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Quando fuori c’è il sole e tu sei in casa

| famiglia, scarlattina, Senza categoria

Care mamme,

Attenzione! Quello che segue è un articolo ad alto contenuto mieloso e si rischiano crisi glicemiche o carie ai denti!

 

E’ capitato spesso, da quando ci sono i bambini, che qualche attività divertente e piacevole, saltasse a causa di qualche malanno.

Ecco quello che mi è successo in uno di questi week-end.

Avevamo in programma gite fuori sia sabato che domenica ed ero certa che domenica sera sarei stata nervosa e incacchiata come una vecchia zitella. Dispiaciuta per le cose divertenti che avevano perso i bambini,  per non aver “sfruttato” due bellissime giornate di sole primaverile e anche per non esserci svagati noi genitori.

Poi ho pensato, ma dai! Ho guadagnato due giorni in cui potrei ottimizzare, facendo lavatrici a rotazione, pulendo, riordinando, lavando, stirando…

..Col cavolo!!!!

Ma che Mamma Bradipa sarei stata? Perché dopo anni passati a sentirmi una pigra fannullona, mi sono stufata ed ho capito che io sono così e se sono così è perché è la miglior strategia che ho trovato per essere felice!

Quindi:

Non ho fatto nessuna lavatrice;

Non ho pulito nulla che non avrei pulito stando fuori tutto il giorno;

Non ho riordinato niente ed infatti la borsa con i panni dell’asciugatrice è ancora sul pianerottolo.

 

Abbiamo giocato tutti e quattro per due giorni interi, con bambini che come se sentissero questa fortuna meglio di me, sono stati sempre allegri e felici.

E domenica sera ero tutt’altro che arrabbiata. Ero felice perché quando si fa parte di una bella famiglia, si è felici anche quando fuori c’è il sole e tu sei in casa.

 Quindi mamme non bradipe, quando vi girano abbestia perché vi saltano dei programmi fantastici, invece che fare 664738 faccende, cogliete l’occasione per NON FARE NIENTE!

Per ridere, riposarsi, cantare, giocare e basta!

(Che poi oggi è già lunedì e arrivederci al relax!)

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Allattamento: sono fatti miei!

| allattamento, educazione, mamme, Senza categoria

Care Mamme ,

oggi vi faccio un indovinello:

qual è la domanda più gettonata che viene fatta da una persona di sesso femminile, ad una mamma con un lattante, subito dopo “che bello, come si chiama? Quanto tempo ha suo figlio?”

La domanda che ti fanno tutte: la vicina di casa, la tua ex professoressa delle medie, la cassiera del supermercato e perfino qualche perfetta sconosciuta?

La domanda alla quale non appena hai risposto ti rimane un senso di “machecacchioglienefrega” addosso?

LO ALLATTI TUUUUUUUUUUUU?????!!!!!!!!!!!!!!!!

 

E io proprio non ci arrivo a capire cosa cavolo gliene frega alla gente. Spiegatemelo se voi lo sapete.

Di quale informazione si arricchiscono e ricercano con tanta bramosia!

Solo io li considero fatti miei? Solo a me sembra una cosa privata?

Come se ti fermassero per la strada e ti chiedessero “Scusi ma lei è regolare o stitica?”

E non parlo di parenti, amici o conoscenti stretti, con cui una chiacchiera tira l’altra (e magari di cacca ne parliamo per davvero!)

Dico persone che ti salutano solo per educazione, ma con cui da anni non spiccichi parola o che addirittura proprio non conosci.

Per esempio una di quelle donnine tra i 70 e gli 80, impiccione e una via di mezzo tra “che sagoma” e “come me la spiccico di dosso questa”. Concentratevi. Ognuno di noi ne incontra periodicamente almeno una.

“Dio lo benedica, che guanciotte, lo allatta lei?”

Oppure le coetanee che ti hanno un po’ sulle palle. Tu e loro vi dicevate al massimo “ciao” con sorriso fintissimo. Poi partorisci ed allora si allungano automaticamente le “o” del Ciao che ti costringono per lo meno a fermarti.

“Ciao bella, ti vedo bene! Che bel bimbo! Ma quanto ha! L’allatti tu?”

Ma per lo meno, a queste due tipologie, di solito non gliene frega granché della tua risposta. Hanno proprio questa sfrenata curiosità punto e basta. Forse hanno una lista di persone a cui l’hanno chiesto e a 1000 vincono una trapunta matrimoniale o una trousse di trucchi.

La peggior categoria però è formata da quelle che gliene frega eccome.

Che pendono dalle tue labbra, per scattare con il commento appena tu pronunci la “S” di Sì o la “N” di No.

E se dici sì, il 90% delle volte te la cavi con un “Brava brava è il nettare degli Dei” (E comunque son fatti miei anche se approvi).

Ma se dici no. Se dici no!!!!!!!!!!!! Allora arrivano gli sguardi compassionevoli o punitivi e le frasi più o meno stronze: “No dai perché?” “Uh mi dispiaceeeee!” “No ma devi insistere!

