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Quando perdono il pisolino!

| pisolino, Senza categoria, sonno

Care Mamme,

fate mente locale a vostro figlio a circa due anni di età.

Ormai avete preso una routine, lo svezzamento è avviato, la notte o dormite o vi siete abituate a non farlo, qualche parola la dice e se non è ancora entrato nella terribile fase dei terribili due terribilissimi, diciamo che ve la cavate abbastanza. Quando è sveglio riuscite a cucinare qualcosa di più della pasta all’olio, a caricare la lavapiatti, fare una telefonata di 16 secondi, a lavarvi i denti ed a limarvi le unghie di una mano. Per tutto il resto, c’è il caro amato pisolino. Lui, che vi salva dopo una notte insonne, dopo che avete perso il finale del vostro telefilm preferito, se avete ospiti a cena e la casa implode, se dovete stirare 345 camicie, o se è una settimana che non riuscite a farvi doccia e lavaggio capelli insieme.

Ormai avete affinato le tecniche di addormentamento, sapete come stancarlo per facilitargli il sonno e sapete più o meno quanto durerà. insomma, quando vostro figlio ha due anni, voi siete ormai cintura nera di pisolino.

Ma un bel giorno, nonostante si sia svegliato alle 7.30 ed abbia passato la mattinata a fare cose rilassanti come scalare l’Himalaya a piedi nudi, non dorme.

Proprio quel giorno, proprio quando alle 17 dovete uscire tutti insieme, belli puliti e allegri.

Proprio quando veniva quella vostra collega dopo pranzo a parlare di quel progetto e voi mentre ninnate il piccino, notate con la coda dell’occhio i vostri slip ancora a terra, quelli che la mattina, avevano sbagliato la mira del cesto dei panni sporchi.

Proprio quando dovevate mandare quella mail urgente entro le 15.

Insomma, in una giornata no.

Eccerto! Perché, narra leggenda che il duenne deciderà di perderlo in un periodo faticosissimo per voi e sempre in una giornata in cui è di vitale importanza che dorma. Nel mio caso quando rimasi incinta della secondogenita e se non dormivo una mezz’ora dopo mangiato, rischiavo di “svenire” alle cinque del pomeriggio.

Ma Gervasiuccio vostro è piccolo, ha tanto bisogno di fare la nanna dopo pranzo!

E così, sempre ninnando il fanciullo vi chiedete se avrà mal di pancia, se gli avete dato da mangiare qualcosa di strano, se c’è la luna crescente, se sta arrivando un tornado, fino ad arrendervi a pensare che siano i denti come qualsiasi cosa di inspiegabile che succede a vostro figlio e voi non avete idea del motivo che l’abbia causata.

Poi all’improvviso, vi viene in mente la vostra amica quando la scorsa estate vi disse che suo figlio non faceva più il pisolino. E allora un brivido e poi il terrore. Avete presente quando siete fuori e vi assale il dubbio di non aver spento il fornello o di non aver indossato l’assorbente al secondo giorno di ciclo?! Ecco uguale.

Fate due più due, sette più cinque, nove più dieci, cazzo!Il bimbo della vostra amica aveva 2 anni!!!! E SE MIO FIGLIO STESSE PERDENDO IL PISOLINO???????????

NUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

La maggior parte delle volte sono falsi allarmi, ma un giorno non troppo lontano, Pisolino non ci sarà più.

E quel giorno state certe, vagherete per la casa, con nella vostra mente le note di All by myself mentre con tristezza pensate che non volete restare sole senza di lui, senza il “vostro” pisolino!

 

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Ho detto mamme, non sante!

| mamme stronze, Senza categoria

Care Mamme,

vi do’ uno scoop: Esistono mamme stronze. Sì sì sì, notizia verificata, certa.

Queste righe nascono dal fatto che in questi giorni, mi sono spesso imbattuta per caso in discorsi sui social che avevano in comune frasi come “dai detto proprio da una mamma!”, “Pensa che è pure mamma!”, “Cattiverie così tra mamme, via!”.

Io ho partorito due volte. E nessuna delle due volte mi hanno dato la patente di Santità.

