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A.A.A. Cercasi urgentemente aspetti positivi dell’autunno e dell’inverno

| mamme, mamme e primavera, stagioni

Care Moms,

come sapete, già da una quindicina di giorni, sono irrimediabilmente in depressione da fine estate o per meglio dire, da inizio autunno e inverno.

Su internet sono una voce fuori dal coro perché spopolano post e articoli dove invece, si brama con ardore l’inizio di settembre, si gioisce della fine dell’estate e praticamente ci si sente come mi sento io a maggio.

Quest’anno però, invece che piagnucolare sulle foto dell’estate trascorsa e meditare di fare il conto alla rovescia per la prossima, ho avuto un’ideona come direbbe quella Pig di Peppa (notare i miei attuali punti di riferimento ispirativi…no comment):

Chiedere a voi super fans del freddo e del buio alle 16.00, di farmi scoprire quel che c’è di bello nei mesi numero 10-11-12-1-2. Settembre e marzo me la cavo da sola.

Vi premetto che attualmente non lavoro e che quindi non ho passato tre mesi ad incastrarmi tra centri estivi e baby sitter (stima profonda per chi ha dovuto farlo e comprensione massima del desiderio di inizio delle scuole); sono ipersuperfreddolosa e odio gli orari perché arrivo troppo presto o mi angoscio di arrivare troppo tardi.

Detto questo, vi stilo la lista dei miei aspetti positivi dell’estate:

-VADO AL MARE
-Il mare è l’unica cosa che non mi stanca oltre a dormire
-I BAMBINI AL MARE SI DIVERTONO E COME ME NON SI STANCANO (non sono noiosi), mentre in inverno non amano svegliarsi presto e andare a scuola (sono noiosi)
-Non ho freddo quando esco dalla doccia
-Posso uscire in giardino vestita uguale a come sono in casa senza ibernarmi
-Per uscire di casa dobbiamo mettere i sandali. Stop.
-NON C’E’ SCUOLA
-Non ci sono orari per portarli e riprenderli
-I BAMBINI NON SI AMMALANO (inverno 15 giorni malati e 15 no….)
-IL MARITO A CASA PER DUE SETTIMANE
-Mi abbronzo e non sembro una comparsa di un film di zombie
-Se lavi un vestito, dopo due ore è asciutto
-Se stiri un vestito, dopo due minuti è sgualcito. Puoi non stirare e nessuno si accorgerà della differenza.
-LA FRUTTA. Cocomero, fichi, ciliegie, pesche, albicocche…presente???
-Non dover usare il phon.
-Fa buio alle 21 e giorno molto prima di quando mi sveglio
-Non sai cosa sia un raffreddore
-C’è quasi sempre il sole
-I piatti freddi fanno un gusto pazzesco e così nessuno si accorge che non sai cucinare
-Nel letto usi solo il lenzuolo di sotto e puoi lavare insieme quelli di tutti i letti di casa

Ecco. Ora tocca a voi! Datemi qualche speranza per un inverno sereno! Evitate cose come “stare davanti al camino acceso”- perché non ho un camino, o “la meraviglia del profumo delle caldarroste” -perché non mi piacciono, o ancora il Natale. Perché è vero che mi piace, ma da quando a 12 anni, ho visto la puntata di Natale di Beverly Hills 90210, in cui sparano la neve finta perché è caldo – sogno di andare al mare col bikini da Babba Natala.

Sappiatelo.

 

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Le mamme “facile e veloce!”

| mamma perfetta, mamme, Senza categoria

Io sono pigra e fin qui non ci piove, ma ci sono mamme che considerano alcune cose facili e veloci quando in realtà (almeno per me), lo sono come una laurea in ingegneria nucleare e la lettura della Divina Commedia.

Di solito ognuna è “specializzata” in un certo settore e per questo, oggi, ladies and gentlemen, ecco a voi:

le mamme “Facile e veloce”!

