universi paralleli

I miei universi paralleli

| Mamma Bradipa ironica

Vi capita mai di pensare agli universi paralleli?

universi

A me spesso. In alcuni periodi, quasi quotidianamente.

Per me sono una valvola di sfogo.

Non è molto meglio pensare che qualcosa di bello che non abbiamo potuto vivere qui ed ora, lo stiamo vivendo altrove? O che qualcosa che abbiamo evitato, ci faccia sentire ancora più fortunate al pensiero che da qualche altra parte invece ci ha beccato?

Mi capita di pensare che ci sono tante Me diverse nel mondo e che il destino ha voluto che mi accorgessi di questa .

Mi servono per non affogare nei vari “se avessi fatto”, “se avessi scelto”, “se avessi detto” che a 37 anni cominciano essere parecchi.

E mi servono per tirarmi su in quelle giornate in cui fuori c’è il sole e i bimbi sono malati. Per esempio ieri, quando dopo mille mila giorni di pioggia o vento o tutte e due, splendeva il sole e sembrava primavera. Mi concentro forte forte e sento l’odore del mare e mi sembra di poter toccare i coriandoli che avremmo dovuto tirare.

Sono pazza? Può darsi. Chi se ne frega.

Intanto quando mi guardo allo specchio vedo una me figacciona magra e in tiro. In un altro modo/luogo/lago/mondo/ValerioScanu, ma la vedo.

Mi spiace per voi se trovate sempre la me pigra e acqua e sapone.

E’ solo questione di probabilità.

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che ti piacerebbe trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/diariodiunamammabradipa/
Profilo Instagram: mamma_bradipa

 

0 comments

Di universi paralleli e di destino

| destino, figli, mamme, Senza categoria

Care Mamme,

credete che esistano universi paralleli? E il destino?

Io credo un po’ a tutto. Non con la mia parte razionale, con quella che definirei Disneyana.

In cui tutto è un po’ magico e senza apparente senso. Mi serve per sopravvivere alla razionalità ed all’ansia che a volte mi schiacciano e per sintonizzarmi alla perfezione con i miei bambini.

Quello che mi piaceva di esser piccina, è la potenza che mi sentivo dentro, quando pensavo che nel mio futuro avrei potuto fare tutto. Quella fase della vita in cui dici a tutti che da grande sarai qualcosa e nessuno sa se poi ci diventerai, ma tutti sanno che potresti veramente riuscirci.

Avete presente quella sensazione?

Ecco, credo che un po’ a tutte manchi in certi momenti.

Ed allora, io mi sono risolta a pensare agli universi paralleli.

In uno sono una pubblicitaria di successo alla “What Women Want” , sogno che non ho inseguito perché non mi sarei mai voluta spostare dalla mia città;

In un’altro sono un medico…svenire alla vista di un ago non poteva certo chiamarsi predisposizione;

In un terzo faccio quello per cui ho studiato un sacco di anni e

nell’ultimo faccio la riccona, che è quello che mi salva nei momenti di depressione.

Come scegliamo il nostro universo, bé, per conto mio il destino influisce parecchio. Poi il resto è farina del nostro sacco.

Il mio destino era quello di diventare mamma. Sono passata dal giocare a mamme, a volere una famiglia, con lo stacco credo solo di 3 o 4 mesi di Masini h 24, in cui odiavo talmente la vita che figuriamoci se potevo pensare di crearne una.

Ricordo benissimo, una conversazione con mia mamma. Avrò avuto circa 8-9 anni e lei era in cucina a preparare il pranzo. Io scesi da camera mia e le dissi. “Mamma, da grande voglio avere 17 figli, secondo te posso riuscirci?” Se oggi sono mamma, nonostante le mie mille fragilità ed insicurezze che mi hanno sempre fatto traballare di fronte ad ogni minima cosa, lo devo a quella risposta: “Certo amore, se vuoi potrai farlo”.

Col tempo scesi a 15,10,7,5,3, ma non smisi mai di avere dentro me quel desiderio. Che mi ha guidato su tutto e tutti. E se per qualcuno dovevo mettere a disagio la mia famiglia per far successo, sono contenta di non avergli dato ragione. Per me non sarebbe stato possibile perché così era scritto da tempo.

Perché da piccola volevo fare la pescivendola, poi la macellaia, la commessa di profumeria ed infine la commessa di un ben noto negozio di abbigliamento. A sprazzi sognavo di diventare anche una scrittrice famosa.

Nell’ultima fase prima di diventare un’adolescente pessimista, volevo aprire un rifugio per cani. Avevo fatto persino una musicassetta dove descrivevo tutte le attività svolte.

Ma in tutti questi sogni, ero mamma.

Ed allora mamme, se in certi giorni vi sentite giù e poco realizzate, pensate che là da qualche parte, in un universo lontano siete qualcun’altra.

E che il vostro destino vi ha guidato in quello che siete oggi.

 

0 comments