Il diario di Anna Frank per la Giornata della Memoria
È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.
Anna Frank
Oggi, 27 gennaio, è la Giornata della Memoria. Il 27 Gennaio di 70 anni fa veniva liberato il campo di concentramento di Auschwitz. E così è stata scelta proprio questa giornata per ricordare lo sterminio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale nel campi di concentramento. #pernondimenticare
Uno dei libri che ho letto quando andavo alle scuole medie e che mi ha più colpita è sicuramente Il diario di Anna Frank. Magari perché quando l’ho letto avevo, più o meno, l’età di Anna Frank. Magari perché anche io tenevo sempre un diario. E magari perché pensare che quello non era un romanzo, ma tutto ciò che questa ragazzina scriveva era accaduto realmente, rendeva questa lettura ancora più “terrificante“.
Trama
Anna Frank racconta la sua vita in clandestinità insieme alla sua famiglia per sfuggire alla persecuzione contro gli ebrei. Una clandestinità che inizia nel 1942 qualche giorno dopo il suo compleanno (proprio per la sua festa aveva ricevuto in regalo questo diario che ha deciso di portare con sé nella “clandestinità”) e termina nel 1944 quando vengono scoperti e condotti nel campo di concentramento di Westerbork.
In questi due anni di vita nascosta, Anna racconta i suoi pensieri e le giornate della sua famiglia e delle altre persone che vivono nascoste insieme a loro. Fino al terribile momento in cui vengono scoperti…
Soltanto il padre è poi riuscito a tornare dal campo di concentramento, dopo la liberazione. Anna è morta di tifo pochi giorni dopo la sorella Margot nel campo di Bergen-Belsen nel marzo 1945, poche settimane prima della liberazione del campo. Il diario è stato ritrovato da alcuni amici di famiglia che avevano cercato di aiutarli e consegnato al padre che lo ha fatto pubblicare nel 1947.
Un diario che è sicuramente una delle letture da consigliare in questa giornata.