I diti in pasta: la storia

diti in pasta 2015
I diti in pasta 2015

I diti in pasta: come nasce l’evento per la famiglia

I diti in pasta è un evento pensato per tutta la famiglia. Per i bambini che amano sperimentare e pasticciare in cucina. Per i piccoli che sognano di diventare grandi chef. Per le mamme ed i papà che vogliono divertirsi cucinando con i figli. Per i genitori che vogliono informarsi sulla giusta alimentazione per loro e per i bambini.

Un evento giunto alla seconda edizione, che si propone di accogliere e far trascorrere due piacevoli giornate a tutti gli amanti della cucina, grandi o piccoli che siano. Ma qual è la storia de I diti in pasta? Scopriamola insieme.

Come nasce I diti in pasta?

La storia di I diti in pasta comincia con due donne – e mamme – accomunate dall’amore per la cucina e da uno spirito imprenditoriale creativo. Mettendo insieme la passione per il cibo, la propria esperienza di tris-mamma e le competenze nell’ambito dell’organizzazione di eventi, Maria Teresa Esposito si è inventata un format che coniuga l’apprendimento e il divertimento in cucina. Al suo fianco l’amica e chef Paola Ciambruschini, che si è formata nella scuola del Maestro Secondi, dell’omonimo pastificio. Il format di I diti in pasta è stato sperimentato fin dal 2012 all’interno di importanti kermesse di cucina, come il Taste di Roma. Nel 2015, grazie alla partecipazione di numerosi partner e sponsor, l’associazione ha lanciato la sua prima due giorni, che torna anche quest’anno per una seconda edizione più bella e ricca della precedente.

Qual è l’obiettivo di I diti in pasta?

Come disse il pedagogista francese Jean Paul, “il gioco è una cosa tremendamente seria” e attraverso il gioco è possibile alimentare le buone abitudini fin dall’infanzia. Con la sperimentazione, il gioco e la creatività in cucina, I diti in pasta promuove i valori e le abitudini di un’alimentazione sana e consapevole.

Perché I diti in pasta si chiama così?

I diti in pasta richiama il gergo ancora imperfetto dei bambini, rappresenta l’azione che meglio di ogni altra identifica quella di un bimbo all’opera e racchiude valori importanti come operosità e spontaneità. Per questo I diti in pasta si chiama così: la scelta del nome non è stata casuale e no, non si tratta di un refuso!

Com’è andata la prima edizione?

Per prima cosa, è stata divertente: in due giorni sono stati svolti decine di laboratori per bambini organizzati da importanti scuole di cucina romane (Coquis, A tavola con lo chef), produttori (Pastificio Secondi, Germogliamo, Associazione Pandolea), pasticcerie (Fonderia Dolci & Design, Pasticceria Salentina, Dolci Scoperte) e chef (Natalia Cattelani e Andrea de Bellis). Ma non di solo cibo vive il bimbo: così molti altri partner si sono avvicendati per intrattenere i più piccoli e insegnare loro qualcosa, tra questi ricordiamo Slow Food, Tana Liberi Tutti, l’Ass. Sportiva La Fenice, Idee con Gusto, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, la Croce Rossa Italiana, l’AMA.

Per la prima edizione, molto forte è stato il legame con le scuole di classe primaria che sono state coinvolte, nei mesi antecedenti l’evento, in una gara per piccoli artisti: la realizzazione di disegni sul tema alimentazione. Tutti i disegni sono stati esposti in mostra nella location dell’evento e, tra quelli pervenuti, lo staff di Y-Hello-W bottega creativa, ha selezionato i 4 vincitori che sono stati premiati al termine delle due giornate, ciascuno con una delle scatole tematiche, gentilmente offerte dall’azienda Ballarini, da anni promotrice del progetto di cultura alimentare “Cucinando s’impara“, in collaborazione con ANDID, volto a valorizzare i temi della corretta alimentazione e dell’eco sostenibilità ambientale. Nei due giorni dell’evento l’affluenza è stata altissima e tutti i laboratori hanno registrato il sold out. Sono state coinvolte circa 1000 persone, tra cui 600 bambini.

Informazioni utili

Le foto della 1° edizione de I diti in pasta

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