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Mangiare in tranquillità con i bambini: What’s???

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Care Mamme,

Quanto tempo è che non vi fate una bella mangiata in santa pace? E badate bene che per “bella mangiata” intendo un piatto di pasta e una frutta…

Non vale quella sera in cui i figli erano dai nonni o quando siete uscite con le amiche.

No, parlo di una cena in casa, con marito e figli.

Mangiare per tipo 15 minuti stando sedute e chiacchierando. Entrambe le cose per tutto il pasto. E ari badate bene che per “chiacchiere” intendo tipo 3-4 frasi in croce.

Ve lo dico io quanto tempo è passato: l’età del vostro primo figlio meno nove mesi.

Perché da quando vedete quelle due lineette, potete dire addio a pranzi e cene rilassate, per molto, molto tempo.

Durante la gravidanza o avete la nausea, o non avete avuto la toxoplasmosi ed allora non mangiare quello-l’altro solo se stracotto-questo solo se congelato per 17 giorni e via così.

Quando allattate, o avete il bimbo in braccio e mangerete con una mano sola (ricordo che quando allattavo speravo che toccasse al seno sinistro all’ora del pasto, per poter usare la destra!) e se date il biberon ciao ciao-dovete fare a turno per forza; se sta per svegliarsi con una fame boia, trangugiate tutto roba che Mila Azuki mangiava il riso lenta come una novantanovenne sdentata. Chiacchierare??? Fate così fatica, che se respirate tra un boccone e l’altro è già tanto.

Quando state svezzando, non potete nemmeno più mangiare di fronte a lui perché ne vuole anche lui! E se vi siete gettate sulla parmigiana di nonna della sera prima, be’, otto chili di olio e di fritto alle 10 di mattina, non sono proprio consigliate dall’OMS per un ottomesenne! E quindi rigorosamente dopo di lui! In compenso però chiacchierate eh.. diamine! “Aaaaaaaam!” “Che buonoooooo” “in bocca a te, in bocca a te, in bocca al cannnnnnn, ammmmm!” Ecco.

Pensate di trovare la pace quando iniziano a mangiare da soli. Ma vi rimane tutto sullo stomaco dall’angoscia che si strozzino o che sia rimasto un pezzettino di carne più grande di quei cubetti da 0.5mm per lato che vi eravate imposte di tagliare. Ma anche se siete tranquille su questo aspetto, passerete l’intero pasto a pulire tutto quello che quel mini adulto riesce a sporcare in cinque minuti e nel frattempo anche se riuscireste a parlare, non sentireste le risposte di vostro marito a causa del rumore dei migliaia di alberi che vengono abbattuti ogni minuto per poter supportare l’uso delle 7846582 salviette umidificate che userete a ogni pasto.

Il bello inizia quando cominciano a mangiare come noi. E a parlare non ci riesci ancora. No.Ogni sera io e mio marito ci ritroviamo a chiederci come sono andate le nostre giornate quando i bambini dormono. E non perché non vogliamo coinvolgerli, ma perché ogni volta che pronunciamo  “ti dicevo…” Ecco che devono per forza e irrinunciabilmente parlare. Ma nel momento in cui chiedi loro qualcosa, muti! E quindi a tavola, le conversazioni sono un po’ come quando ti prende male in cellulare e capisci a pezzi e bocconi (modo di dire inventato da due genitori che non riuscivano a parlare mentre pranzavano!)

Quindi le chiacchiere stanno a zero come prima, ma ora non state nemmeno sedute.

Perché se prima dei bambini dovevi alzarti solo per prenderti una mela e se non ne avevi voglia te la prendevi dopo cinque minuti, ora no. Ora ti siedi e poi dopo un minuto uno vuole il prosciutto, l’altra lo yogurt, poi la frutta, poi il biscotto. Poi il grande voleva lo yogurt alla pera, non quello alla banana. Poi ti accorgi di non esserti messa il coltello. Poi l’acqua è finita. Poi è caduto il bicchiere pieno d’acqua e via a pulire tutto in terra. Poi la piccina ha più pasta sui pantaloni che nel piatto e via puliscila.  E piegati e alzati e ruota e salta. Fai una giravolta e falla un’altra volta.

