primavera

Ho voglia.

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Cari tutti,

qui sto rischiando di diventare una blogger depressa.

Perché, se con il duro lavoro psicologico, sono riuscita a “farmi piacere” ottobre e novembre, inondandomi la casa di addobbi e addobbini –  halloweeniani prima e Natalizi dopo – a maggio raga, io voglio il sole e il caldo. Potrei accontentarmi del sole con temperature non mitissime. Ma sto TEMPODIEMME no! Non me ne faccio una ragione!

Sono un uccellino che ha bisogno di cinguettare l’arrivo della primavera!

Ma qui, se porgete bene l’orecchio, gli uccellini li sentirete solo dire parolacce.

Avete presente quando non fate qualcosa da tanto tempo e vi manca?

A me succede col caldo ed il bel tempo.

E considerate che tanto tempo per me, è già ad ottobre. Figuriamoci come arrivo ad aprile.

Ma quest’anno, saranno i programmi da cambiare in continuazione, la vecchiaia che avanza, o i bambini che ogni giorno mi chiedono se possiamo andare al mare – che mi sembra che questo tempo matto non finisca mai.  E io ho talmente voglia dell’estate, che ho voglia anche delle cose negative.

Ho voglia delle vesciche dietro al piede, il primo giorno di ballerine;

Ho voglia di non poter alzare le braccia perché ho sudato troppo;

Ho voglia di soffocare ogni volta che entro in macchina e di sudare appena finita la doccia.

Ho voglia di essere unta e bisunta di olio solare, olio dopo sole e persino di olio anti zanzare!

Ho voglia di camminare per casa e sentire la sabbia che scricchiola sotto le ciabatte;

Ho voglia di quella bruttissima ruga chiara che mi si forma sopra gli occhi quando sto senza occhiali da sole;

Ho voglia di grattarmi il polpaccio come una matta e scoprire 5 pinzature di zanzara;

Ho voglia di non poter uscire dopo pranzo perché è troppo caldo;

E ho voglia persino di incacchiarmi mentre mi trucco, perché sudo così tanto che ombretto e phard si ammappazzano qua e là, trasformandomi in un dalmata.

Che poi gente lo sapete…a settembre Giacomo comincia le elementari ed Aurora l’asilo; l’unica possibilità che ho per non impazzire completamente, è passare un’estate come si deve.

Quindi caro S. Meteo, mettiti una mano sulla coscienza. Daje.

ho voglia
P.s. la foto OVVIAMENTE è dell’anno scorso

 

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La pazzia della mezza stagione

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Quante mezze stagioni avete vissuto nella vostra vita?

Il doppio dei vostri anni direi. Fate mente locale su quelle dall’inverno all’estate e ditemi se non siete d’accordo.

D’accordo sul fatto che insieme al polline ed ai peli dei pioppi, a primavera, svolazzi la pazzia. Che si posa lieve e silenziosa, non appena il termometro comincia a superare i 20°.

Lasciamo perdere i maschi. Loro agiscono in base alla propria termo regolazione, quindi Caldo = mi spoglio, Freddo= mi rivesto. Mettiamoci pure che non devono fare il cambio di stagione, farsi i peli, darsi lo smalto e farsi mille paranoie sulla linea.

Ma le women. Che ve lo dico a fa.

Ci sono quelle che si lamentano per il caldo, ma che girano per partito preso col piumino. Fanculo se ci sono 24°, è appena finito marzo ed il loro cervello ha sempre freddo. Ma le riconosci perché sono nervose h24 (come dice la gente figa) perché sudano, il capello è appiccicoso ed il viso unticcio con cazzuolate di trucco qua e là.

Poi ci sono quelle che invece, da gennaio aspettano in gloria di indossare quella mise fantastica acquistata ai post saldi dei pre saldi di 3/4 di stagione ed al primo raggio di tiepido sole, le incontri con completi dai colori pastello e sandalo. Peccato che la pelle di quel verdognolo grigiastro post inverno, è tutt’altro che wow.

E quelle che devono stare fuori tutto il giorno? Si impegnano a mille per scegliere un outfit unico e giusto. Ma la mattina hanno un freddo assassino e da mezzogiorno in poi sono sudate come se fossero finite in una padella d’olio.

Le mie preferite, che invidio profondamente, sono “le formiche del benessere”. LORO non hanno mangiato e divaneggiato per un inverno intero. LORO, sono andate in palestra, hanno mangiato sano, si sono fatte le maschere, i massaggi. LORO, si mettono il costume ad aprile e sono fiche. E i loro occhi traboccano di soddisfazione mentre a te non resta altro che farti cascare la mascella come Sebastian de La Sirenetta.

