papà

Funamboli

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Ti spiegano la respirazione da adottare durante il travaglio,

le caratteristiche di tutti i trio in circolazione,

sai l’etimologia di almeno 150 nomi,

hai letto libri su allattamento, svezzamento, nanna, gioco.

Ti senti pronta e gagliarda per qualsiasi prova come una campionessa di Lascia o Raddoppia.

Ma di tutti i miliardi di stimoli ed informazioni che ti sono arrivate, nessuno ti ha mai parlato del fatto che sia una partita da giocare in DUE e che sia tutta questione di EQUILIBRIO.

Perché quando nasce un figlio è come se mamma e papà fossero abilissimi FUNAMBOLI e all’improvviso dessero loro in braccio un fagotto di circa tre chili che rende indispensabile trovare un nuovo assetto per non cadere giù.

Sospesi in aria su due fili diversi, finché la mamma era incinta, ha imparato a restare stabile spostando il baricentro, resistendo alle nausee e ai mal di schiena; ha schivato commenti, consigli non richiesti e brutti pensieri;

Il papà dal canto suo ha costruito un bellissimo nido sospeso perfettamente in asse e si è portato avanti con gli spettacoli per avere più ferie.

Da un filo all’altro si scambiavano sogni e progetti.

Hanno immaginato tutto. Ma L’IMMAGINAZIONE NON HA PESO.

E una volta che arriva il bambino, tutto cambia.

Non possono più aprire le braccia per stabilizzarsi, se la prendono tra loro accusandosi di come l’altro non faccia abbastanza per non cadere, tutti li guardano con sguardo sprezzante urlando “Più a destra!”, “Tirate gli addominali!” “Trattenete il fiato!”e nessuno che li rincuora dicendo: “Il bimbo lo prendo io tranquilli, arrivo su tra un attimo!”

Per non cadere i neo genitori hanno solo una possibilità: PARLARE.

Dirsi che hanno paura di cadere, che sono stanchi, che non hanno mai provato dei sentimenti così ambivalenti e che a volte manca loro la vita di prima.
Solo “vuotando il sacco” dai sentimenti negativi che piegano il filo verso il basso, sapranno risalire.

Solo allora capiranno che per non precipitare, invece che su due fili diversi, dovranno sorreggersi l’un l’altra sopra quel lungo filo chiamato FAMIGLIA.

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Se c’è una Mamma c’è un Papà

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Care Mamme,

se voi ci siete, c’è anche un Papà. Perché vi do’ uno scoop: un bambino ha una mamma ed un papà.

Ora, non si capisce bene come mai, alcuni papà (che preferirei chiamare donatori biologici – D.B.-), contribuiscano al 50% alla procreazione e poi, per una legge fisica/chimica/matematica a me sconosciuta che alcuni chiamano “EgoismoStronzismo”,decidono che è meglio farsi i fatti propri che far parte della famiglia.

Quindi quando qualcuna dice “Sai mio marito MI aiuta con i bambini”, “Sai a volte ME LI guarda mentre faccio le faccende”, oppure “E’ a casa SOLO con i bambini??????? Ma che papà modello!”
Ecco, a quel punto mi incavolo. Ma mica con i D.B., no con quelli non c’è speranza.

Con voi mamme!!!!! Mamme sveglia!!!!! Quell’essere di sesso maschile con cui condividete la casa non è un commesso di Mondo Convenienza che dopo avervi montato la cucina, è rimasto per un caffè! E’ vostro marito nonché il padre di vostro figlio!

Quindi se vostro malgrado vi siete ritrovate con un papà a mezzo servizio, anzi facciamo pure a “un millesimo” servizio, è arrivato il momento di cambiare le cose.

Intanto dovete capire la causa della loro assenza pratica.

Visto che mi pare strano che vi siate scelte un compagno ameba, dopo aver fatto un’indagine sul territorio, ho scoperto che le motivazioni possono essere sostanzialmente tre:

  • Gli alieni: mentre eravate incinte, una notte, degli alieni con le orecchie a punta e la pelle verde, con un raggio aspirante, hanno portato via le capacità di fare il padre a vostro marito, per fare degli studi alien-psicologici. In questo caso, o trovate sulle Pagine Gialle il numero del centro Alienpsicologico e fate reclamo, o siete fottute.
  • Maledizioni: In ospedale, dopo aver partorito, vostro marito incontra una santona che lo maledice: “Se farai il padre, diventerai sonnambulo e di notte andrai nei night club vestito da donna a fare spettacoli sexy”. In questo, caso potete puntare sul fatto che la cosa stimola le vostre fantasie erotiche. Ma solo se non scoppiate a ridere mentre glielo dite.
  • Servizi Segreti: una volta che siete rimaste incinte, i vostri mariti sono stati contattati da una spia travestita da cespuglio che ha dato loro un biglietto che poi si è autodistrutto in cui c’era scritto << Non fare niente.>> Nel 23% dei casi,  una supercazzola delle vostre, in cui li convincete che si sono immaginati sia il cespuglio che il biglietto, potrà trasformare i D.B. in padri.