Giuro. Figli, certificati di dimissione, braccialetti plasticoni (che per altro sono il gioiello più bello che una donna possa desiderare non lo sapevate?!!! Infatti lo vedo addosso a tutte o!!!!”), ma nessuna attestazione di santa.

Riflettete: tutte noi abbiamo avuto una professoressa delle medie, quella che vi interrogava appena tornavate dall’influenza con ancora l’antibiotico in circolo….non era stronza?

E quella vostra zia lontana che quando a cena lasciavate le cose nel piatto, vi smaronava su come i bambini in Africa muoiano di fame nonostante i vostri genitori vi avessero detto che andava bene così, non era stronza?

E quella vigilessa che tutti troviamo nella vita, che con sorriso malefico, scrive la multa nonostante stiate correndo manco fosse la staffetta alle olimpiadi per passarle il ticket-testimone del parcheggio, non era stronza?

Ebbene. Non potrebbero essere anche madri? Certo! Professoressa e mamma, zia e mamma, vigilessa e mamma.

E Con la mamma di Genoveffa e Anastasia, matrigna di Cenerentola, come la mettiamo?

E la mamma di Georgie, cartone animato degli anni ’80?

E lo so che non erano mamme biologiche, ma avevano altri figli, quindi erano madri.

Insomma, con utero e company c’è bisogno di ripetizioni.

Ricapitoliamo: se avete un utero non dovete partorire per forza, se volete farlo non dovete far finta di non averlo fatto per sentirvi come un uomo e infine, se siete delle persone stronze, sarete delle mamme stronze!

E in quanto persone stronze, farete le stronze anche nei discorsi tra mamme.

Quindi amiche, tenetevi in tasca un bel vaffanculo, non si sa mai!

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Mamma e bimbi al mare: cosa non dire ai papà che vanno a lavoro!

| mamme al mare, Senza categoria

Care Mamme,

l’estate è ormai alle porte e quindi per chi abita al mare e non lavora full-time, inizieranno bagni in mare, pranzi fuori e tintarella.

I papà dal canto loro, durante la settimana, potranno godere solo di abbigliamento più leggero e aria condizionata in ufficio.

Quindi, per la serenità familiare, ecco 10 cose da non dire ai papà la sera quando tornano da lavoro e chiedono come sia andata la giornata

  1. Mamma: Uff che caldo al mare guarda! Papà: Sì perché io invece sono stato a bordo piscina con piedi al fresco e cocktail in mano!
  2. Mamma: Certo che palle tutto il giorno al mare! Papà: Guarda in ufficio uno sballo! Uno sballo!
  3. Mamma: Uh come mi brucia la schiena! Papà: visto che ti annoiavi tanto, potevi metterti la crema, brava cogliona!
  4. Mamma: Cioè quando si torna 8 chili di sabbia! Papà: ok allora domani vai tu 8 ore in ufficio e spazzo 8 chili di sabbia ok?
  5. Mamma: Non sai la macchina che forno che è quando si torna a casa! Papà: No io ho un parcheggiatore personale che me la fa trovare perfettamente temperata con aria condizionata né troppo bassa, né troppo alta.
  6. Mamma: Oggi il mare era mosso che palle. Papà: Oggi il capo era mossissimo!!!!
  7. Mamma: Oggi l’acqua era sporchissima. Papà: Ma vaff…!
  8. Mamma: Che palle però portarmi sempre tutto il pranzo da casa. Papà: la roba della mensa invece fa un baffo a Cracco, Cannavacciuolo e Barbieri messi insieme!
  9. Mamma: Oddio come sono brutta in costume! Mi vedi ingrassata? In questo caso il papà potrebbe tirarvi direttamente una testata.
  10. Mamma: I bimbi hanno litigato tutto il giorno col vicino di ombrellone! Papà: eh sì capisco lo stress di intervenire e mediare…altro che le mie trattative di lavoro!

L’unica cosa da rispondere care mie, mentre accogliete il vostro accaldato-sudato-stanco marituccio con viso viola dal sole, è TUTTO BENE!