In cucina: ” Ti dico una ricettina buonissima facile e veloce! Allora prendi il pollo, e lo metti a marinare in una soluzione fatta da rugiada che hai raccolto nelle 30 notti dei giorni dispari appena trascorsi, del limone strizzato solo con la forza del pensiero, vino autoprodotto da vigna biologica a chilometro zero (cioè sul tuo balcone), sale esclusivamente raccolto dalla tua pelle dopo aver fatto il bagno in mare, olio di semi di Tepossino e  naturalmente, tanto tanto amore. Insomma lo metti a marinare bà, per guarda, 1-2 notti non di più e poi lo prendi, lo massaggi a ritmo della Macarena con le spezie tipiche dello Zimbabwe e poi lo metti in una teglia al 30% di pietra, al 25% di lava fusa tre volte e il 45% di acciaio viola di Marte. Inforni per sette ore a 13° et voila!”

Nelle faccende domestiche: “No sie, a me non piace fare le faccende, faccio il minimo indispensabile, roba facile e veloce tipo chessò, le tende almeno due volte a settimana le tolgo, le lavo prima a mano, poi in lavatrice, poi a mano destra mentre il piede sinistro tocca la lavatrice, poi le stiro, poi le sgualcisco e le ristiro, poi le appendo per tre ore, le ritolgo e le ristiro. Oppure smonto gli elettrodomestici a incasso al massimo ogni 15 giorni, sai per pulire bene dietro… Ma smonto il motore di lavapiatti e lavatrice solo una volta al mese eh!? Vuoi che ti dica come smonto le mensole degli armadi tutti i primi giovedì del mese????”

Nei viaggi: “Guarda se vai in Zysfduiwgfeiuuuuu non potrai più pensare ad altra meta turistica! Un viaggio facile e veloce. Pensa che non c’è corrente elettrica, non c’è acqua corrente, gli indigeni se non li importuni non ti uccidono e soprattutto ho scoperto che gli scorpioni entrano negli stivali quindi vanno controllati prima di infilarli. Sai che esperienza meravigliosa per i bambini? Ci sono dei serpenti lunghissimi e iguana velenosissime. Pensa poi che per raggiungerlo sono solo 456 ore di aereo, anzi di 53 aerei, in uno minuscolo pensa che dovevo aiutare io il pilota dodicenne, una figata!”

Nella cura di se stesse: “Soprattutto da quando sono mamma, ho ridotto moltissimo il tempo per me stessa, per il mio corpo. Certe cose però dai, indispensabili. Ma facili e veloci eh!!! Infatti metto la sveglia alle cinque così posso fare risveglio muscolare, bermi un centrifugato di aria, fare jogging, farmi una doccia con oli essenziali, granuli rigeneranti, maschera ristrutturante per capelli, gel rinfrescante per le gambe e dopo essermi cosparsa di crema idratante al rabarbaro, mi asciugo e sono pronta per iniziare la giornata alla grande! Ma non prima di aver fatto un numero a tre cifre divisibile per tre di addominali e rifarmi un’altra doccia con latte di soia filtrato con pezze di lino, perché ho sudato di nuovo.”

Esagerata? Certo! Ma per me alcune mamme hanno della voglia eccezionale! Probabilmente quando la distribuivano stavo dormendo…

Per me facile e veloce è un panino al prosciutto, pulire il bagno con le salviette cambio pannolini, andare il sabato a pranzo dai nonni e lavarmi i piedi invece che fare la doccia!

Conoscete qualche mamma così “specializzata”? No dai, mi sa che così non ne esistono, ma di certo io e la mia bradiposità esistiamo… ci trovate quando vi pare sul divano!

 

 

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Se puoi Vuoi

| mamme, Senza categoria

Leggenda narra che tanto tempo fa, dentro a lampade dalla forma bizzarra, abitassero dei geni pelati e simpatici. Chi trovava la lampada aveva diritto a tre desideri.

“Dimmi tre cose che vorresti!”

“Vorrei avere un lavoro sicuro visto che mi faccio il mazzo a giornate, ma non è possibile”

“Possibile eccome, se vuoi puoi!” E Puff ecco un contratto a tempo indeterminato.

“Vorrei anche un figlio, ma madre natura non mi ascolta!”

“Madre Natura chi? Tra nove mesi partorirai” Puff!