Poi ci sono io e altre mille come me, che arrivate ad aprile, vorrebbero smontarsi come le PinyPon e levare il corpo flaccido e biaaaaanco, per indossare quello abbronzato e tonico di una 25enne in forma.

In ogni caso, questa mezza stagione, mette alla prova noi povere donzelle. Il primo sole che rintrona, le ansie da prestazione, la felicità delle giornate lunghe e la tristezza meteoropatica degli acquazzoni improvvisi.

E allora se vediamo una girl che sbraita e urla, andiamole incontro ed abbracciamola forte sussurrandole:

Anche io ho la mezzastagionite tranquilla. Arriverà l’estate

 

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Le mamme e…le stagioni.

| Senza categoria, stagioni

Care Mamme,

cosa state pensando in questo momento? I love estate, w il caldo, w il sole, w tutto? Quanto manca a Natale? Che i fiori stanno cadendo? Oppure che giurate di aver visto qualche fogliolina ingiallirsi?

Orsù, ditemi che stagione amate e vi dirò chi siete.

Le Estatiane: amano l’estate a 360°. Amano il caldo, i non malanni (!), il sole, il mare se stanno al mare e pure la città se abitano in città. Amano tutto, perfino il sudore quasi costante, la macchina rovente e le zanzare. Perché se ci sono le zanzare è estate e se è estate non c’è scuola, ci sono ferie prolungate proprie o del consorte e soprattutto non hanno mai freddo. Possono uscire fuori casa esattamente con gli stessi vestiti con cui stanno in casa, non si congelano quando escono dalla doccia, non devono asciugarsi i capelli, le lavatrici si asciugano in un puff e stirare non è necessario perché tanto dopo un minuto è tutto sgualcito!!!!! Non è una scusa!!!! Veramente!!!!

Le Primaveriane: scovano un bocciolo in mezzo alla neve e quasi quasi potrebbero essere assunte per l’impollinazione se ci fosse uno sciopero delle api. Tendenzialmente sono romanticone che si esaltano per le tonalità e le sfumature delle rose che hanno in giardino. Non seguono il calendario tradizionale, ma quello “fioristico” delle loro piante: sanno in che mese o quindicina siamo, sulla base delle piante e delle loro fasi di crescita. “Vedi il mio gelsomino ora proietta un’ombra a forma di cercopiteco obeso? Ecco vuol dire che siamo nella prima quindicina di maggio. Ad aprile invece è a forma di teiera.” Ah.

Le Autunniane: non amano veramente l’autunno, ma quel che comporta: inizio della scuola, fine del sudore e delle zanzare, avvicinamento dell’inverno e soprattutto aumento della superficie del corpo da coprire e quindi la possibilità di smettere di stare in apnea. Quelle asociali gioiscono per la fine della stagione di spiaggia, parchi, acquapark e varie, che le costringono alla frequentazione di altri. In autunno ci si rinchiude e a casa mia invito chi voglio.

Le Inverniane: le persone più lontane dalle Estatiane. Se si incrociano per strada, puoi notare il fumo tra di loro come quando un cubetto di ghiaccio incontra una mano calda. Adorano la neve, il ghiaccio, il freddo. Praticamente Elsa di Frozen. Cominciano gli addobbi di Natale a ottobre, pianificano la settimana bianca mentre sudano sette camicie a luglio e non vedono l’ora di mettere stivali e cappottoni anche se di fatto, non soffrono mai il freddo; anzi le riconosci per il piumino aperto pure a gennaio. Gioiscono se c’è il temporale, il tornado, la valanga.

 

E voi che mamma-stagione siete?

Io manco a dirlo sono Estatiana e quindi neanche a dirlo, sono in depressione conclamata. Mettetevi una mano sulla coscienza e mettete tanti Like!!!!!!

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Buon Compleanno! Che tipo di mamma sei?

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Care Mamme,

sono fresca fresca di un compleanno cinquenne e mentre osservavo la mamma del festeggiato, ho pensato a che complemamma sia io ed a quanti tipi ne esistano. Cioè il diverso approccio delle mamme ai compleanni dei propri bambini.

La Complemamma Chesisemplificalavita: è quella che quando si avvicina il compleanno del figlio, chiama l’ultimo posto dove è stata fatta la festa di un amichetto- a cui tutti si sono dvertiti tantissimo, prenota il pacchetto completo e torna a fare quello che faceva prima. Quelle con figli nati in estate e con giardino molto grande, prendono pop corn, succhi e patatine e tirano un pallone nel mezzo. Quando non c’è più un bambino senza un livido o una sbucciatura, la festa è finita. Niente ansie, niente stress, solo divertimento.