Perché già i mariti tornato a casa incazzati d’inverno, figuriamoci l’estate!

Peace & Love.

 

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Le mamme e i papà non sono uguali

| maschi e femmine, Senza categoria

Care Mamme,

avete presente i papà? Non tutti, diciamo una decina. Ecco. Vi sembrano uguali alle mamme? A me no, per nulla. Papà, nonni, zii, amici, non sono uguali a mamme, nonne, zie e amiche. Perché maschi e femmine non sono uguali.

Nel 1990, ridevamo per questa battuta così teneramente imbarazzante per quanto ovvia. Ma nel 2017 non sembra più così scontata. Perché tutti si battono per far sì che uomini e donne siano uguali, quando secondo me, la vera emancipazione, si ottiene riconoscendo e rispettando le diversità tra i sessi.

E allora se io ho la possibilità di diventare madre, voglio potermi godere la maternità e non dover far finta di non aver nemmeno partorito e tornare di corsa a lavoro perché sennò sono “meno” del mio collega.

E ciò non vuol dire che ho una mentalità chiusa e bigotta. Semplicemente credo che per anni,si siano  confuse le caratteristiche proprie dell’uomo e della donna.

All’uomo potere, posizione, autorità e alla donna sottomissione, pacatezza, mansioni domestiche.

Ma queste cose sono intercambiabili:

Avete mai visto come cucina mio marito? Come riesca a riorganizzare i pensili della cucina? Come sappia stare in disparte quando io parto per i miei scleri a voce alta?

D’altra parte, io ho comunque molte caratteristiche “femminili”: guido malissimo (e odio farlo), non ho il minimo senso dell’orientamento e trovo tutto quello che mio marito non trova nei cassetti!

Bene. Avete mai visto un uomo partorire? Allattare?

Datemi retta, l’emancipazione non è fingere di non avere un utero, ma andarne fiere!

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Le tipologie di amici su Facebook

| Senza categoria, tipologie di mamme su facebook

Care Mamme,

Ci avete fatto caso, che uno stesso evento, comunicato su Facebook, cambia completamente a seconda del tipo di amici che lo scrivono? Un fatto di cronaca, di gossip, di vita di tutti i giorni. Prendiamo per esempio le condizioni meteo instabilissime di questo periodo:

Gli incazzati neri: Porca vacca anche oggi questo tempo mi prende per il culo, brutto stronzo.

I Mai una gioia: Cioè già mi vanno tutte storte, poi ci si mette anche il tempo!

I polemici: Piove, governo ladro!

Le vittime: Cioè tempo, ma perché proprio a me? Perché hai voluto farmi triste e piovere? Perché?

I Figli dei Fiori: anche se il tempo non è tanto bello, poteva andare peggio e venire un tornado! Domani sarà sicuramente migliore, pensiamo positivo, l’importante è volersi bene!

I Curioso di sapere a cosa mi riferisco eh?!: No cioè ma io dico, non se ne può più…

I Romantici: Avete visto le nuvole in cielo? Formano un disegno fantastico che mi fa esplodere il cuore!

E se invece del tempo, ci fossero mamme delle stesse tipologie, che parlano di figli????????? Ad esempio di quelli che non dormono bene di notte?

Le incazzate nere: Porca vacca anche stanotte non ha dormito, ma vaff.., sono uno zombie!

Le Mai una gioia: cioè se almeno mangiasse tutto, se almeno non fosse stitico, che amarezza…

Le polemiche: Cioè voi mamme che dormite otto ore di fila vi odio, non è giusto!

Le vittime: Cioè ma perché non MI dorme? Lo sapevo sono una cattiva madre non ci sono altre spiegazioni…

Le Figlie dei Fiori: anche se ho dormito solo tre ore, la vita è bella, vado fuori, raccolgo dei fiori e mi ricaricherò di sole!

Le curiosi di sapere a cosa mi riferisco eh?!: No guarda…non ne posso più…

Le romantiche: anche se non dormo, come sarà bello guardarlo lì accanto a me?

Io sono una romantica-figlia dei fiori! E voi?

