Cari Bambini,

Non so se quando sarete in grado di leggere, questo blog esisterà ancora. Io che comincio mille cose e non ne finisco nessuna, proprio non lo so. In ogni caso stamperò queste righe in modo da esser certa che possiate prima o poi vederle.

Quando tra un po’ di tempo comincerete qua e là a leggere Facebook (il mio sia chiaro!!!), magari capiterete per caso su un articolo sulle scuse di una mamma ai suoi figli. O al grande per averlo trascurato una volta che è nato il piccolo; o al piccolo perché non è stato seguito esclusivamente come il grande. E affinché non dobbiate chiedervi perché io non vi ho scritto proprio nessuna scusa, eccomi qua a spiegarlo.

Non vi chiederò scusa perché seppure qualche attenzione esclusiva non c’è stata – molto, ma molto di più è stato raddoppiato.

Perché adesso ci sono il doppio dei giochi, il doppio di amici, il doppio di feste di compleanno e il doppio di baci-abbracci-risate. Certo anche il doppio di volte che mamma si arrabbia, di influenze, di tempo da aspettare prima di essere pronti per uscire.

Ma quando mamma si arrabbia, potrete supportarvi a vicenda in attesa di far pace;

A casa malati, potrete farvi compagnia;

E nell’attesa che l’altro sia pronto, potrete giocare ancora un po’.

Giacomo non avrai avuto sempre mamma che ti osservava, ma chiedi a tua sorella se non è una figata non avere la mia angoscia sulle spalle.

E Aurora, non avrai avuto tutti gli occhi dei parenti fissi su di te, ma chiedi a tuo fratello se lui era felice di tutti quegli sguardi.

Giacomo, non ti chiederò scusa perché l’arrivo di tua sorella ti ha regalato la possibilità di sentirti orgoglioso come fratello e soddisfatto come mio aiutante; di imparare a giocare da solo, di sapere quanto tu fossi amato: perché facevamo le costruzioni seduti in terra come prima, ma adesso mentre allattavo tua sorella. E io lo so che lo sapevi che stavo scomodissima, che mi faceva male tutto e che lo facevo solo per te.

Aurora, non ti chiederò scusa perché avere un fratello ti ha regalato la possibilità di amare tre persone anziché due. Di avere mille stimoli e di poter stare tranquilla, perché se vedevi tuo fratello felice, sapevi che andava tutto bene e potevi stare bene anche tu. Di sapere quanto tu fossi amata: perché facevo le costruzioni seduta in terra con tuo fratello e nel frattempo ti allattavo. E io lo so che lo sapevi che stavo scomodissima, che mi faceva male tutto e che lo facevo solo per te.

Ma soprattutto, non vi chiederò mai scusa perché essere fratelli vuol dire non sentirsi mai da soli.

E infatti, anche in questo caso, la vostra mamma sgangherata, queste parole stucchevoli, malinconiche, amorose, retoriche, che non sapete se ridere,piangere o mandarmi in quel posto, le ha scritte a tutti e due insieme.

4 Comments

4 Comments on Lettera ai miei figli. Perché non chiederò loro scusa.

  1. Cara Giulia , da figlia unica di figlia unica con figlia unica, posso solo dirti che hai saputo descrivere benissimo quello che prova un figlio unico. Brava e grazie

    • Credo che ci siano cose belle sia nell’essere figli unici che fratelli. L’importante, in entrambi i casi, è che si sappia di essere stati amati.

  2. Bello Giulia…perché non deve essere semplice essere genitori di due bambini e dar loro amore in egual modo…c’è sempre la paura di trascurare l’uno o l’altra..credo. Ma per me questa è tutta una storia da scoprire ancora…se ci riuscirò mai

    • Ciao cara,
      Io sono figlia unica e mi sono sempre sentita sola ed ho sempre pensato di avere più di un figlio. Nello stesso tempo però, non avendo nessun riferimento, avevo tanta paura che l’amore tra fratelli fosse una cazzata. Ed invece, con tanto impegno ed una bella dose di fortuna, si può assistere a qualcosa di mstraordinario! Ti auguro di realizzare quello che desideri!

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