La Complemamma Meteoculona: è quella che adora l’aria aperta e quindi vuole festeggiare il compleanno del figlio fuori. Peccato che Ermanno sia nato il 3 di gennaio. Tu ti vedi arrivare a casa l’invito di una festa su un prato, sprovvista di luoghi di riparo nel giro di 7 chilometri e pensi che sia pazza. Ed invece il tre gennaio, ti svegli, accendi la tv e stanno  parlando del fenomeno meteoreologico pazzesco, che ha provocato  temperature primaverili e mega sole. E poi, il 4 gennaio nevica.

La Complemamma Bradipa: sono io. E’ quella che prenota il posto preferito del figlio, anche e soprattutto perché per fortuna in quel posto non deve fare niente se non recarvisi. <<E allora è uguale a quella che si semplifica la vita!>> Direte voi! Eh no, perché in questo caso si vivono con febbrile emozione  i giorni che precedono l’evento, con tanta ansia e poca organizzazione ( e si è sempre distratti da qualsiasi occupazione).

La Complemamma Relax: è quella che ha figli nati d’estate e che non sa cosa sia la pioggia o il freddo. Non si pone il problema. Lo fa al mare e stop. E quando incontra una con il figlio nato tra ottobre e maggio che subito replica <<E se piove?!>>, risponde: <<Sieee! Opperché dovrebbe piovere??>> e in effetti non piove mai.

La Complemamma Pronta a tutto: è quella che non organizza un solo compleanno, ma tre. Che vengono chiamati Piano A, Piano B e Piano C. Se pensate di non conoscere nessuno che appartenga a questa categoria, è solo perché i due Piani che non vengono attuati restano segretissimi. Perché il compleanno del figlio è una missione. Ammettiamo il caso di brutto tempo (Piano B). Lei ha organizzato tutto all’interno: maghi, pentolacce, regalini per i bambini…e se sentite del parlottio sospetto provenire da fuori, sono i tuffatori professionisti,  che con piscina, salvagenti e cuffie, sono nel magazzino, perché erano previsti in esterno, nel Piano A. Il piano C invece prevede un artista di strada specializzato in mimetismo. Che si è confuso in mezzo agli invitati perché entrava in gioco solo nel caso in cui il Mago del Piano B, avesse dato buca.

Il piano B, a sua volta è diviso in altri tre sottopiani:

B1) se tira vento dai 27 nodi in su, saluterà gli ospiti mettendo loro dei piombini nelle tasche, per non farli cadere mentre raggiungono la macchina;

B2) se piove trasversalmente, le persone verranno avvolte da una pellicola di nylon appena varcheranno l’uscita della festa;

B3) Se grandina,  verrà detto loro, che il compleanno era a tema “Bob l’aggiustatutto” e con il loro bel cappellino da cantiere giallo, giungeranno alla meta sani e salvi.

 

Qualsiasi tipo di complemamma siate, buon compleanno a tutti!

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Mr. Morbo Improvviso

| mamme e primavera, Senza categoria

Care Mamme,

Non so se apparteniate alla piccola fascia di fortunate che hanno bambini che non si ammalano mai; io, neanche a dirlo, no. D’altra parte se da piccola ero malata 300 giorni su 365, che mi potevo aspettare?!

Infatti, ormai non ci spero neanche più di schivare virus e malanni vari (richiede troppa atleticità)… e sono votata alla morte da ottobre a maggio.

Tra le varie influenze, l’incubo più grande dei genitori è costituito da Mr. Morbo Improvviso che trasforma un bimbo sano in uno malatissimo in circa 7 minuti.

Nella sua forma più perversa, Mr Morbo Improvviso, lancia la “MALEDIZIONE DEL VENERDI'”, per la quale il giovedì tuo figlio è un fiore ed il venerdì mattina è moribondo.

E se proprio è incazzato, lancia la “MALEDIZIONE DEL VENERDI’ PRIMA DI UN SABATO E UNA DOMENICA DIVERTENTISSIMI”.

Per tutto l’inverno, non ho mai svelato i programmi libidinosi ai pargoli, se non all’ora in cui dovevamo cambiarci per uscire, perché poi, riuscire a convincerli, che stare in casa a riguardarsi è bello, richiede un dispendio di energia sovrumana e l’ideazione di giochi mirabolanti (ma mi raccomando tranquilli sennò sudano e bla bla bla).

Da una quindicina di giorni invece, complice il cambio dell’ora, avevo cambiato ottica, cominciando ad illudermi che ormai era avvenuta l’annuale svolta e avevamo archiviato batterioni e batteriucci, mettendo in conto magari un po’ di raffreddore e un po’di tossetta….ma quelle robe da due giorni di aerosol e passa la paura.

