte a “Il sonno dei bambini secondo Maria Montessori”

  1. Un pensiero talmente semplice e così profondo…dovremmo imparare a cogliere il senso dei messaggi che i nostri bimbi ci trasmettono, soffermandoci a pensare “semplice” e in modo genuino e innocente, proprio come lo sono loro…con un amore senza limiti e disinteressato che ci riempe dentro.

  2. Il sonno è fonte di pensieri, siano essi sogni o incubi. Nel mondo di oggi è sempre più difficile educare un bambino perché questo inevitabilmente si ritroverà ad interagire con un adulto che tenderà ad anteporre la categoria del giusto/sbagliato a quella del bene/bello. Ad ogni modo non esiste un sogno della mia infanzia che abbia avuto il potere di turbarmi o di gettarmi nello sconforto. I sogni più significativi della mia vita risalgono agli anni della maturità e sono riuscita a metabolizzarli accogliendoli nella loro infinita finitezza. Penso che anche un bambino abbia diritto a credere nei suoi sogni, a non reprimere una parte di sé stesso che lo renderà capace di guardare il mondo con occhi puri. Non mi trovo in sintonia con il pensiero di chi concepisce il sogno come una porta per spiare nell’intimo della persona, per analizzare il suo inconscio sperando di individuare un non so che di malato in quella che è un’esperienza di vita come tante.

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