Clinica Sanatrix a Roma, la mia esperienza

Clinica Sanatrix
Clinica Sanatrix

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Sono stata ricoverata alla Clinica Sanatrix di Roma per 3 giorni, per essere sottoposta ad una operazione di ernia del disco, con i medici di Nsa Neurochirurgia. La Sanatrix è una clinica privata. Non ho idea di quanto costi farsi operare lì o quanto costi la degenza, perché io ho una assicurazione sanitaria con il lavoro che mi ha coperto tutte le spese. Ho scelto di andare in questa clinica privata, perché il neurochirurgo a cui mi sono affidata, opera qui a Roma. Avendo la possibilità di usufruire dell’assicurazione sanitaria, ne ho potuto approfittare, per farmi operare subito, visto che la mia situazione era piuttosto urgente.

Voglio comunque raccontarvi come è stata la mia esperienza in questa clinica. Prima del ricovero c’ero già stata 3 volte. Due volte per visite con il neurochirurgo ed una volta per fare la pre-ospedalizzazione e tutte le analisi e visite in vista dell’operazione.

Ovviamente non auguro a nessuno di essere ricoverati per un problema di salute. Però voglio raccontare la mia esperienza positiva in questa clinica, perché penso sia importante anche incontrare persone che cercano di farti sentire a tuo agio, in una situazione difficile o comunque una situazione che ti crea ansia.

Nella mia esperienza, sia durante la pre-ospedalizzazione che durante il ricovero, ho incontrato tutte persone gentili, che mi hanno rassicurata e si sono prese cura di me.

Lo so, dovrebbe essere la normalità. E non bisognerebbe stupirsene. Ma in passato (magari durante le visite in gravidanza o qualche visita di controllo), in altre strutture ed ospedali, mi è capitato di imbattermi in medici, infermiere o ostetriche veramente scorbutici. Quelle persone da cui vorresti scappare immediatamente, senza nemmeno farti visitare.

Quindi il fatto che qui, invece, abbia incontrato personale di vario genere (medici, infermiere ed infermieri, portantini, ragazze delle pulizie) e che tutti si siano dimostrati interessati a me, gentili e si siano presi cura di me col sorriso, infondendomi sicurezza e rassicurazioni di ogni genere… insomma, l’ho apprezzato veramente tanto.

Penso che il rapporto umano sia una parte fondamentale di questo lavoro. È importante che ci siano medici ed infermieri bravi, che sanno fare bene il loro lavoro. Ma è importante anche il modo con cui si approcciano col paziente.

E nei giorni in cui sono rimasta ricoverati, ho incontrato tutte persone fantastiche. Sia nella fase pre-operatoria, che nel post-operatorio.

E trovo che sia una cosa che fa bene all’umore del paziente. A me ha fatto bene. Mi sono sentita coccolata, in un momento per me difficile. Anche se la mia era un’operazione abbastanza di routine, l’ho comunque vissuta con una certa ansia (perché è la prima operazione della mia vita). E trovare persone che mi hanno assistita in questo modo professionale ma gentile, ognuna nel proprio campo, mi ha fatta stare meglio.

Trovare persone che fanno il proprio lavoro con passione non è così scontato. Ho avuto la fortuna di incontrarle qui e ne sono lieta.

Per quanto riguarda l’organizzazione vera e propria. Mi è stata assegnata una stanza singola, in cui era presente anche un secondo letto per far dormire una persona cara insieme a me, nei giorni di ricovero (poteva essere chiunque… marito, madre o altra persona). Non c’erano orari di ingresso predefiniti per le visite. Essendo in periodo Covid, era richiesto che ci fosse solo una persona in stanza (che poteva alternarsi anche con altre persone). La notte è rimasta mia mamma con me. La stanza affacciava sul giardino della clinica ed almeno potevo vedere dalla finestra tanti alberi e tanto verde. Stanza veramente molto pulita.

Ogni giorno passa una infermiera a prendere le preferenze per i pasti del giorno dopo. Ci sono più scelte per la colazione (latte, cappuccino, tè, insieme a biscotti o fette biscottate) e per il pranzo e la cena vengono proposte due diverse alternative per il primo, per il secondo, per il contorno e per la frutta, in modo da scegliere quello che si preferisce. Solo la prima sera (il giorno dell’intervento) mi hanno portato loro qualcosa di leggero (minestrina, polpette e puré) visto che venivo da un’operazione ed era il primo pasto che facevo. Anche il pomeriggio passano a chiedere se si vuole mangiare qualcosa per merenda.

Insomma, tutto organizzato nei minimi dettagli. Il secondo giorno, la mattina, visto che io ero immobilizzata a letto, sono passati anche una infermiera ed un infermiere per aiutarmi a rinfrescarmi un po’. Il bagno è dotato di tutto il necessario (asciugamani, ciabattine monouso, kit per la cura della persona con shampoo, bagnoschiuma, spazzolino e dentifricio). Non ho nemmeno utilizzato la camicia da notte che avevo portato da casa, perché sono rimasta con i camici che mi hanno dato (e che ho potuto cambiare ogni giorno, all’occorrenza), perché, vista la situazione, era più comodo da utilizzare (e poi era veramente di un cotone morbido, delicato sulla pelle).

La dottoressa, assistente del dottore che mi ha operata, ha poi fatto vedere a mio marito come fare la medicazione della ferita a casa. Ce l’ha fatto vedere due volte ed è stata precisa e disponibile nel rispondere ad ogni nostro dubbio (anche su come fare le punture sulla pancia… quelle anti-trombo che in genere si devono fare dopo un’operazione).

Insomma, posso dire con estrema tranquillità che, nonostante la difficoltà della situazione e tutta l’ansia che ho avuto nei giorni precedenti, la mia esperienza in questa clinica è stata veramente ottima. Era quello di cui avevo bisogno. Con la speranza di non dover essere ricoverata di nuovo, ma ho trovato persone fantastiche, che hanno reso questo ricovero più facile. E, se si incontrano persone così brave nel loro lavoro, è bene parlarne.

Se avete bisogno di maggiori informazioni sulla Clinica, potete consultare il sito ufficiale.

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