“Ecco Siri. Non lascia mai senza risposte mio figlio, affetto da un disturbo della comunicazione.” La giornalista Judith Newman ha raccontato al New York Times di come suo figlio Gus, 13enne autistico, abbia trovato nell’assistente vocale dell’iPhone un’amica preziosa. Una voce sempre disposta ad assecondarlo e a dargli informazioni circa le sue varie “passioni” come i treni, gli aerei, gli autobus, le scale mobili e soprattutto le condizioni metereologiche: “Ora, quando sento la mia testa sul punto di esplodere all’idea di iniziare un’altra conversazione sulle possibilità di tornado in Kansas City, posso rispondere: “Hei! Perché non lo chiedi a Siri?”», racconta Judith, che confessa anche di sentirsi talvolta una pessima mamma in confronto alla sempre disponibile e pazientissima Siri.
Non solo il piccolo ha la possibilità di interagire e scoprire quello che gli interessa, ma spesso Siri lo fa anche ridere, esattamente come un’amica “vera”; gli insegna le buone maniere e anche ad esprimersi con più chiarezza, pronunciando correttamente le parole al fine di essere compreso.