Ovviamente anche la programmazione dei week-end ha cominciato a cambiare: non si organizzano più attività al chiuso, ma pic nic, pranzi, gite e chi più ne ha più ne metta. E quindi, neanche a dirlo, molto, ma molto più divertenti.

Da Aprile,  mi sbilancio in rivelazioni dei programmi anche con 15 giorni di anticipo.

Per esempio domenica è programmata la Caccia alle Uova. La data è risaputa, sia perché abbiamo tinto le uova, sia perché P., non vede l’ora di parteciparvi da mesi.

L’abbiamo segnato sul calendario, P., ha disegnato un uovo al giorno corrispondente ed ha sospirato “Sarà il giorno più bello della mia vita!”

Quindi proprio ieri sera avevo messo in vista la coperta da pic-nic e lo zaino termico….

E secondo voi cosa è successo stamani?????????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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TRENTANOVEETREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(M’hai fregato bastardissimo morbo)

 

E voi…cosa avete in programma questo week-end?

 

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Lo stramaledettissimo cambio di stagione

| Mamma Bradipa ironica, mamme e primavera

Care Mamme Pigrone,

Chi dice che le mezze stagioni non ci sono più, ha sicuramente chi fa il cambio di stagione al posto suo, perché altrimenti, non lo direbbe.

Per quanto mi riguarda, è una delle cose che odio di più e parlando in giro, non ho mai sentito nessuno che quando è stressato si spara un po’ di cambio armadi per rilassarsi un po’, al posto di un bagno caldo o un film idiota scacciapensieri.

Ognuno lo affronta come meglio crede e solitamente in quattro modi diversi:

1. Le perfette.

Sul comodino tengono sacchetti per il sottovuoto, perché non sia mai che nella notte, si accorgano di qualche capo fuori posto. Tutto è diviso in settori, etichettato, lavato-stirato-profumato-inamidato. Le riconosci perché nella prima giornata primaverile in cui la temperatura si è alzata di 10 gradi in 24 ore e ti trovi con le mamme davanti a scuola, con il piumino sotto al braccio, i capelli arruffati e sudaticci, il trucco appiccicoso e al posto di “Buongiorno” ad una ad una diciamo “O ma che caldo fa oggi!”, Lei arriva col completo primaverile perfetto, scarpe e borsa con i toni neutri da mezza stagione e replica “Ah, io sto benissimo”…Sticazzi!

2. Le organizzate

Loro sanno che l’ultima domenica di marzo e l’ultima di settembre c’è un appuntamento irrimandabile: no, non il cambio dell’ora, ma quello di stagione. L’unica giustificazione a rimandare è costituita da matrimoni (solo di parenti stretti), parti (solo il proprio) e virus gastrointestinale (perché svomitazzare sulla roba appena piegata e riposta non sarebbe carino).

3.Le approssimative

Sono quelle che a parte alcuni capi come maglioni, cappotti e calze a 67748 denari, utilizzano lo stesso abbigliamento tutto l’anno per cui non sono molto coinvolte nel cambio di stagione. Avete presente quelle che d’estate vanno in giro con calzoncini e stivali di camoscio? O con i jeans per andare al mare? O quelle che d’inverno usano le canotte estive con sopra i maglioni? O i giubbini leggerissimi che neanche hanno la chiusura e passano il tempo a tenerli chiusi con le mani? Ecco, quelle.

4.Le Bradipe

(Cioè io). Sono quelle che rimandano e rimandano fino a che non riescono più a chiudere i cassetti pieni di tutte e quattro le stagioni. Che quando fa veramente troppo caldo per la lana, infilano il braccio nel mucchio della roba primaverile e tirano fuori un pezzo di stoffa informe e si autoconvincono che l’avevano messo via già lavato (cosa molto poco probabile) e che non si noterà affatto la non stiratura soprattutto se gesticoleranno molto e metteranno un cappello strano per distogliere lo sguardo dal busto.

Ma questa primavera,  mi son detta: “come posso trasformare la mia pigrizia in furbizia?”

Ed allora ho istituito la quinta categoria, la “O bere o affogare“: si svuota l’armadio tutto d’un fiato, tutto in terra, che se non metti a posto entro sera non puoi andare a dormire perché hai il letto occupato e non puoi uscire di casa perché la rampa di scale è invasa.

E ce l’ho fatta. Tutto e in un solo giorno.

Mi son tolta il pensiero e fino a settembre sono a posto.

Il mio pianerottolo era così e se ce l’ho fatta io, ce la potete fare anche voi!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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