Adesso mamme smettete di leggere e fate continuare i D.B.

Sì. Dico davvero.

Forza.

Chiamateli un secondo.

 

 

Hei mariti/compagni ci siete?

Allora ascoltatemi bene. Con questo articolo ho appena salvato il vostro matrimonio. Ho sbombato alle vostre mogli delle scuse assurde per cui non fate una cippa in famiglia.

Vi ho appena regalato una vita come in Super Mario Bross. Usatela bene.

Muovete il culo e cominciate a fare i padri. Perché se c’è una mamma c’è anche un papà e non c’è nessuna scusa per non esserlo. Perché badate bene che una mamma non smetterà mai di fare la mamma, ma può sempre smettere di fare la moglie!

P.s. se pensate che i Papà siano un’invenzione, contattate mio marito.

P.s.2 sì lo so è un P.S. smieloso, ma quando ci vuole ci vuole!

 

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Mamma e bimbi al mare: cosa non dire ai papà che vanno a lavoro!

| mamme al mare, Senza categoria

Care Mamme,

l’estate è ormai alle porte e quindi per chi abita al mare e non lavora full-time, inizieranno bagni in mare, pranzi fuori e tintarella.

I papà dal canto loro, durante la settimana, potranno godere solo di abbigliamento più leggero e aria condizionata in ufficio.

Quindi, per la serenità familiare, ecco 10 cose da non dire ai papà la sera quando tornano da lavoro e chiedono come sia andata la giornata

  1. Mamma: Uff che caldo al mare guarda! Papà: Sì perché io invece sono stato a bordo piscina con piedi al fresco e cocktail in mano!
  2. Mamma: Certo che palle tutto il giorno al mare! Papà: Guarda in ufficio uno sballo! Uno sballo!
  3. Mamma: Uh come mi brucia la schiena! Papà: visto che ti annoiavi tanto, potevi metterti la crema, brava cogliona!
  4. Mamma: Cioè quando si torna 8 chili di sabbia! Papà: ok allora domani vai tu 8 ore in ufficio e spazzo 8 chili di sabbia ok?
  5. Mamma: Non sai la macchina che forno che è quando si torna a casa! Papà: No io ho un parcheggiatore personale che me la fa trovare perfettamente temperata con aria condizionata né troppo bassa, né troppo alta.
  6. Mamma: Oggi il mare era mosso che palle. Papà: Oggi il capo era mossissimo!!!!
  7. Mamma: Oggi l’acqua era sporchissima. Papà: Ma vaff…!
  8. Mamma: Che palle però portarmi sempre tutto il pranzo da casa. Papà: la roba della mensa invece fa un baffo a Cracco, Cannavacciuolo e Barbieri messi insieme!
  9. Mamma: Oddio come sono brutta in costume! Mi vedi ingrassata? In questo caso il papà potrebbe tirarvi direttamente una testata.
  10. Mamma: I bimbi hanno litigato tutto il giorno col vicino di ombrellone! Papà: eh sì capisco lo stress di intervenire e mediare…altro che le mie trattative di lavoro!

L’unica cosa da rispondere care mie, mentre accogliete il vostro accaldato-sudato-stanco marituccio con viso viola dal sole, è TUTTO BENE!

Perché già i mariti tornato a casa incazzati d’inverno, figuriamoci l’estate!

Peace & Love.

 

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Le mamme e i papà non sono uguali

| maschi e femmine, Senza categoria

Care Mamme,

avete presente i papà? Non tutti, diciamo una decina. Ecco. Vi sembrano uguali alle mamme? A me no, per nulla. Papà, nonni, zii, amici, non sono uguali a mamme, nonne, zie e amiche. Perché maschi e femmine non sono uguali.

Nel 1990, ridevamo per questa battuta così teneramente imbarazzante per quanto ovvia. Ma nel 2017 non sembra più così scontata. Perché tutti si battono per far sì che uomini e donne siano uguali, quando secondo me, la vera emancipazione, si ottiene riconoscendo e rispettando le diversità tra i sessi.

E allora se io ho la possibilità di diventare madre, voglio potermi godere la maternità e non dover far finta di non aver nemmeno partorito e tornare di corsa a lavoro perché sennò sono “meno” del mio collega.

E ciò non vuol dire che ho una mentalità chiusa e bigotta. Semplicemente credo che per anni,si siano  confuse le caratteristiche proprie dell’uomo e della donna.

All’uomo potere, posizione, autorità e alla donna sottomissione, pacatezza, mansioni domestiche.

Ma queste cose sono intercambiabili:

Avete mai visto come cucina mio marito? Come riesca a riorganizzare i pensili della cucina? Come sappia stare in disparte quando io parto per i miei scleri a voce alta?

D’altra parte, io ho comunque molte caratteristiche “femminili”: guido malissimo (e odio farlo), non ho il minimo senso dell’orientamento e trovo tutto quello che mio marito non trova nei cassetti!

Bene. Avete mai visto un uomo partorire? Allattare?

Datemi retta, l’emancipazione non è fingere di non avere un utero, ma andarne fiere!

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