“Vorrei che mia zia guarisse dalla sua malattia, ma il destino ha voluto così!”

“Che destino e destino, tua zia ora sta bene!”

E da qui il detto se vuoi puoi.

Gli anni passano e come i dinosauri, ahimè anche i geni si estinguono.

Il detto però è arrivato ai giorni nostra e ama alloggiare nella bocca della gente presuntuosa, arrogante e spesso viziata che lo utilizza per assumersi meriti da dare solo a Fortuna e Destino.

Leggenda narra, che nel 2017, una blogger alle prime armi, dette il via ad un nuovo modo di dire:

SE PUOI VUOI (Desideralo).

Smettiamola di pensare a ciò che non si ha e si vorrebbe. Smettiamola di credere che con l’impegno si possa ottenere TUTTO finendo poi per sentirsi svuotati ed insoddisfatti. Siamo felici per avere un lavoro, avere la salute ed avere un figlio.

(Eò, stasera mi è presa così, testimonial dei buoni sentimenti e di pensieri stile Pollyanna).

E basta con SE VUOI giocare con i tuoi bimbi, lavorare ed avere una casa perfetta PUOI. Perché se poi un giorno non ce la fai più, ti sentirai una cacca fallita invece che un essere umano stanco.

E basta con SE VUOI guadagnare bene basta che ti fai il culo, perché tante, ma tante persone se lo fanno ed arrivano con difficoltà a fine mese.

E basta con SE VUOI essere una gnocca da paura basta che vai in palestra, mangi bene e curi te stessa; perché se hai una prima scarsa, un sedere che secondo come lo sposti, oscura il sole e una fronte su cui possono atterrare gli aerei, lo puoi volere abbestia, ma non puoi fare taglia e incolla e mettere le chiappe come tette e fare ritaglia per la fronte.

Impariamo a volere quello che possiamo avere. Che sappiamo fare. Che abbiamo la fortuna di ottenere. Lottiamo per quello che possiamo avere, ma senza perdere di vista quello che già abbiamo.

Plasmiamo, montiamo, smontiamo, costruiamo la nostra vita e creiamo qualcosa di fantastico.

Anche se siete delle frane con la Lego 5-12 anni.

E smettiamola di invidiarci l’un l’altra su! Che poi ci viene la gastrite e ci puzza il fiato!

P.S. quella con la fronte gigante sono io e alle medie mi facevano gli scherzi telefonici per chiedermi se potevano atterrare su di me…

 

 

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Mamme non colpevolizziamoci!

| allattamento, colpa, mamme, Senza categoria

Non dobbiamo sentirci troppo in colpa.

Lo leggiamo da ogni parte, lo sentiamo dire da tutti, eppure, ci caschiamo sempre.

Da quando stringiamo tra le mani il test positivo, chi più chi meno, cominciamo a sentirci in colpa.

Quando siamo incinte e vomitiamo anche l’anima, perché abbiamo mangiato quattro piatti di trippa di nonna Rita, o perché per l’orgoglio di non farci aiutare dalla commessa, ci siamo portate sei bottiglie di acqua minerale per mille mila metri.

In colpa, se desideriamo ardentemente il cesareo, l’epidurale o una pillola che rende il bimbo microscopico solo per uscire e poi tornare sui tre chili.

In colpa, perché varie volte pensiamo di aver fatto una cazzata.

In colpa, perché abbiamo deciso di far nascere qualcuno. Egoismo???

Poi nasce.

Ed allora se non lo amiamo CuoreAmoreSole loveloveyou subito, ci sentiamo merde.

Se non lo allattiamo non ne parliamo.

Se lo allattiamo a richiesta figuriamoci.

Se lo svezziamo tradizionalmente, antiquate!

Pazze fuori di testa se autosvezziamo.

Almeno quando dorme siam tranquille? Seeeeeeeeee! Se dorme poco che avrà, se dorme TROPPO (!), che avrà! Ma poi dove. Culla? Ahhhhhh! Lettone??? Ahhhhhh!

