Orgogliosa più del cancro

 

Ha il cancro
e io sono in bagno seduta sulla lavatrice che piango e scrivo.
Ha il cancro
CRISTOSANTODIO!
Le mamme non devono ammalarsi mai di quel mostro.
Ha il cancro
e io sono qui a centellinare ogni volta che mi ha ferita.
Ho perso tutte le gare con Daniele:
a 4 mesi non teneva la testa
a 6 mesi non teneva il tronco
a 8 mesi non stava in piedi
a 12 mesi non camminava
a 2 anni nemmeno
a 3 anni anche
a 4 anni no
a 5 anni no
a 6 anni no
a 7 anni no
oggi ha 8 anni e ancora non cammina.
Ho perso!

Mia figlia sa fare questo, quello, mia figlia è un fenomeno
– (Il mio no!)

Tante volte avrei voluto rispondere così ma non l’ho mai fatto.
Per paura.
Per orgoglio.
Perché non sapevo spiegare.
Perché a parole non sono brava.
Però so scrivere.

Guarda mia figlia come si arrampica, guardala!

E io mi guardavo Daniele fermo e altrove, lo invidiavo:

– (Perché non porti anche me nei tuoi viaggi? Perché mi lasci qui a sopportare? Perché non ti schiodi da là sopra e fai vedere che sei cazzuto anche tu?)

E nonostante i miei monologhi a denti stretti tra le lacrime e dolore lui non cedeva, mi lasciava sola ad ascoltare le madri prodigio.
Proprio lei che oggi ha il cancro.
Madre.
Mamma di una bambina che danza.
Mamma di una bambina che ha camminato a 9 mesi.
Mamma di una bambina prima della classe.
Mamma di una bambina che non vedrà crescere.
Mamma che oggi lotta
e senza lacrime mi ha detto:
– Non ho tempo per il cancro, devo finire di far crescere mia figlia.

Orgogliosa più del cancro.

Ti voglio bene stronza ♡

 

Pubblicato da Katiuscia Girolametti e le avventure della Morato's family

Trismamma🤸🤼guaritrice di bue 🩹 paladina della giustizia🏳️‍🌈 raccoglitrice di panni a terra👖🧣ogni tanto scrivo libri📖 e racconto la mia assurda realtà. Per portare la pagnotta 🥖 a casa 🏡 collaboro come brand ambassador e visual merchandiser per grandi aziende internazionali... Ma questa è una storia noiosa.

4 Risposte a “Orgogliosa più del cancro”

  1. Tu mi spaventi ogni volta che la tua penna tocca la carta. Forse non saprai parlare (e non è vero), ma non hai una penna ad inchiostro, hai una penna a luce, a saette,
    E quando scrivi bruci i cuori e gli occhi di chi legge, di chi resta impigliato nei tuoi turbamenti come un tonno in rete, e non riesce più a liberarsene, e allora se le porta appresso le tue impressioni, se li carica addosso i tuoi sentimenti, tentando di somatizzarli.. magari senza riuscirci granché, perché noi tranciamo giudizi.
    Ma te li cuci, i giudizi, ricami incanti col bene raggomitolato che ti porti dentro, e noi possiamo solo ringraziare…

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