Da alcuni giorni non si parla altro: l’OMS ha inserito la carne rossa e gli insaccati tra le cose cancerogene. Quindi a tutti gli effetti ora la carne è ufficialmente un alimento che può causare il cancro. Già mi vedo i vegani e/o vegetariani che usciranno fuori a dire “Ve lo avevamo detto!“. E a ribadire per l’ennesima volta la genuinità delle verdure e l’importanza di eliminare del tutto la carne dalla alimentazione mondiale.
Quello che penso io? Non è il caso di generare allarmismi. Bisogna anche ridimensionare quello dichiarato dall’OMS. In sostanza, l’OMS non dice che non si deve più mangiare carne rossa o insaccati. Semplicemente consiglia di limitarne l’uso. Come in ogni cosa, se si esagera ci possono essere delle conseguenze negative.
L’IARC, (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) sostiene che le carni rosse e quelle lavorate (ovvero gli insaccati) possono essere cancerogene per l’uomo. In base agli studi effettuati queste carni potrebbero causare l’insorgere di tumori (soprattutto al colon). Questo però non significa che chi mangia carne avrà automaticamente il cancro.
L’Associazione italiana di oncologia medica, però, invita a non lanciare allarmismi. Ed invita a consumare meno carne rossa, al massimo una o due volte a settimana. Consiglio che è condivisibile con l’invito ad una alimentazione sana. Insomma, si può mangiare con moderazione. Nessuno dice che si devono eliminare del tutto la carne rossa e gli insaccati. Basta evitare eccessi.
I dati diffusi dall’OMS sono riferiti ad una serie di esami che riguardano paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, dove il consumo di carne è più alto rispetto al nostro. Inoltre anche gli animali vengono allevati in maniera diversa e i procedimenti di conservazione sono diversi. La Coldiretti sottolinea ad esempio che il procedimenti di conservazione in Italia viene svolto attraverso la salatura e non attraverso l’affumicatura (metodo contrastato dall’OMS per gli effetti nocivi che causerebbe sulle carni).
Per quanto riguarda la carne rossa, alcuni sostengono che la soglia di “sicurezza” sarebbe di 350 grammi a settimana. Calcolando che in una alimentazione sana e completa, la carne rossa non si deve certo mangiare tutti i giorni, alla fine 350 grammi a settimana non sono poi così pochi. Mangiare una bistecca ogni tanto non è un problema. L’importante è non esagerare.
Ho ricevuto un comunicato stampa dell’Unione Consumatori che spiega proprio questo aspetto della situazione:
“Evidentemente chi oggi ha interpretato il parere di ieri dallo IARC, l’Agenzia per la ricerca sul cancro, come uno stop generalizzato alla carne, non lo ha letto. Non può sfuggire, infatti, l’affermazione iniziale: la carne è un ottimo alimento che apporta nutrienti fondamentali quali le proteine ed alcuni elementi minerali” ha dichiarato Agostino Macrì, responsabile dell’Area sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Solo alcuni trattamenti tecnologici e sistemi di cottura possono dare origine a sostanze cancerogene come le nitrosammine e gli idrocarburi policiclici aromatici. Peraltro lo studio si basa su dati epidemiologici relativi a popolazioni che consumano elevate quantità di carni, in confronto a popolazioni che ne consumano quantità minori. Insomma, solo ad un consumo elevato di carne “processata”, cioè alcuni salumi, carne alla brace o eccessivamente cotta, è associato l’aumento di alcuni tumori. Nel caso di un consumo di carne non “processata” non ci sono evidenze di rischi significativi. La conclusione è di continuare a consumare la carne nelle varie forme, riducendo le quantità soprattutto di quella cotta alla brace e dei salumi in cui si è ecceduto nell’uso di nitriti e nitrati come conservanti. Nell’Unione Europea, inoltre, esistono norme molto rigorose che definiscono le quantità massime di additivi, come i nitrati ed i nitriti, che possono essere utilizzati nella produzione dei salumi. Nei salumi “cotti” italiani, poi, dalla mortadella al prosciutto cotto, l’aggiunta dei nitriti è inutile e generalmente questi prodotti ne sono esenti” ha proseguito Macrì.
“Infine, anche se il parere dello IARC è oggi riservato alla carne, non si può ignorare che molti altri alimenti, verdure, pesce, pizza, pane, se cotti al contatto diretto della fiamma, possono sviluppare le stesse identiche sostanze pericolose: gli idrocarburi policiclici aromatici. In definitiva una buona grigliata ogni tanto non deve preoccuparci più di tanto; l’importante è che non diventi una frequente abitudine consolidata” ha concluso Macrì.