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Che tipo di mamma sei al mare?

| mamme al mare, Senza categoria

Care Mamme,

sin da quando sono piccola, al mare, ho sempre amato sdraiarmi al sole e fare finta di dormire mentre ascoltavo le conversazioni delle persone sotto gli ombrelloni vicini. Si sa che basta un po’ di brezza per far percepire benissimo parole dette da lontano e se poi il discorso ha un po’ di enfasi ed il tono di voce di conseguenza è elevato, tatan!  Il gioco è fatto.

Negli anni, mi sono fatta una cultura soprattutto dei discorsi da mamme. E una volta che lo sono diventata anche io, ho potuto testare che le parole danno seguito a fatti e che i fatti sono sempre gli stessi per le stesse mamme. Così ho potuto creare le tipologie di mamme al mare:

Le istitutrici tedesche: le riconosci perché quando chiamano i loro bambini, un brivido ti scorre lungo la schiena e ti senti in colpa. Non sai per cosa, ma ti ci senti. Tutto avviene ad un orario prestabilito, senza sgarrare e tutto di conseguenza ha una durata ben precisa: l’esposizione al sole, il bagno, la merenda. Anche alle 18 di un pomeriggio di luglio con 40°, hanno sempre bambini puliti, profumati e pettinati. E con un libro in mano. Mah.

Le socievoli: soggiornano sulla riva. Se incroci il loro sguardo è finita. Minimo minimo ti invitano a fare l’aperitivo con marito e figli in quel locale carino carino. Roba che tu manco hai capito come si chiamano. Per loro sei semplicemente “ciao bella” anche se hai 83 anni e sei la bisnonna dell’amichetto che gioca con loro figlio.

Le tonte rilassate: pensano a voce alta e ridono tanto. Le noti sulla passerella perché ogni giorno dimenticano qualcosa: il cellulare, la crema, un figlio.

Le tonte stressate: anche loro pensano a voce alta, ma con voce terrorizzata e chiedendo aiuto agli sconosciuti che stanno prendendo il sole : “Scusi me lo può guardare un attimo Marietto che ho scordato Geltrudina alle cabine? Grazie eh!?” E mentre scappano via, dalla borsa cadono così tanti oggetti, che Pollicino in confronto è un dilettante.

Le Isteriche: urlano urlano e urlano. Anche se il loro piccino Igor è seduto lì accanto a loro e devono chiedergli che ore sono. Il rivenditore del “cocco bello, cocco fresco”, le invidia fortissimamente per la loro  resistenza. E tu a fine giornata, conosci tutti i nomi dei loro figli e pure degli amici. E pure delle mamme degli amici.

Le sdraioinglobate: le riconoscete perché non le avete mai viste in piedi. Perché anche se il loro pargoletto sta mangiando un chilo di sabbia o strappando ciocche di capelli all’amichetta, loro non si alzano e se sono all’ultimo lontanissimo ombrellone, diranno al figlio che lo vedono benissimo mentre fa il bagno. Le suole delle loro infradito sono intonse, tanto che vi siete fatte la fantasia che una gru le porti con la sdraio all’alba e le riporti a casa al tramonto.

Le organizzate: Hanno una borsa che Mary Poppins è una tipa con un buffo ombrello e una pochette. Se ci guardi dentro rischi di essere risucchiata in un’altra dimensione, ma se chiedi qualcosa, stai pur certa che ti sarà data. Dal mini set di cucito, alla tenda con mantovana (magari da rammendare!). Da medicinali per il mal di mare (casomai andasse in pedalò!!!) al mini metal detctor. E cibo, tanto cibo. Perfettamente impacchettato-conservato-refrigerato. Che potresti sopravvivere due mesi senza mai tornare a casa.

Conoscete qualche mamma così?

E altre categorie?

Dai che l’estate è quasi finita! Voi state attente, ci si risente alla fine di settembre!

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Buon Compleanno! Che tipo di mamma sei?

| Senza categoria

Care Mamme,

sono fresca fresca di un compleanno cinquenne e mentre osservavo la mamma del festeggiato, ho pensato a che complemamma sia io ed a quanti tipi ne esistano. Cioè il diverso approccio delle mamme ai compleanni dei propri bambini.

