Come preparare una bambina all’arrivo della sorellina

Figlia Uno con la sorellina
Figlia Uno con la sorellina

Come preparare una bambina all’arrivo della sorellina

Una delle cose che mi chiedevo più spesso quando aspettavo la seconda bambina era: “Come la prenderà la prima? Risentirà della presenza della sorellina? Sarà felice? Sarà gelosa?“. Ero preoccupata del fatto che potesse risentire troppo del cambiamento e sin dalla gravidanza ho cercato di prepararla nel migliore dei modi. Non sono una pedagogista, ma mi sono affidata al mio istinto di mamma e a qualche consiglio che avevo letto qua e là.

Quando abbiamo avuto la certezza della mia seconda gravidanza, la prima bimba aveva da poco compiuto 2 anni. Era una chiacchierona. E da subito le ho raccontato che nella pancia di mamma c’era una sorellina o un fratellino. E lei ha capito subito tanto che un paio di mesi dopo, mentre stava mangiando al nido ed una educatrice stava dicendo ai bambini che per un po’ non sarebbe venuta a scuola perché aspettava un bambino, lei con tutta tranquillità ha risposto “Anche mamma ha un bambino nella pancia!“. Lasciando tutte a bocca aperta perché io ancora non avevo annunciato la gravidanza al nido.

Ad ogni modo, l’ho portata alle ecografie. E le ho sempre spiegato tutto. Ha sentito il cuoricino della sorellina. L’ha “vista” sullo schermo. E continuava a ripetere a tutti che mamma aveva la sorellina nella pancia. Mio marito ci scherzava chiedendole perché la sorellina era nella pancia e se l’avevo mangiata e lei quasi si arrabbiava e gli rispondeva “Nooooooooooo, non l’ha mangiata mamma“. Non sapeva perché fosse nella mia pancia, ma era tranquilla. Sicuramente c’era un motivo se la sorellina stava lì.

Man mano che si avvicinava il momento della nascita, io ero sempre più preoccupata. Lei era abituata a stare con me, a mangiare con me la sera e ad addormentarsi con me. Come avrebbe fatto nei giorni in cui sarei stata in ospedale?

Ultimo mese di gravidanza

All’ottavo mese sono andata in maternità. Ed ho iniziato i preparativi. Sono andata a comprarle dei regali da farle trovare in ospedale da parte della sorellina. Avevo letto il racconto di una mamma che diceva di aver fatto trovare un regalo in ospedale, per aiutare il figlio ad accogliere meglio l’arrivo del fratellino. E così ho pensato di provarci anch’io. Sarebbe stato un modo per farle capire che la sorellina era contenta di conoscerla e che aveva pensato a lei comprandole un regalo. Non mi sono limitata a un regalo solo, ma le ho preso 3 piccoli regali.. immaginando un parto naturale e che sarei dovuta rimanere 60 ore in ospedale (quindi circa 3 giorni), ho preso un regalo per ogni giorno di permanenza. Così ogni giorno avrebbe trovato un regalo da parte della sorellina.

E poi ogni sera del mio ultimo mese di gravidanza, mi sedevo con lei sul divano e le ripetevo (tipo mantra!) che presto sarebbe arrivata la sorellina e io sarei andata dal dottore a prenderla. E che lei, per qualche sera, avrebbe mangiato e dormito solo col papà perché io dovevo rimanere con la sorellina piccola dal dottore. Ma poi io sarei tornata a casa da lei. Tutte le sere. Non ne ho saltata una! Volevo che fosse preparata all’evento. E speravo che non ne risentisse troppo.

Ho fatto di tutto per farle vivere questo momento in modo più normale e tranquillo possibile.

In ospedale

La mattina in cui è nata la sorellina, l’ho accompagnata al nido come ogni mattina. E mi sono fermata un po’ lì con lei (nonostante le contrazioni). perché quella mattina c’era una festa con tutte le mamme. Poi l’ho salutata e sono andata in ospedale. E dopo un paio di ore è arrivata la sorellina.

Il pomeriggio è venuta da noi in ospedale a conoscere la sorellina. Essendoci il rooming in ha potuto vederla e toccarla da subito. Ed era incuriosita da questa piccola bambina, che sembrava una bambola. E l’idea del regalo l’ha resa molto felice. La sorellina le aveva comprato un regalo!!! Stupore e gioia nei suoi occhi.

La sera è tornata col papà da noi, perché l’ospedale dà la possibilità di far stare il papà ed eventuali fratelli/sorelle per un paio di ore verso l’ora di cena. Un modo per dar la possibilità alla nuova famiglia di sentirsi ancora più unita. Ed è una delle cose che ho apprezzato di più. Un modo per stare tutti insieme, senza la presenza di altre persone. Un modo per cementare il legame.

Mia figlia è stata bravissima. Nei 2 giorni che sono rimasta in ospedale, è venuta col papà nell’orario di visita pomeridiano (mentre la mattina andava normalmente a scuola). Poi andava un po’ a giocare in un parco vicino e rientrava la sera prima di cena. E poi tornava a casa, mangiava col papà e andava a dormire. Ed è stata tranquillissima, anche senza di me. Mi piace pensare che le mie continue spiegazioni e ripetizioni su cosa sarebbe successo quando sarebbe arrivata la sorellina siano servite.

Il rientro a casa

Dopo le canoniche 60 ore dal parto siamo tornate a casa. Di mattina, mentre lei era al nido. Poi mio marito l’ha riportata a casa, dicendole di andare a vedere se c’ero. E lei che gli diceva di no perché io ero dal dottore con la sorellina. Quando mi ha vista invece a casa è stata una gioia per entrambe.

Alla fine sono stata soddisfatta di come ha accolto l’arrivo della sorellina. Gelosia? Qualche episodio c’è stato, ma nulla di troppo eclatante. Dopo il primo mese ha cominciato ad essere un po’ gelosa (magari era passato il periodo della novità). Ma soltanto quando era molto stanca e voleva dormire… perché magari in quel momento mi voleva tutta per lei. E voleva le attenzioni solo su di lei. In questi momenti a volte era un po’ scontrosa verso di me o di mio marito. Ma sono stati episodi veramente rari.

Con la sorellina è sempre stata molto affettuosa. La abbracciava, la baciava, la stringeva forte. Non ha mai mostrato rabbia o gelosia con lei. Ed ha sempre cercato di coccolarla. E questo, per me, è il successo più importante.

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