Insomma, io dopo più di cinque anni, ancora non ho capito perché la gente lo chieda, ma su cosa sarebbe meglio rispondere, un’idea me la sono fatta e tiro in ballo addirittura Raz Degan!

Ve la ricordate quella famosa pubblicità?!

 

 

 

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Mr. Morbo Improvviso

| mamme e primavera, Senza categoria

Care Mamme,

Non so se apparteniate alla piccola fascia di fortunate che hanno bambini che non si ammalano mai; io, neanche a dirlo, no. D’altra parte se da piccola ero malata 300 giorni su 365, che mi potevo aspettare?!

Infatti, ormai non ci spero neanche più di schivare virus e malanni vari (richiede troppa atleticità)… e sono votata alla morte da ottobre a maggio.

Tra le varie influenze, l’incubo più grande dei genitori è costituito da Mr. Morbo Improvviso che trasforma un bimbo sano in uno malatissimo in circa 7 minuti.

Nella sua forma più perversa, Mr Morbo Improvviso, lancia la “MALEDIZIONE DEL VENERDI'”, per la quale il giovedì tuo figlio è un fiore ed il venerdì mattina è moribondo.

E se proprio è incazzato, lancia la “MALEDIZIONE DEL VENERDI’ PRIMA DI UN SABATO E UNA DOMENICA DIVERTENTISSIMI”.

Per tutto l’inverno, non ho mai svelato i programmi libidinosi ai pargoli, se non all’ora in cui dovevamo cambiarci per uscire, perché poi, riuscire a convincerli, che stare in casa a riguardarsi è bello, richiede un dispendio di energia sovrumana e l’ideazione di giochi mirabolanti (ma mi raccomando tranquilli sennò sudano e bla bla bla).

Da una quindicina di giorni invece, complice il cambio dell’ora, avevo cambiato ottica, cominciando ad illudermi che ormai era avvenuta l’annuale svolta e avevamo archiviato batterioni e batteriucci, mettendo in conto magari un po’ di raffreddore e un po’di tossetta….ma quelle robe da due giorni di aerosol e passa la paura.

Ovviamente anche la programmazione dei week-end ha cominciato a cambiare: non si organizzano più attività al chiuso, ma pic nic, pranzi, gite e chi più ne ha più ne metta. E quindi, neanche a dirlo, molto, ma molto più divertenti.

Da Aprile,  mi sbilancio in rivelazioni dei programmi anche con 15 giorni di anticipo.

Per esempio domenica è programmata la Caccia alle Uova. La data è risaputa, sia perché abbiamo tinto le uova, sia perché P., non vede l’ora di parteciparvi da mesi.

L’abbiamo segnato sul calendario, P., ha disegnato un uovo al giorno corrispondente ed ha sospirato “Sarà il giorno più bello della mia vita!”

Quindi proprio ieri sera avevo messo in vista la coperta da pic-nic e lo zaino termico….

E secondo voi cosa è successo stamani?????????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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TRENTANOVEETREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(M’hai fregato bastardissimo morbo)

 

E voi…cosa avete in programma questo week-end?

 

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Non dorme e non mangia? Spesso non è colpa nostra!

| educazione, mamme, Senza categoria

Care Mamme,

Le persone giudicano. Le mamme giudicano. Prima di tutto se stesse.

E quando il loro bambino ha qualche comportamento che si discosta dal “BuonissimoBravissimoEducatissimo“, vanno in paranoia. E se non ci vanno da sole, ce le mandano le altre mamme che giudicano.

Io, Pigra e Fortunata, ho notato che a volte, per quanto uno si impegni, non c’è nulla da fare…

Ci sono mamme che hanno letto libri sulla nanna da quando hanno scoperto di essere incinte. Anzi, ingannavano l’attesa del risultato, leggendo un libro sulla nanna. Hanno 78589 cd di musiche rilassanti per bambini, da quelle strumentali, a quelle cantate, quelle africane, quelle islandesi, pure quelle sarde. Hanno fatto 5 corsi di massaggio neonatale rilassante, studiato le proprietà degli oli essenziali per facilitare il sonno e hanno provato ogni cosa per far dormire il proprio bambino. Ma soprattutto per dormire loro. Addormentarlo in braccio ninnandolo, saltellando, saltellando su una gamba sola. Nella culla, nel lettino, nel lettone. A luce accesa, luce bassa, a luce spenta. Con la mamma, con il papà, con mamma e papà insieme, con i nonni, gli zii e tutto l’albero genealogico.

Ma il bambino non dorme.

O dorme poco, o dorme a intervalli, o dorme agitato, o dorme con i piedi puntati nella tua schiena o solo i giorni dispari o solo quelli pari.

 

Ci sono mamme che girano le varie nazioni per avere frutta e verdura sempre di stagione, che le verdure solo dell’orto del nonno, che la frutta solo del frutteto di Mario, l’amico di nonno. Che si buttano in mare ed arpionano i pesci per averli sempre freschissimi. Che fanno la pasta fatta in casa, con la farina comprata direttamente al Mulino di Maurizio (Amico di Mario, l’amico di nonno). Che comprano solo cose con scritto “Bio“, “Bio super Bio“, “No guarda Bio come il mio nessuno” e che sanno talmente tante ricette bilanciate, sane ed appetitose, che se incontrassero i giudici di Masterchef, offrirebbero loro di condurre “Masterchef NewBorn”.