AMMAZZA CHE FATICA

Per esempio io mi son sentita in colpa per anni, per una brutta eruzione che ha avuto Giacomo in viso. Nonostante il pediatra mi dicesse di no, mi ero fissata che dipendesse dal latte artificiale e stavo male per non averlo allattato.

Poi è nata Aurora. Stessa eruzione. Peccato che la allattassi al seno. Quindi il latte artificiale non c’entrava nulla.

Ho avuto due esperienze diverse come allattamento e quindi ho avuto una “risposta”.

E mi si è accesa quindi la lampadina di come spesso sprechiamo energia e momenti che potremmo trascorrere serene, per angosciarci.

Insomma mamme, dovremmo volerci un po’ più bene. A noi stesse e l’un l’altra.

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Come sopravvivere ad una giornata al mare. Parte 2: abitare al mare 0-6 mesi.

| mamme, mamme al mare, neomamme, Senza categoria

Rieccomi per la seconda parte su come sopravvivere ad una giornata al mare, ma questa volta con bambini dagli zero ai sei mesi. Sempre spiaggia di sabbia e stabilimento balneare! Più che per chi va in vacanza (che avrà letto 3654 libri durante la gravidanza per avere il coraggio di partire con un neonato), mi rivolgo a chi ha appena partorito o sta per farlo e abita al mare. Sempre cose che mi avrebbe fatto piacere avessero detto a me, senza voler fare la mamma perfetta o la Sotuttoio.

LA REGOLA D’ORO: In questo caso la regola d’oro è non esagerare. Perché un neonato è mooooolto più sensibile di un bimbo. E Si stanca moooooolto più facilmente di un bambino. Quindi poche ore si rivelano un toccasana per poi passare il resto della giornata rilassati e non innervositi. Nel caso in cui il neonato sia il fratello o sorella minore, bisognerà sforzarsi di andare incontro alle esigenze dell’uno e dell’altro con le buone e care “vie di mezzo”. Come svegliare un po’ prima il grande per arrivare al mare presto, o attrezzare una zona fresca e quieta per il pisolino del piccino. Nel mio caso è servito per evitare di avere un fratellone insoddisfatto e una sorella isterica.

Soluzione alternativa. Mi è capitato di agitarmi spesso quando avevo Giacomo piccolo, per l’ansia di non riuscire a mantenere i suoi orari o di dover fare tutto di fretta. Con Aurora ho poi imparato che conviene crearsi delle alternative piuttosto che scapicollarsi per rispettare il piano originario. Se per esempio vostro figlio sta facendo un super pisolino al fresco, in caso abbiate pensato ad un eventuale spuntino di latte o di frutta, potrete trattenervi senza stress…tanto noi mamme mica mangiamo, giusto?!?

Il finto bagnetto: Per il punto precedente avete slittato gli orari e si avvicina l’ora del pisolino mentre state andando a casa? Portatevi un body pulito e mettete la famosa bottiglia di acqua scaldata al sole: potrete improvvisare un risciacquo fresco che potrà per lo meno togliere “l’appiccicaticcio” del caldo e della crema solare e permettervi di rimandare il vero e proprio bagnetto a più tardi.

Fuori categoria: pensiamo alla mamma! Sia che allattiate o no e sia se avete ancora perdite o no, portatevi tanta frutta e tanta acqua! Pensiamo sempre ai cuccioli, ricordiamoci anche di noi stesse!

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Di universi paralleli e di destino

| destino, figli, mamme, Senza categoria

Care Mamme,

credete che esistano universi paralleli? E il destino?

Io credo un po’ a tutto. Non con la mia parte razionale, con quella che definirei Disneyana.

In cui tutto è un po’ magico e senza apparente senso. Mi serve per sopravvivere alla razionalità ed all’ansia che a volte mi schiacciano e per sintonizzarmi alla perfezione con i miei bambini.

Quello che mi piaceva di esser piccina, è la potenza che mi sentivo dentro, quando pensavo che nel mio futuro avrei potuto fare tutto. Quella fase della vita in cui dici a tutti che da grande sarai qualcosa e nessuno sa se poi ci diventerai, ma tutti sanno che potresti veramente riuscirci.

