#esenonfosseandatacosì?
A cosa servono le forbici col pangrattato? Assolutamente a niente. È questa la sensazione di inutilità in cui troviamo i due protagonisti ventenni che all’inizio del libro vivono le loro vite senza interagire.
Alice e Gionni, per motivi diversi, si ritrovano allo stesso corso di teatro psicologico per capire meglio se stessi.
Si riconoscono: erano compagni delle medie.
Il corso e gli altri ragazzi partecipanti fanno da sfondo alle loro dinamiche relazionali la cui natura è inizialmente incomprensibile ad entrambi.

L’intento del libro, indirizzato prevalentemente ad adolescenti e giovani adulti, è quello di eliminare la diffusa convinzione che esista un’unica strada per la felicità e che tutte le altre conducano inevitabilmente alla sofferenza ed alla tristezza. Solo in matematica un risultato è giusto o sbagliato: nella vita di tutti i giorni invece, ci troviamo di fronte a tanti “va bene lo stesso”.
Il racconto è ambientato ai giorni nostri, senza riferimenti precisi di anni, luoghi o caratteristiche fisiche dei personaggi. L’intento, è che ogni persona possa immedesimarsi e giovarsi maggiormente del messaggio trasmesso.

Se voleste leggerlo, potrete trovarlo in libreria o qui

In più, mi piaceva che la mia scrittura non fosse a senso unico perciò, chi vorrà potrà mandare dei finali alternativi alla mia e-mail giuliapuccinelli@gmail.com e ogni settimana ne pubblicherò uno proprio qui sul blog 🙂

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