La Complemamma Chesisemplificalavita: è quella che quando si avvicina il compleanno del figlio, chiama l’ultimo posto dove è stata fatta la festa di un amichetto- a cui tutti si sono dvertiti tantissimo, prenota il pacchetto completo e torna a fare quello che faceva prima. Quelle con figli nati in estate e con giardino molto grande, prendono pop corn, succhi e patatine e tirano un pallone nel mezzo. Quando non c’è più un bambino senza un livido o una sbucciatura, la festa è finita. Niente ansie, niente stress, solo divertimento.

La Complemamma Meteoculona: è quella che adora l’aria aperta e quindi vuole festeggiare il compleanno del figlio fuori. Peccato che Ermanno sia nato il 3 di gennaio. Tu ti vedi arrivare a casa l’invito di una festa su un prato, sprovvista di luoghi di riparo nel giro di 7 chilometri e pensi che sia pazza. Ed invece il tre gennaio, ti svegli, accendi la tv e stanno  parlando del fenomeno meteoreologico pazzesco, che ha provocato  temperature primaverili e mega sole. E poi, il 4 gennaio nevica.

La Complemamma Bradipa: sono io. E’ quella che prenota il posto preferito del figlio, anche e soprattutto perché per fortuna in quel posto non deve fare niente se non recarvisi. <<E allora è uguale a quella che si semplifica la vita!>> Direte voi! Eh no, perché in questo caso si vivono con febbrile emozione  i giorni che precedono l’evento, con tanta ansia e poca organizzazione ( e si è sempre distratti da qualsiasi occupazione).

La Complemamma Relax: è quella che ha figli nati d’estate e che non sa cosa sia la pioggia o il freddo. Non si pone il problema. Lo fa al mare e stop. E quando incontra una con il figlio nato tra ottobre e maggio che subito replica <<E se piove?!>>, risponde: <<Sieee! Opperché dovrebbe piovere??>> e in effetti non piove mai.

La Complemamma Pronta a tutto: è quella che non organizza un solo compleanno, ma tre. Che vengono chiamati Piano A, Piano B e Piano C. Se pensate di non conoscere nessuno che appartenga a questa categoria, è solo perché i due Piani che non vengono attuati restano segretissimi. Perché il compleanno del figlio è una missione. Ammettiamo il caso di brutto tempo (Piano B). Lei ha organizzato tutto all’interno: maghi, pentolacce, regalini per i bambini…e se sentite del parlottio sospetto provenire da fuori, sono i tuffatori professionisti,  che con piscina, salvagenti e cuffie, sono nel magazzino, perché erano previsti in esterno, nel Piano A. Il piano C invece prevede un artista di strada specializzato in mimetismo. Che si è confuso in mezzo agli invitati perché entrava in gioco solo nel caso in cui il Mago del Piano B, avesse dato buca.

Il piano B, a sua volta è diviso in altri tre sottopiani:

B1) se tira vento dai 27 nodi in su, saluterà gli ospiti mettendo loro dei piombini nelle tasche, per non farli cadere mentre raggiungono la macchina;

B2) se piove trasversalmente, le persone verranno avvolte da una pellicola di nylon appena varcheranno l’uscita della festa;

B3) Se grandina,  verrà detto loro, che il compleanno era a tema “Bob l’aggiustatutto” e con il loro bel cappellino da cantiere giallo, giungeranno alla meta sani e salvi.

 

Qualsiasi tipo di complemamma siate, buon compleanno a tutti!

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Autonomia che palle!

| autonomia, Senza categoria

Care Mamme,

in questo periodo, dove mi giro mi giro, leggo o sento sempre parlare di AUTONOMIA.

In soldoni, quello che importa alle mamme, è far diventare il proprio bambino al più presto AUTONOMO.

E per questo, tendono a voler bruciare le tappe; scientificamente, vengono definite “mangiatrici di uova in culo alle galline”.

Avendo un figlio di cinque anni, posso dire che questa ansia non serve a nulla. Anzi, vi si ritorcerà contro.

