Google celebra le fiabe di Charles Perrault

doodle cenerentola
Doodle Cenerentola

Nel 338° anniversario dalla nascita di Charles Perrault, Google vuole celebrare il celebre scrittore con 3 diversi doodle dedicati a 3 delle sue fiabe più famose: Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco e Il Gatto con gli Stivali.

Perrault è nato il 12 gennaio 1628 a Parigi e viene ricordato in modo particolare per la sua raccolta di fiabe “I racconti di Mamma Oca” (il titolo originale era “Racconti e storie del passato con una morale”), che contiene alcune delle favole più belle che noi conosciamo, che abbiamo sentito quando eravamo bambini e che ora raccontiamo ai nostri bambini. Una raccolta che ha avuto un notevole successo e che ha dato inizio al nuovo genere letterario della fiaba.

Molte delle fiabe contenute nella raccolta di Perrault erano state riprese dal Pentamerone di Giambattista Basile, pubblicato nel 1634/36, ma Perrault non ha soltanto riportato queste storie, ma le ha arricchite di dettagli, ambientazioni e sfumature non presenti nelle opere originali. Ad esempio è proprio Perrault ad inserire per la prima volta le scarpette di cristallo in Cenerentola. Ed oggi Charles Perrault viene considerato il “papà” delle fiabe più famose. Nel 1875 Carlo Collodi ha tradotto in italiano molte delle fiabe di Parrault e le ha raccolte nell’opera “I racconti delle fate“.

doodle bella addormentata
Doodle Bella Addormentata

L’originale raccolta di Perrault contiene 8 fiabe:

  1. Cappuccetto Rosso (Le Petit Chaperon rouge);
  2. Barbablù (Barbe Bleue);
  3. Il gatto con gli stivali (Le Chat botté);
  4. Cenerentola (Cendrillon);
  5. Le fate (Les Feès);
  6. La bella addormentata nel bosco (La Belle au bois dormant);
  7. Pollicino/Puccettino (Le Petit Poucet);
  8. Enrichetto dal ciuffo (Riquet à la houppe).

A queste si aggiungono altre 3 fiabe, inserite in edizioni successive dell’opera:

  1. Pelle d’asino (Peau d’âne);
  2. Griselda (Griselidis);
  3. I desideri inutili (Les souhaites ridicules).

Le favole che conosciamo noi (soprattutto nella versione di Walt Disney) sono sicuramente più edulcorate e non contengono tutti gli eventi più “crudi” e tragici, presenti anche nelle versioni dei fratelli Grimm.

Ecco le trame e le principali differenze della storia nelle fiabe che oggi Google ha deciso di celebrare per rendere omaggio a Charles Perrault.

Cenerentola

Cenerentola è la storia di una bellissima ragazza orfana di entrambi i genitori. La madre era morta quando Cenerentola era piccola ed il padre si era risposato con una donna vedova e madre di due figlie. Dopo la morte del padre, la ragazza viene “schiavizzata” dalla matrigna e dalle sorellastre. Le 3 iniziano allora a chiamarla “Cenerentola“, ispirandosi alla cenere con cui la ragazza si sporca per pulire il camino. La vita di Cenerentola cambia quando si diffonde la notizia che il Re ha organizzato un ballo per permettere al Principe di scegliere la sua promessa sposa. Cenerentola vorrebbe partecipare, ma la matrigna e le sorellastre non glielo permettono. Ma con l’aiuto della fata madrina, Cenerentola riesce ad andare al ballo ed il Principe si innamora di lei. Cenerentola deve rientrare entro mezzanotte e, fuggendo dal principe, perde una scarpetta. Sarà proprio la scarpetta che permetterà al principe di ritrovarla. Ed alla fine Cenerentola sposa il Principe.

Perrault riprende la fiaba raccontata da Giambattista Basile, che era intitolata La gatta cenerentola e la modifica, eliminando tutti gli aspetti più crudi, per renderla adatta ad essere raccontata a corte. La scarpetta originale era rivestita di pelliccia, mentre Perrault la trasforma in una scarpetta di cristallo.

Nella versione dei Fratelli Grimm, le sorellastre, per cercare di indossare la scarpetta e di sposare il principe, si tagliano una un dito del piede ed una il calcagno. Ma il “trucco” non funziona e vengono scoperte. Le sorellastre poi cercano di partecipare al matrimonio, per ingraziarsi Cenerentola, che sta per diventare principessa, ma due colombe, che erano insieme a Cenerentola, cavano gli occhi alle sorellastre, che vengono punite con la cecità per essere state cattive e false.