Insomma. Per quanto siano impagabili questi momenti perché comunque pieni di gioia e allegria, le difficoltà digestive da “ingavonamento compulsivo” me le puppo io.

E allora nell’attesa di poter chiacchierare al più presto tutti e quattro insieme, intanto ogni mattina al risveglio, apro gli occhi e guardandomi le braccia, spero con tutta me stessa di non trovarne due, ma sei; e pure allungabili dalla tavola alla cucina.

E bon appetit a tutti.

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Non dorme e non mangia? Spesso non è colpa nostra!

| educazione, mamme, Senza categoria

Care Mamme,

Le persone giudicano. Le mamme giudicano. Prima di tutto se stesse.

E quando il loro bambino ha qualche comportamento che si discosta dal “BuonissimoBravissimoEducatissimo“, vanno in paranoia. E se non ci vanno da sole, ce le mandano le altre mamme che giudicano.

Io, Pigra e Fortunata, ho notato che a volte, per quanto uno si impegni, non c’è nulla da fare…

Ci sono mamme che hanno letto libri sulla nanna da quando hanno scoperto di essere incinte. Anzi, ingannavano l’attesa del risultato, leggendo un libro sulla nanna. Hanno 78589 cd di musiche rilassanti per bambini, da quelle strumentali, a quelle cantate, quelle africane, quelle islandesi, pure quelle sarde. Hanno fatto 5 corsi di massaggio neonatale rilassante, studiato le proprietà degli oli essenziali per facilitare il sonno e hanno provato ogni cosa per far dormire il proprio bambino. Ma soprattutto per dormire loro. Addormentarlo in braccio ninnandolo, saltellando, saltellando su una gamba sola. Nella culla, nel lettino, nel lettone. A luce accesa, luce bassa, a luce spenta. Con la mamma, con il papà, con mamma e papà insieme, con i nonni, gli zii e tutto l’albero genealogico.

Ma il bambino non dorme.

O dorme poco, o dorme a intervalli, o dorme agitato, o dorme con i piedi puntati nella tua schiena o solo i giorni dispari o solo quelli pari.

 

Ci sono mamme che girano le varie nazioni per avere frutta e verdura sempre di stagione, che le verdure solo dell’orto del nonno, che la frutta solo del frutteto di Mario, l’amico di nonno. Che si buttano in mare ed arpionano i pesci per averli sempre freschissimi. Che fanno la pasta fatta in casa, con la farina comprata direttamente al Mulino di Maurizio (Amico di Mario, l’amico di nonno). Che comprano solo cose con scritto “Bio“, “Bio super Bio“, “No guarda Bio come il mio nessuno” e che sanno talmente tante ricette bilanciate, sane ed appetitose, che se incontrassero i giudici di Masterchef, offrirebbero loro di condurre “Masterchef NewBorn”.

Ma il bambino non mangia.

O mangia solo “schifezze” o solo cose di un certo colore, o alcuni giorni non si sazia neanche con un bue con pure le corna e altri,  si nutre solo assaggiando minuscoli bocconcini.

 

Ci sono mamme che non dicono una parolaccia dal 2003, che chiedono scusa anche alla sedia su cui si sono sfracellate il mignolino del piede sinistro, che si sa, si premiano i comportamenti positivi e non si puniscono quelli negativi, che non urlano mai, che sono sempre sorridenti, gentili, pacate. Che in casa tutto è studiato per stimolare l’autonomia, l’educazione e i buoni sentimenti. Che la Montessori la chiamano amichevolmente “La Mary”.

Ma il bambino è una iena.

Non ha regole, urla, picchia, si rotola,si arrampica, sputa. Sarà autonomo? Macché.  Ma non vuole nemmeno farsi aiutare.

 

Care mamme,  la prossima volta che qualcuno vi giudica per il comportamento del vostro bambino, non vi fate il sangue marcio. Non è colpa vostra, ma del DNA! Per gli amici anche detto CULO.

P.s. le cose miglioreranno eh!

P.s.2 Veramente miglioreranno! Daje!

 

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