Alice nel Paese delle Meraviglie compie 150 anni

bianconiglio
Bianconiglio

Alice, una bella bambina bionda dagli occhi azzurrissimi, si stava annoiando moltissimo, in un caldo giorno d’estate, seduta su una panca vicino alla sorella maggiore. Questa stava leggendo un libro ed Alice aveva provato ad interessarsene ma ben presto e ne era stancata poiché il libro era assolutamente privo di figure e dialoghi e ciò non contribuiva certo a tener desta l’attenzione della piccina.

Quest’anno Alice nel Paese delle Meraviglie festeggia un anniversario molto importante: 150 anni dalla sua pubblicazione. Il romanzo è stato infatti scritto (e pubblicato) nel 1865 dal matematico e scrittore inglese reverendo Charles Lutwidge Dodgson, più conosciuto con il nome di Lewis Carroll.

Una storia che ancora oggi continua a far sognare, grandi e bambini. Libri, film, film d’animazione… la storia di Alice è stata raccontata in ogni modo. Io ricordo in particolare il film d’animazione della Disney, che risale addirittura al 1951 ed io ho visto la prima volta da bambina; e poi il film diretto da Tim Burton nel 2010, Alice in Wonderland, con un meraviglioso Johnny Depp nei panni del Cappellaio Matto.

La storia di Alice nel Paese delle Meraviglie inizia mentre la bambina si trova ad un pic-nic con la sorella. Alice sogna un coniglio bianco ed inizia a seguirlo, così cade nella sua tana e viene catapultata in un mondo sotterraneo meraviglioso, tutto da scoprire. Arriva in un lungo passaggio che la porta in una stanza piena di porte. Ma non riesce ad aprire nessuna di queste porte.

Alice vede una porticina e attraverso il buco della serratura vede un meraviglioso giardino dietro la porta. Vorrebbe andarci, ma la porta è troppo piccola e lei, se anche riuscisse ad aprirla, non riuscirebbe ad ad attraversarla. Nota poi su un tavolino all’interno della stanza una piccola chiave ed una bottiglietta con scritto “Bevimi“. Così Alice beve il contenuto della bottiglietta e diventa piccola. Ma ha dimenticato la chiave sul tavolino, che ora è diventato enorme per lei. Così mangia un biscotto appena comparso con la scritta “Mangiami” e torna ad essere grande. Può prendere la chiave, ma ora non passa più nella porta. Inizia a piangere e le lacrime riempiono la stanza. Finalmente ritrova la bottiglia e può diventare di nuovo piccola per riuscire a passare attraverso la porta.

La stanza scompare all’improvviso ed Alice si ritrova in compagnia di un topo ed altri animali. Poi Alice incontra il bianconiglio. Entra nella casa del coniglio per cercare i guanti ed il ventaglio dell’animale e qui mangia di nuovo ed inizia a diventare sempre più grande, tanto che non entra più nella casetta. Alla fine il coniglio inizia a tirare ad Alice dei sassi, che diventano pasticcini. Alice ne mangia uno e torna ad essere piccola, così può fuggire dalla casa. Incontra un Bruco con il quale si mette a parlare e questo le rivela che le due parti di un fungo possono farla crescere o rimpicciolire.

Alice continua il suo viaggio in questo fantastico mondo ed arriva a casa di una duchessa. Quest’ultima viene invitata ad una partita di croquet dalla Regina di Cuori. Arriva poi alla casa della Lepre Marzolina e viene invitata a prendere il tè insieme al Cappellaio Matto. Poi si rimette in viaggio e si trova sulla strada che porta al castello della Regina.

La Regina la vede e la invita a giocare a croquet, ma il gioco è un po’ strano… il campo è pieno di buche, le porte sono fatte dalle carte, le istrici sono le palle ed i fenicotteri le mazze per giocare. Il gioco procede in una gran confusione e la Regina continua a condannare a morte chiunque le capiti davanti.

Alice si reca quindi al processo contro il Fante di Cuori, che è stato accusato di aver rubato le tartine pepate. Alice vuole testimoniare per difenderlo, visto che la Regina è già pronta a condannarlo e, mentre si alza per farlo, fa cadere tutti i giurati. Ed inizia di nuovo a crescere tornando alle sue dimensioni reali. All’improvviso si sveglia e si ritrova di nuovo insieme alla sorella. E’ stato tutto solo un sogno?

Un bel libro da leggere anche con i bambini. Dopo 150 anni è ancora spunto di riflessione e può essere letto a tutte le età.

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