Bambino morde
Il bambino morde all’asilo nido: che fare? Diciamo che questa è una delle situazioni più frequenti al nido. A volte capita anche alla scuola materna. Ci sono bambini che spesso reagiscono mordendo. E, quando sei un genitore e ti ritrovi con tuo figlio che ha un bel segno di un morso sul braccio, capire che fare non è semplice. Magari istintivamente ti verrebbe di andare a prendertela con le maestre, che non sono state abbastanza attente per evitarlo, o con i genitori dell’altro bambino, perché magari pensi che non riescono a gestirlo. Che poi non è detto che i genitori veramente lo stiano educando male o non riescano a gestirlo. Ovviamente il diritto di lamentarsi è di tutti. Ma è bene sapere che sono cose che capitano e finché si tratta di episodi sporadici, non bisognerebbe arrabbiarsi più di tanto.
In alcuni asili nido viene rilasciato un libretto con alcune indicazioni proprio sul problema dei morsi tra bambini. Lo trovo molto utile, prima di tutto perché spiega la fase orale che tutti i bambini passano. E poi dà utili consigli a tutti i genitori, sia quelli che bambino che morde, che quelli del bambino che è stato morso.
Uno degli episodi di aggressività che il genitore di un bambino che frequenta il nido deve affrontare è la possibilità che suo figlio morda o, peggio, venga morso da uno dei compagni. Il morso tra bambini sotto i 3 anni è un evento frequente: tutti i bambini prima o poi verranno morsi da un compagno, e tutti prima o poi morderanno a loro volta.
Poi magari ci sono bambini che non mordono mai, eh!
E’ importante cercare di capire la ragione di un gesto che appare semplicemente aggressivo e che è considerato, nell’ottica adulta, tra i più cattivi o violenti. Fino ai 18 mesi di età, portare gli oggetti alla bocca è il modo privilegiato dal bambino per conoscere la realtà. La bocca è l’organo di senso che preferisce usare e dal quale trae le sensazioni più piacevoli. Anche il compagno è qualcosa di estraneo, esterno a sé che va conosciuto, ed il bambino tende a farlo nella maniera con cui ha più volte sperimentato il successo, ossia tramite la
bocca. Il morso va visto quindi come una modalità di relazione non violenta e non aggressiva con una realtà che è ancora tutta da conoscere e sperimentare intesa anche come manifestazione di affetto.
Quindi, cari genitori, non è detto che il morso sia per forza un gesto violento. E soprattutto il bambino che morde non dovrebbe essere etichettato come bambino “cattivo”. Magari semplicemente sta cercando di relazionarsi con gli altri ed ancora non ha imparato quale sia il metodo giusto.
L’intervento delle educatrici deve essere di mediazione e si deve porre la duplice attenzione a che l’episodio non sia eccessivamente caricato di negatività, mentre dall’altro si deve trovare la strategia per indurre il bambino aggressore a non ripeterlo e a riconoscere le intenzioni e le reazioni dell’altro.
Facciamo quindi capire al bambino che morde che può far male. E che può interagire con gli altri bambini in altri modi.
I genitori del bambino che ha dato un morso non dovrebbero essere colpevolizzati. Ci si può confrontare tranquillamente per trovare una soluzione (nel caso in cui non sia un singolo episodio, ma accada spesso). I bambini sono piccoli e devono imparare.
Voi come vi comportate se vostro figlio dà un morso a un altro bambino? E se invece il vostro piccolo viene morso?
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