Ma il bambino non mangia.

O mangia solo “schifezze” o solo cose di un certo colore, o alcuni giorni non si sazia neanche con un bue con pure le corna e altri,  si nutre solo assaggiando minuscoli bocconcini.

 

Ci sono mamme che non dicono una parolaccia dal 2003, che chiedono scusa anche alla sedia su cui si sono sfracellate il mignolino del piede sinistro, che si sa, si premiano i comportamenti positivi e non si puniscono quelli negativi, che non urlano mai, che sono sempre sorridenti, gentili, pacate. Che in casa tutto è studiato per stimolare l’autonomia, l’educazione e i buoni sentimenti. Che la Montessori la chiamano amichevolmente “La Mary”.

Ma il bambino è una iena.

Non ha regole, urla, picchia, si rotola,si arrampica, sputa. Sarà autonomo? Macché.  Ma non vuole nemmeno farsi aiutare.

 

Care mamme,  la prossima volta che qualcuno vi giudica per il comportamento del vostro bambino, non vi fate il sangue marcio. Non è colpa vostra, ma del DNA! Per gli amici anche detto CULO.

P.s. le cose miglioreranno eh!

P.s.2 Veramente miglioreranno! Daje!

 

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Lo stramaledettissimo cambio di stagione

| Mamma Bradipa ironica, mamme e primavera

Care Mamme Pigrone,

Chi dice che le mezze stagioni non ci sono più, ha sicuramente chi fa il cambio di stagione al posto suo, perché altrimenti, non lo direbbe.

Per quanto mi riguarda, è una delle cose che odio di più e parlando in giro, non ho mai sentito nessuno che quando è stressato si spara un po’ di cambio armadi per rilassarsi un po’, al posto di un bagno caldo o un film idiota scacciapensieri.

Ognuno lo affronta come meglio crede e solitamente in quattro modi diversi:

1. Le perfette.

Sul comodino tengono sacchetti per il sottovuoto, perché non sia mai che nella notte, si accorgano di qualche capo fuori posto. Tutto è diviso in settori, etichettato, lavato-stirato-profumato-inamidato. Le riconosci perché nella prima giornata primaverile in cui la temperatura si è alzata di 10 gradi in 24 ore e ti trovi con le mamme davanti a scuola, con il piumino sotto al braccio, i capelli arruffati e sudaticci, il trucco appiccicoso e al posto di “Buongiorno” ad una ad una diciamo “O ma che caldo fa oggi!”, Lei arriva col completo primaverile perfetto, scarpe e borsa con i toni neutri da mezza stagione e replica “Ah, io sto benissimo”…Sticazzi!

2. Le organizzate

Loro sanno che l’ultima domenica di marzo e l’ultima di settembre c’è un appuntamento irrimandabile: no, non il cambio dell’ora, ma quello di stagione. L’unica giustificazione a rimandare è costituita da matrimoni (solo di parenti stretti), parti (solo il proprio) e virus gastrointestinale (perché svomitazzare sulla roba appena piegata e riposta non sarebbe carino).

3.Le approssimative

Sono quelle che a parte alcuni capi come maglioni, cappotti e calze a 67748 denari, utilizzano lo stesso abbigliamento tutto l’anno per cui non sono molto coinvolte nel cambio di stagione. Avete presente quelle che d’estate vanno in giro con calzoncini e stivali di camoscio? O con i jeans per andare al mare? O quelle che d’inverno usano le canotte estive con sopra i maglioni? O i giubbini leggerissimi che neanche hanno la chiusura e passano il tempo a tenerli chiusi con le mani? Ecco, quelle.

4.Le Bradipe

(Cioè io). Sono quelle che rimandano e rimandano fino a che non riescono più a chiudere i cassetti pieni di tutte e quattro le stagioni. Che quando fa veramente troppo caldo per la lana, infilano il braccio nel mucchio della roba primaverile e tirano fuori un pezzo di stoffa informe e si autoconvincono che l’avevano messo via già lavato (cosa molto poco probabile) e che non si noterà affatto la non stiratura soprattutto se gesticoleranno molto e metteranno un cappello strano per distogliere lo sguardo dal busto.

Ma questa primavera,  mi son detta: “come posso trasformare la mia pigrizia in furbizia?”

Ed allora ho istituito la quinta categoria, la “O bere o affogare“: si svuota l’armadio tutto d’un fiato, tutto in terra, che se non metti a posto entro sera non puoi andare a dormire perché hai il letto occupato e non puoi uscire di casa perché la rampa di scale è invasa.

E ce l’ho fatta. Tutto e in un solo giorno.

Mi son tolta il pensiero e fino a settembre sono a posto.

Il mio pianerottolo era così e se ce l’ho fatta io, ce la potete fare anche voi!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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