Per esempio, quando sono incinte vorrebbero aver partorito perché hanno le emorroidi, ma solo perché non sanno dopo!!!!!!

Quando  finalmente ecco il neonato, lo vorrebbero di 3 mesi perché ora è noioso ed in effetti dopo sarà proprio uno sballo passargli continuamente davanti agli occhi i soliti tre pupazzetti!

Quando ha quattro mesi vorrebbero già svezzarlo perché dargli solo il latte non stimola la loro fantasia; invece fare il brodo ogni due giorni è emozionante come una Mistery Box di Masterchef!

Quando avrà 5 mesi vorrebbero stesse già bello seduto dritto e da solo, ma non avranno considerato che cadrà ogni sette secondi di fianco per rischiare di rotolare velocissimamente fino giù in cantina.

Quando starà seduto vorrebbero che gattonasse e quando gattona che camminasse, ma datemi retta, godetevi ancora qualche mese l’arredamento adulto, perché poi dovrete mettere ad almeno un metro e mezzo da terra tutto quello che avete di frangibile-prezioso-PERICOLOSO-troppo grande-troppo piccolo-non smacchiabile.

Calma bradipa, girls, che il tempo passa e arriveranno a fare tutto.

Ci sono mamme cui scatta proprio un campanello d’allarme. Devono rendere il loro bambino autonomo. Subito. Ora! Si alzano di scatto e partono, come se avessero lasciato la macchina in doppia fila e vedessero il carroattrezzi con la coda dell’occhio.

Come per il rito della nanna o l’educazione al vasino.

Quelle che a 6 mesi si smaronano ad addormentarlo nello stesso modo tutte le sere: bagnetto, massaggio rilassante, lampada proiettante, carillon ninnante e “lui & loro” immersi nella pace e nella tranquillità. Perché così prende una routine e diventa autonomo prima.

E poi una sera hanno amici a cena e allora son sorci verdi fino alle 3 di mattina.

Ma la mia stima più elevata va a quelle che si cimentano col vasino tipo dal quinto mese. Che sono così motivate che diventano autorevoli persino con l’intestino del bebè che oramai dà il meglio di sé solo tra le 7.34 e le 8.11 del mattino.

E poi in una bella mattinata al mare, devono correre a casa appena si sono spalmate completamente di olio solare, perché Ubaldino è diventato viola in viso e c’ha da cagare nel vasino!

E tutto ciò capita a tutti gli stili di mamme:

A una mamma “a basso contatto”  che spinge il passeggino con le punta delle dita ed il braccio steso all’estremo, che ha partorito suo figlio già con il biberon in mano ed ha sfiorato più volte l’idea di mettere la culla non in camera sua, ma direttamente sul balcone, fa tutto questo per renderlo autonomo.

E a una mamma “ad alto contatto”, che si muove tra fasce, allattamento a richiesta e cosleeping, che parlando con le amiche dirà che lo fa perché in questo modo suo figlio diventerà autonomo.

Io dico una cosa: se ad un figlio vuoi bene (e non hai disturbi di personalità!), autonomo ci diventa per forza. Chi prima, chi dopo; ma ci diventa.

 

E allora lasciate ‘ste povere galline in santa pace a fare l’uovo e nel frattempo magnatevi due spaghettini aglio e olio!

 

 

 

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Il cervello delle mamme…altro che delfini!

| mamme

Care Mamme,

 

dite la verità..quando la sera i bambini si addormentano, noi mamme veniamo invase da un’onda di benessere…per alcune rilassante da bolla al naso, per altre energizzante.

Se fate parte della prima categoria, buonanotte e sogni d’oro.

Se appartenete alla seconda, e vi chiedete il perché di tutta questa energia, ve lo spiego io:

perché i delfini ci fanno un baffo.

Loro dormono con mezzo cervello alla volta, ma noi ci viviamo. Metà per noi e metà per nostro figlio. E se di figli ne abbiamo due, il nostro cervello è diviso in tre parti.