La bella addormentata nel bosco

Per celebrare il battesimo della figlia, il Re e la Regina invitano tutte le fate del regno, per essere le madrine della piccola. Ogni fata porta in dono alla bambina una qualità, come la bellezza, la saggezza ed il talento musicale. Ma il Re e la Regina non hanno invitato alla festa una fata cattiva, che si presenta e lancia una maledizione sulla bambina: “Prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morrà!“. Una delle fate buone doveva ancora dare il suo dono alla bambina e, non potendo annullare la maledizione della Fata cattiva, trasforma la condanna a morte in un sonno profondo di 100 anni, da cui la principessa potrà essere svegliata solo grazie al bacio di un principe. Per impedire che la maledizione si avveri, il Re bandisce dal regno tutti gli arcolai, ma a 15 anni la principessa incontra una vecchia che sta tessendo e si punge al suo arcolaio. La fata buona a questo punto fa addormentare insieme alla principessa anche tutto il castello ed i suoi abitanti. Ed il castello viene coperto dai rovi. Dopo 100 anni arriva al castello un principe ed i rovi si aprono davanti a lui. Il principe trova la principessa, la bacia e la sveglia.

Noi conosciamo la storia fino a questo punto, ma la fiaba di Perrault continua e ci racconta che il principe sposa la principessa ed i 2 hanno 2 figli: Aurora e Giorno. Il principe nasconde il matrimonio ed i figli alla madre, che discende da una famiglia di orchi che mangiano bambini. Quando l’orchessa scopre la famiglia del principe (che nel frattempo è diventato Re), decide di sterminare la famiglia. Appena il Re si allontana, chiede al cuoco di cucinare i nipoti per la cena, ma il cuoco le serve un agnello al posto del bambino e una capretta al posto della bambina. Poi l’orchessa vuole mangiare anche la moglie del figlio, ma il cuoco le serve un cervo al posto della donna. Però l’orchessa scopre l’inganno e cerca di uccidere la principessa ed i suoi figli. Il Re però rientra in tempo e la ferma. Così l’orchessa si getta tra le vipere per uccidersi.

doodle gatto con gli stivali
Doodle Gatto con gli stivali

Il gatto con gli stivali

 

Un ricco e vecchio mugnaio, in punto di morte, chiama i tre figli. Al figlio maggiore lascia in eredità il mulino e il cavallo; al secondo lascia il mulo e la casa di campagna; al terzo lascia il gatto. Il terzogenito è deluso: cosa ci farà con un gatto? Così si mette su una roccia a pensare, quando il gatto gli parla e gli dice che insieme faranno fortuna. Il gatto si mette all’opera e cattura due conigli. Poi va al palazzo del Re e gli offre i conigli, dicendogli che li ha mandati il marchese di Carabàs. Poi porta al re anche cacciagione fresca e costringe i contadini a dire che le terre che coltivano appartengono al marchese. Il Re così decide di fare una passeggiata nel regno. Vuole invitare il marchese al suo castello per conoscerlo. Il gatto consiglia al ragazzo di buttarsi in acqua e di dire di essere stato derubato dei suoi abiti. Così il Re lo invita al castello, dove conosce la Principessa che si innamora di lui. Il Re poi gli dice che andrà a fargli visita nel suo castello. A questo punto il giovane ha bisogno di un castello dove accogliere il Re. Il gatto passa davanti a un castello che appartiene a un grande orco mago, che uccide tutti quelli che decidono di sfidarlo. Il gatto si presenta dall’orco e gli chiede se è veramente così potente come dice. Poi lo sfida a trasformarsi in qualcosa di piccolo e così l’orco si trasforma in un topo. Ed il gatto lo mangia all’istante. E si impossessa del suo castello. Il Re visita il castello e offre la mano della figlia al marchese. Così il giovane, che dal padre aveva ricevuto solo un gatto dal padre morente, alla fine diventa un principe. Ed il gatto diventa un nobile cacciatore.

Perrault rispetto alle versioni precedenti della storia, introduce gli stivali, umanizzando ancora di più il gatto, e l’orco, inserendo un elemento magico che nella storia mancava. Nella precedente versione di Basile, il gatto era una gatta. E dopo il matrimonio tra il ragazzo e la principessa, si finge morta per mettere alla prova i sentimenti del giovane nei suoi confronti. Ma il giovane, invece di onorarla, butta via il corpo della gatta. Così la gatta fugge via offesa, dopo aver svelato la verità sulle origini del giovane alla principessa.

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