Gentilezza? “Be a John” anche tu!
La gentilezza dovrebbe essere all’ordine del giorno nei rapporti tra le persone. E invece non è così. La gente va in giro sempre nervosa e scontenta. Ci si aspetta di più dagli altri, ma poi ti imbatti sempre nel vicino di casa che non ti saluta o risponde al tuo saluto in maniera scocciata e sgarbata oppure nella commessa che dovrebbe essere gentile con te ma si vede che non ne ha proprio voglia. Per questo nel momento in cui incontri qualcuno che invece si comporta nei tuoi riguardi in maniera gentile (e magari nemmeno ti conosce) allora rimani stupita.
Ricordo che quando sono stata in Giappone mi stupivo ogni giorno della gentilezza del popolo giapponese. Anche se il loro atteggiamento dipende molto dalla loro cultura. Una sera abbiamo sbagliato fermata del treno per tornare a casa e stavamo guardando la piantina per cercare di capire da che parte andare. Passa una ragazza e vedendoci un po’ smarriti si ferma per aiutarci. Dal momento che noi non parlavamo giapponese e lei non parlava inglese, ha cercato di aiutarci in ogni modo a gesti. E poi ha fermato anche un’altra persona per farci aiutare. Scene che qui te le sogni.
Ultimamente mi è capitato anche di stupirmi per l’estrema gentilezza di un corriere che mi ha consegnato qualche pacco a casa. Ogni volta che citofona mi chiede se cortesemente posso scendere e mi ringrazia mille volte. Un signore del bon ton.
Sarebbe bello se fosse la normalità ed invece stupirci di questi gesti di gentilezza mi fa capire quanto viviamo in un mondo in cui la gentilezza è considerata una eccezione.
Oggi leggevo una storia di gentilezza che sta facendo il giro del mondo. Ed un semplice impiegato di una ditta che affitta macchine a noleggio, John, sta diventando sui social il simbolo della gentilezza e c’è già un hashtag a lui dedicato: #BeaJohn!
This is John and he works at enterprise. He’s also a twin and his twin sister is his best friend. While he helped me with my rental due to a hit and run accident, he held one of my twin sons as I don’t have a double stroller. One of the most compassionate and caring people I’ve ever met. We need more people like John who go that extra step. Be a John.
Questa la storia. Coky, una mamma di 2 gemelli che vive in Oklahoma, dopo un tamponamento si è recata in un autonoleggio per prendere una macchina al posto della sua, al momento non utilizzabile. Mentre stava facendo le pratiche per noleggiare l’auto, era in difficoltà visto che aveva i suoi due gemelli in braccio ed era senza passeggino.
A questo punto è intervenuto John, l’impiegato della ditta di autonoleggio, che ha preso in braccio uno dei due gemelli, mentre concludeva la pratica della donna per aiutarla. La donna è rimasta talmente stupita del gesto, che ha voluto fotografare l’uomo ed ha pubblicato la foto sulla fanpage di Facebook Love What Matters. E nella foto si vede appunto John che con una mano scrive al computer (per concludere la pratica della donna) e con l’altra regge in braccio il bambino.
La parola d’ordine di oggi è quindi: “Be a John“! Cerchiamo di essere tutti il “John” della situazione. Un po’ di gentilezza in più non fa male!