Perché mentre stiamo cucinando, contemporaneamente controlliamo che la cena non si bruci, che il figlio più grande non si rompa una gamba facendo salti da super eroe dal divano e che la piccola non afferri gli ingredienti che abbiamo lasciato un po’ troppo vicino al bordo del piano di lavoro mentre richiamavamo il fratello.

Mentre andiamo in bagno, oltre alla notevole concentrazione che ci serve in quei momenti, dobbiamo fermare la piccola dall’inondare il bagno aprendo il rubinetto del bidet e supplicare il grande di stare zitto almeno un minutino.

Mentre facciamo una telefonata importante, magari al pediatra, dobbiamo concentrarci nel raccontargli la sequenza di sintomi e medicine somministrate e con voce sempre tranquilla e neutra, fare gesti inconsulti al grande che ci insegue di stanza in stanza per chiederci cose di incommensurabile urgenza e afferrare la piccola che sta tentando acrobazie poco raccomandabili.

Quando mangiamo, suvvia avete capito, quando trangugiamo manciate di cibo in tre secondi, dobbiamo riuscire a non strozzarci, a convincere il grande che anche se ha finito, si sta a tavola e si chiacchiera e pulire la quantità immensa di cibo che piccola, che vuole mangiare da sola, riesce in pochi istanti a cospargersi ovunque.

Capite bene, che quando tutti dormono e ci riappropriamo del nostro cervello tutto intero, ci sentiamo così pimpanti, che riusciamo perfino a vedere un film intero senza addormentarci.
Vebbè dai, quasi tutto.

 

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Art Bradipattack! Cornicette coi bastoncini dei ghiaccioli

| famiglia, mamme, mamme e primavera, Senza categoria

Oggi inauguro la rubrica di Art Bradipattack, cioè di tutti quei lavoretti fai da te, da fare con i bambini, e quindi fai con loro,che sono facilissimi da fare e soprattutto non richiedono troppa pazienza, abilità o precisione (dopo un minuto mi monterebbe il nervoso); anzi, più sono impiastricciati e meglio è perché potremo un domani, ricordarci di come erano piccoli i nostri figli e imbranate noi (per quanto mi riguarda lo sarò anche tra dieci anni, ma nel frattempo mi piace autoilludermi!)

 

Oggi parlerò di cornici.

Per chi non lo sapesse ancora, sono una maniaca delle foto. Anzi, una maniaca di quelle molto gravi.

Tanto per farvi capire, ad un anno e pochi mesi, Nocciolina diceva “cheese” ogni volta che mi vedeva col cellulare in mano.

Per fortuna che ora c’è il digitale sennò ero diventata povera da tempo e soprattutto, sarei stata denunciata per stalking dal fotografo.

Risvolto della medaglia, ne stampo pochissime.

Ogni tanto però mi prende voglia di vedermele lì subito, ed allora, anche se non vengono perfette, me  le stampo su carta comune e le uso per qualche lavoretto come biglietti di auguri o simili.

Siccome ho un marito che mangia un ghiacciolo al giorno 365 giorni l’anno, una sera ho pensato, io intanto li metto da parte…non vuoi mai…

E tatannnnnn! Bradipmucciaccia è scattata!

Ffffffffffffatto???????? Ah no, aspettate! Non abbiamo ancora cominciato…

Materiali:

  • Un marito che è maniaco dei ghiaccioli come la moglie delle foto.  Una quarantina di stecchini dei ghiaccioli
  • Tempere+pennelli o pennarelli
  • Foto stampate o foto digitali+stampante+carta
  • Cccccccolla vinilica (Cit.Mucciaccia)
  • Bambini vogliosi di impiastricciare, mamma vogliosa di scazzare e di non pensare a fare le cose “Per bene”.

Procedura:

  • Tingere gli stecchini, fare tingere altre 9845693790187509,999999 cose ai bambini in attesa che gli stecchini siano abbastanza asciutti (o aspettare il giorno dopo per continuare);

  • Incollarli come preferite: a quadrato, a rettangolo, a forme inventate;
  • Ritagliare le foto e incollarle agli stecchini
  • Decidere dove posizionare le cornicette (parte più difficile!)

E allora Buon Divertimento e alla prossima!

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