Ogni giorno dovrebbe essere la giornata internazionale della solidarietà e io voglio dire la mia per ciò che riguarda l’essere mamma, utilizzando l’hashtag  #iocomete, per sottolineare OGGI, quello che dovrebbe essere SEMPRE: che ogni mamma può pensarla come vuole e ogni mamma non dovrebbe giudicare chi la pensa diversamente.

Ma in realtà, tra mamme, la battutina più o meno esplicita è sempre pronta ad essere detta.

Sui temi più scottanti, ma anche su idiozie. Ho sentito due mamme litigare per decidere se era meglio il costumino a slip o quello interno. Insomma, i veri problemi della vita!

Secondo me l’inghippo, avviene per due motivi:

Primo perché il ruolo di mamma, troppo spesso viene sovrapposto a quello di persona; cioè una persona, se è mamma – deve assumere delle caratteristiche universali.

Tipo immolarsi nei confronti di un figlio e non arrabbiarsi o lamentarsi mai.

Nella mia esperienza, ho notato che se dici una cosa specificando che la fai per tuo figlio, passi come Santa agli occhi di molti. E ti daranno ragione persino se dici due cose opposte!

Prendiamo il lavoro. Se dici che lavori, troverai chi ti giudica perché trascuri tuo figlio per pensare solo a te stessa e chi ritiene che tu faccia bene.

Se dici che non lavori, ci sarà chi affermerà che sei una fancazzista mantenuta e chi che ti prendi cura dei tuoi bambini al 100%.

Ma se dici: “Guarda non sai che nodo allo stomaco ad andare a lavoro e lasciare mio figlio al nido”; oppure “Guarda amavo il mio lavoro da morire, ma mi sono dovuta sacrificare…”,

Scommettiamo che agli occhi della Zia Ubalda, dell’amica Samanthhhhha e della suocera pettegola del tuo macellaio (sondaggio a campione ahahah), le due mamme in questione saranno esempi di fantastica mammitudine?????

No???!

Per non parlare della rabbia.

Se scleri con tuo figlio al supermercato, perché tocca-urla-salta, sei una cattiva madre, ma se metti in atto una procedura calmante con flemma zen, spargimento di gocce di valeriana nell’aria e danza della rilassatezza – apparirai una Dea. Poco importa se ci hai messo 67 minuti e nel frattempo ti è scaduta la roba nel carrello.

Oltre a ciò, secondo me, tra le mamme è così diffusa la criticoneria, che come fai, fai male. Tipo io, che ostento la mia bradiposità, probabilmente attiro le ire delle mamme formica o ghepardo. Ma magari ci sono delle bradipe che si lamentano della troppa operosità e velocità delle formiche e delle “ghepardesse”.

Ma perché? Mica porto i miei figli a casa tua!

 

Io a volte mi arrabbio, urlo, piango, mi lamento – come te.

Io spesso rido, gioco, salto, abbraccio – come te.

Io ogni giorno raccolgo da terra settemila giochi – come te

Io sono mamma – come te. #iocomete.

 

Così oggi vi lascio con questo spunto su cui riflettere:

ma tra papà secondo voi si criticano così?

phuahahahahahahahahahahahaha!

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