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Il Metodo Puzzle

| Mamma Bradipa Psicologa, Mamma bradipa suggerisce, Senza categoria

Cari genitori,

Sono lieta di informarvi che dopo anni di studi e di ricerche, è stato scoperto

un metodo rivoluzionario per l’accudimento dei vostri bambini!!!!!
  • Adatto a tutti
  • Gratuito
  • Ecologico

Il metodo del puzzle!

Per spiegarvelo vi farò un esempio.

Prendiamo due famiglie immaginarie:

I Bradiponi e i Ghepardini.

Scattiamo una foto agli uni ed una agli altri.

Stampiamola su cartone.

Ora diamo la foto alle rispettive famiglie e chiediamo loro di tagliarla in tantissimi pezzettini.

Convenite con me che per immagine e per forma dei pezzi, i due puzzle delle famiglie non sono intercambiabili?

Ebbene! Eccoci giunti alla SENSAZIONALE RIVELAZIONE!!!

Ogni famiglia è consapevole di come sia costituita, di come ha tagliato i suoi pezzi e del posto in cui vanno incastrati in caso che un colpo di vento sparpagli tutto!

Non fidatevi di chi vi dice che il pezzo va in alto a destra senza nemmeno sapere chi siete! Senza guardare con attenzione la vostra foto, i vostri incastri…sarà impossibile!

Ma senza metafore, cosa significa tutto ciò?

Niente di nuovo amici miei, mi dispiace. Parliamo ancora una volta di loro: delle EMOZIONI.

Lo so, lo so vi hanno stufato, avete ragione!

Sembra siano da tutte le parti come il prezzemolo, stuccano come i buongiorno sbrilluccicosi su Whatsapp e lasciano la sensazione che siano una specie di jolly tirato fuori dagli esperti quando sono incompetenti e non sanno cosa dire.

Ebbene è l’esatto contrario: chi vi dice di ascoltare voi stessi, crede nel vostro potere genitoriale, sa che voi e il vostro bambino siete una cosa unica e speciale e sta evitando di cadere nella ben più semplice soluzione di dire “si fa così punto e basta”.

Se vi trovate di fronte ad un problema educativo, per prima cosa

  • Leggete (G. Cozza e A. Bortolotti per esempio, hanno tantissimi testi scritti appositamente per i genitori e le trovate anche su internet);
  • Ascoltate quello che vi dice il vostro cuore e non la vostra vicina con 8 figli o l’oroscopo delle mamme.
  • Se non siete abituate a farlo e lo trovate difficile, contattate un professionista che abbracci la teoria delle emozioni e che non punti a spillarvi soldi, ma a fornirvi strumenti per diventare consapevoli della vostra unicità genitoriale.

La dura realtà è che non esistono istruzioni per crescere un figlio.

Però vi dico anche un’altra cosa: cosa sarebbe la vita senza emozioni????? Facciamocele amiche anziché reprimerle: saranno nostre compagne fedeli per affrontare tutte le sfide che il diventare genitore ci riserverà.

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Il metodo per la nanna NON esiste

| mamme, nanna, neomamme, Senza categoria

Care Neo Mamme,

oggi mi rivolgo a voi per raccontarvi che prima di diventare mamma, ero ghiotta di metodologie, istruzioni, schemi e programmi per fare le cose  – perché da brava ansiosa, avevo studiato questa strategia per tenere tutto sotto controllo.

Mi riusciva bene all’università, quando dovevo preparare la valigia per una vacanza, o quando avevo tante cose da fare entro una scadenza.

Così, ricordo che quando andai alla prima visita dal pediatra di Giacomo, portai con me un grande foglio pieno di domande. Tornata a casa mi accorsi che la maggior parte delle risposte erano “Dipende” e andai in crisi. Ero io che con quel fagottino in braccio, dovevo decidere cosa fosse meglio per lui. E una delle cose che mandò più in crisi me e il papà, fu la nanna.

Giacomo non si rilassava e crollava, piangeva e crollava. Dopo tanto.

Giacomo non si addormentava se stavamo seduti. Non si addormentava se lo ninnavamo. Non si addormentava se ci abbracciavamo nel lettone. Non si addormentava con il latte. Se mangiava poi stava sveglio un’ora e mezzo.

Si addormentava se facevamo gli squat. E se cantavamo canzoni anni ’70. Contemporaneamente.

Ma capirlo non fu facile. Perché non c’è nessun libro intitolato “Addormenta tuo figlio in due mosse: squat e Battisti”.

E con un neonato che piange, ti senti come quando devi tagliare un filo di una bomba ad orologeria con il cronometro che scorre all’indietro.

E mai mi avevano fatto male i polpacci come in quel periodo.

Quando nacque Aurora avevamo allenato le gambe e ripassato Battisti, Baglioni, Mina ecc. Ma lei si addormentava in qualsiasi modo tranne che con gli squat e le canzoni anni ’70.

Secondo me (e sottolineo secondo me) di metodi non ce ne sono perché ogni bimbo ha le sue caratteristiche e le sue preferenze.

Ma ognuna di noi, prima di arrendersi all’unicità del proprio bambino, cerca di trovare una soluzione generale anziché personale.

D’altra parte, fin da quando siamo piccoli, impariamo che per riuscire a fare qualcosa, bisogna farlo in un certo modo.

Per camminare, impariamo che non possiamo lasciarci cadere troppo in avanti e nemmeno troppo indietro. Non possiamo fare due passi sinistri e nessuno destro;

Per leggere, ci insegnano che non possiamo andare da destra a sinistra o scorrere un rigo sì e uno no;

Per guidare, studiamo che dobbiamo stare sulla destra della carreggiata e che non possiamo passare col rosso e fermarci con verde.

Ma per dormire, dipende solo dalle preferenze. Ogni bimbo si addormenta diversamente perché ad ogni bimbo piacciono cose diverse.

Oltre alle nostre insicurezze, parenti ed amici non ci aiutano di certo: “Mettilo a pancia in giù vedrai come crolla!”, “Mettilo nel lettino che deve imparare ad addormentarsi da solo”, “Dagli una routine!”

Poi ci sono anche le abitudini che vanno di moda:

Ricordo ancora che quando ero piccola, verso le nove di sera, ogni genitore impugnava la sua arma segreta: il biberon con la camomilla! Negli anni ’80-’90 pareva che nessun neonato potesse dormire senza!

Insomma… non avere un metodo può spiazzare, ma la magnificenza di trovare un’intesa familiare ed uno stile che conosciamo solo noi, non ha eguali.

E per favore, non credete a nessuno nessuno nessuno che vi dice di lasciarli piangere. Perché quella è l’unica cosa che non piace proprio a nessuno.

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