Siamo passati dalle indicazioni di evitare il rapporto tra bambini e nuove tecnologie almeno sotto i due anni d’età, al suggerimento di inserire il digitale nella vita dei piccoli fin dalla prima infanzia.
Nel mondo dei consigli il tempo sembra non trascorrere mai e in molti non si sono accorti che dalle prime analisi sul rapporto bambino e nuove tecnologie sono passati diversi anni. In questo periodo c’è stato il boom della tecnologia al servizio della persona, basta pensare alle app che posso essere utili in ogni momento della nostra vita. Gli effettivi danni dalla relazione precoce tra bambino e nuove tecnologie non sono stati dimostrati con studi attendibili, mentre aumentano i dati statistici di casi in cui la tecnologia è di grande aiuto ai bambini.
Se pensiamo alla scuola il rapporto tra bambino e nuove tecnologie è assolutamente positivo. Con l’aiuto di app, programmi dedicati e ausili tecnologici diventa più facile l’apprendimento ma soprattutto fare scattare quella scintilla di interesse per lo studio che a volte manca.
Nel mondo dei giochi la tecnologia è entrata a gamba testa, trovando in realtà la porta aperta, o meglio la mente dei bambini aperta e curiosa di scoprire la novità, tutte le le potenzialità del tecnologico. Forse i bambini sono stati fin da subito più predisposti dei genitori alle nuove tecnologie, tanto da guadagnarsi l’appellativo di ‘nativi digitali’.
I problemi con la tecnologia nascono nel momento in cui il digitale si intromette nella relazione tra genitore e bambino, creando situazioni di attrito in cui è difficile imporre dei limiti, capire come proteggere i propri figli alle insidie di internet e conservare lo spazio necessario per altri modi di giocare.
E’ proprio sull’approccio del genitore che si concentrano le nuove linee guida delle associazioni pediatriche, suggerendo un approccio condiviso alla tecnologia e una supervisione sempre presente dell’adulto.
Leggi anche: Consigli ai genitori per educare all’uso delle nuove tecnologie