I consigli di un pediatra sull’allattamento

mamma allatta
Mamma allatta

Mi sono imbattuta per caso nel profilo su Facebook di un pediatra di Napoli. Questo pediatra pubblica sul suo profilo domande ed email delle mamme a cui vuole dare i suoi consigli.

E per caso ho letto la sua risposta ad una neomamma che gli chiedeva un consiglio sentendosi in colpa dopo essersi “spazientita” con la figlia di pochi mesi. Questa neomamma racconta al pediatra che la sua bimba vuole mangiare in continuazione, ha le coliche, dorme poco sia di giorno che di notte, vuole stare sempre in braccio. E la domanda finale di questa neomamma mi ha fatto sorridere: “Come sopravvivo al mio bebè?“.

I primi mesi possono essere molto difficili per una neomamma che allatta a richiesta. I bambini non hanno ancora un ritmo preciso, sia per quanto riguarda i pasti che per la nanna. E può capitare di sentirsi stanche. A chi non è capitato?

La risposta del dottore mi è piaciuta veramente molto. E’ rassicurante (pur descrivendo le normali difficoltà che una mamma può incontrare). E’ la risposta di un pediatra che ci tiene al benessere del bambino e della mamma. E soprattutto dà dei consigli da condividere. Bravo dottore. Dovrebbero essere tutti come lei!

Cara signora,
è molto difficile dire un qualcosa che non sia un “coraggio!” Provi a darle le goccine… ecc… Le rispondo, convinto che forse non riuscirò a farla dormire di più!

“La piccola vuole stare sempre in braccio…” Mica è scema!

Lei è morbida, calda, liscia, dolce e “suona” pure bene quando le canta una ninna nanna o le parla.

Si può trovare un posto migliore? “Certo che piango quando mi mettete in questo sarcofago con le ruote!”

“Succhia continuamente…” Anche questo mi sembra normale!

Vuole crescere e ha il problema di uno stomaco piccino che ha una autonomia breve. La storia che si “deve” succhiare ogni tre ore è piuttosto superata ma vedrà che appena crescerà un pochino da sola troverà un ritmo meno intenso.

Non si dorme. Ha ragione! Questo è un problema vero.

Dico sempre che per avere i figli ci vuole una buona preparazione atletica!

Da giovani non si dorme per andare in discoteca… Con piccini la “discoteca” si ha in casa!

Come sopravvivere al bebè?

Io do spesso questo consiglio: metta da parte tutto il “devo fare” e lo sostituisca con il “mi piace fare”!

La bambina vuole stare sempre in braccio: “devo” darle il latte? Macché!

Al latte ci pensi lei! Io invece posso cogliere l’occasione per provare la sensazione bellissima di un corpicino liscio, vellutato, caldo, morbido che si abbandona sul mio corpo nudo, liscio, caldo morbido… Uhau che bello! Quando lo potrà fare ancora?

Sta succhiando? Che bello! Chissà perché i capezzoli delle donne sono così sensibili… Il seno, che noi uomini apprezziamo tanto in altri contesti, è stato pensato per i bambini!

La sensibilità dei capezzoli mentre si allatta può diventare un momento di grande piacere! E che dire poi dell’intimità unica che potete avere tra voi… Quante cose può sussurrarle che nessuno potrà sentire mai!

Il latte esce? Boh! Che me ne importa! Il “pretesto” dell’allattamento è un passaporto per chiudere il mondo fuori alla porta e godersi attimi unici!

Voi mamme avete una caratteristica: se state sul letto senza far nulla dopo pochi minuti vi sentite in colpa: e chi cucina? e la spesa chi la fa? e i piatti chi li lava? ecc…

In questo momento invece serve che il pediatra vi prescriva di stare sul letto per concentrarvi sul vostro, personale, egoistico, piacere!

Dovete darvi il permesso di farlo! (E serve un marito affettuoso che vi incoraggi e vi dia la possibilità di farlo: lo ha prescritto il pediatra!)

Egoistico piacere? Ma che razza di consiglio! Una mamma è fatta per dare la vita ai figli ed è pronta a farlo davvero!

Ok suona male.

Ma se la mamma prova piacere il bambino prova piacere mille volte di più!

E “piacere” significa liberazione di endorfine, abbassamento degli ormoni dello stress, migliore digestione, migliore sviluppo del cervello, migliore assetto immunitario…

Esiste uno sciroppo che può fare tutto questo? Le assicuro: No!

So che questi momenti sono difficili! Ma so che sono unici!

So che tutto questo costruisce un genitore che non c’era. La fatica, l’ansia, la passione immersi in un amore immenso muove neuroni e crea circuiti mentali che non c’erano!

Mamme e papà si diventa!

Ripenso alla mia storia… alle mie nottate, alle mie corse al pronto soccorso per ricucire teste rotte… Che momenti belli!

Ora non posso far altro che sfogliare il mio libro del “che m’hai fatt’ passà!” e guardare con struggente tenerezza le mie figlie che volano lontano!

Forza! cara signora mamma! Sopravviverà! E sarà bellissimo ricordare questi momenti.

Dia un bacio alla sua piccina da parte mia!

P.S. dimenticavo! “Mi sono spazientita con la bimba…”

Ci mancherebbe che non lo avesse fatto! Le annuncio una cosa: lei è una mamma vera! Non è un robot! …E meno male!

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