E tanto per sdrammatizzare un po’ tutta questa storia, vi riporto la bella lettera scritta da Francesco Lancia, autore del programma del Trio Medusa su Radio Deejay pubblicata sul blog ufficiale del Trio:
Carissimo staff di Chiamate Roma Triuno Triuno del 2015, chi vi scrive è lo staff di Chiamate Roma Triuno Triuno del 2035.
Prima che ce lo chiediate, sì, siete ancora in onda, sempre su radio deejay, ma Linus, che ora è anche presidente del Consiglio, vi ha spostato dalle tre alle cinque del mattino.
Ma non è per questo che vi scriviamo.
Vi scriviamo perchè se i nostri calcoli sono esatti dovreste ricevere questa mail proprio il giorno dopo in cui l’OMS avrà dichiarato cancerogeni gli insaccati e la carne rossa.
Voi ci avete scherzato sopra, ma la situazione qui è assolutamente seria. Sembrava quasi una burla, ma oggi, nel 2035, i salumi sono quasi completamente spariti.
Per darvi un’idea della nostra situazione, il signor Negroni è a processo per genocidio e “milioni di milioni” non è il numero delle stelle, ma il risarcimento richiesto da una class-action.
E’ possibile denunciare per tentato omicidio chi ti dice “ho fatto un etto e mezzo, che faccio lascio?”
Modena è stata evacuata e gli abitanti dell’Emilia non hanno potuto uscire di casa a causa della nube tossica sprigionata da una fabbrica di culatello.
Nelle più grandi città d’Italia spesso si va a salsicce alterne, e ormai quasi tutto il centro è zona a capocollo limitato.
Siamo disperati. Anche se tra poco sarà capodanno e potremo mangiare lenticchie e lenticchie.
In alcune zone d’Italia è diminuita bruscamente l’aspettativa di vita, c’è chi dice per le grandi quantità di salsicce secche sepolte sotto il terreno. Già, perchè come potete immaginare nell’affare dello smaltimento salumi c’è entrata anche la criminalità organizzata calabrese, ormai ribattezzata la Ndujeta.
Le mamme mandano a scuola i bambini con delle rosette imbottite di amianto; bambini che ovviamente sono molto tristi visto che dopo Peppa Pig, qualche mese fa l’OMS ha dichiarato cangerogena anche Masha.
La situazione è molto cambiata da quel maledetto annuncio dell’OMS. Nelle macellerie si trova solo mortadella vegana, che voi chiamate “pistacchi”.
Si trova anche il prosciutto senza maiale, con solo polifosfati aggiunti.
E la follia, non ha colpito solo I salumi ma anche la carne rossa in generale. Negli aereoporti ci sono delle salette chiuse riservate a chi si vuole fare un barbecue e in tutta la città sono spuntati come funghi negozi che vendono bistecche elettroniche.
In auto è vietato macellare un maiale in presenza di una donna incinta, sui pacchetti di sigarette c’è scritto “Nuoce come un etto di bresaola” e ora il celebre proverbio è diventato “del maiale si butta via tutto”.
Addirittura la Universal , ha fatto sparire tutti i film con Kevin Bacon.
L’abolizione del Wurstel ha scaraventato la Germania in una profonda crisi culinaria dalla quale sono usciti truccando i valori delle emissioni di peti causati dai crauti.
Nel 2024 poi una nave carica di mortadella si è rovesciata nell’atlantico provocando una marea rosa che ha fatto ingrassare tutti i pesci e persino la Nasa ha dovuto interrompere le missioni di esplorazione spaziale dopo che la sonda Curiosity ha trovato su Marte inquietanti tracce di speck.
Alcuni ristoratori di Roma stanno da anni studiando un vaccino contro il guanciale, ma ora capite che la situazione ormai è oltre ogni limite di sopportazione.
Per questo vi chiediamo di farvi spedire una confezione di salumi in quella che oggi è Via Gabibbo 34, ma che ai tempi vostri è ancora Via Cristoforo colombo 90, alla cortese attenzione del Trio Medusa.
Poi prendete tutto e poggiatelo sopra al tavolo di lavoro del Previ che tanto sono 35 anni che non ci pulisce e perciò dovremmo trovarli ancora lì nel 2035.
Così potremmo finalmente clonare i salumi e tornare a godere di una nuova primavera suina, perché come diceva De Andrè o il signor Rovagnati: “dal diamante non nasce niente, dal maiale nascono i fior”.
Grazie per l’aiuto, lo staff di Chiamate Roma 31 31 del 2035.
P.S. Se I nostri calcoli sono esatti, adesso state per lanciare il disco “Sugar” di R. Schulz.
(Francesco Lancia)