Avete presente quella sensazione?

Ecco, credo che un po’ a tutte manchi in certi momenti.

Ed allora, io mi sono risolta a pensare agli universi paralleli.

In uno sono una pubblicitaria di successo alla “What Women Want” , sogno che non ho inseguito perché non mi sarei mai voluta spostare dalla mia città;

In un’altro sono un medico…svenire alla vista di un ago non poteva certo chiamarsi predisposizione;

In un terzo faccio quello per cui ho studiato un sacco di anni e

nell’ultimo faccio la riccona, che è quello che mi salva nei momenti di depressione.

Come scegliamo il nostro universo, bé, per conto mio il destino influisce parecchio. Poi il resto è farina del nostro sacco.

Il mio destino era quello di diventare mamma. Sono passata dal giocare a mamme, a volere una famiglia, con lo stacco credo solo di 3 o 4 mesi di Masini h 24, in cui odiavo talmente la vita che figuriamoci se potevo pensare di crearne una.

Ricordo benissimo, una conversazione con mia mamma. Avrò avuto circa 8-9 anni e lei era in cucina a preparare il pranzo. Io scesi da camera mia e le dissi. “Mamma, da grande voglio avere 17 figli, secondo te posso riuscirci?” Se oggi sono mamma, nonostante le mie mille fragilità ed insicurezze che mi hanno sempre fatto traballare di fronte ad ogni minima cosa, lo devo a quella risposta: “Certo amore, se vuoi potrai farlo”.

Col tempo scesi a 15,10,7,5,3, ma non smisi mai di avere dentro me quel desiderio. Che mi ha guidato su tutto e tutti. E se per qualcuno dovevo mettere a disagio la mia famiglia per far successo, sono contenta di non avergli dato ragione. Per me non sarebbe stato possibile perché così era scritto da tempo.

Perché da piccola volevo fare la pescivendola, poi la macellaia, la commessa di profumeria ed infine la commessa di un ben noto negozio di abbigliamento. A sprazzi sognavo di diventare anche una scrittrice famosa.

Nell’ultima fase prima di diventare un’adolescente pessimista, volevo aprire un rifugio per cani. Avevo fatto persino una musicassetta dove descrivevo tutte le attività svolte.

Ma in tutti questi sogni, ero mamma.

Ed allora mamme, se in certi giorni vi sentite giù e poco realizzate, pensate che là da qualche parte, in un universo lontano siete qualcun’altra.

E che il vostro destino vi ha guidato in quello che siete oggi.

 

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Bambini: un anno è bello per 365 giorni.

| bambini, estate, mamme, scuola, Senza categoria, stagioni

Care Mamme,

cosa pensano i vostri bimbi dei vari periodi dell’anno? Ce ne sono alcuni che preferiscono ed altri che odiano?

Ve lo chiedo perché fino a due giorni fa credevo che mio figlio, come me, adorasse l’estate. E solamente quella.

Ma facciamo un passo indietro all’estate scorsa. Conoscendo la sua spiccata non voglia di andare all’asilo, a settembre 2016, mi ero inventata tutta una serie di cose bellissime dell’autunno-inverno-primavera che per me erano delle vere e proprie supercazzole. Partivo da Halloween (che ho sempre odiato), mi soffermavo una mezz’ora sul periodo Natalizio, arrivavo al suo compleanno passando per carnevale e con la Pasqua mi sentivo ormai fiera e felice di poter dire: “E poi dopo poco c’è l’estate!”

In effetti l’anno è passato con tanti periodi divertenti, ma io non facevo altro che fare il conto alla rovescia per maggio e seguire.

Quest’anno, alla fine dell’asilo, l’unico mio problema che avevo considerato, era non far fissare Giacomo su quanti giorni mancassero prima del nuovo anno scolastico, certa che sarebbe stato sempre contento.

In effetti, per una decina di giorni fu come sotto effetto di stupefacenti. Aveva sempre in bocca frasi come “non c’è cosa più bella che andare al mare”, cantavamo in macchina mentre raggiungevamo la spiaggia, tornava a casa rilassato e burlone e si sincerava che l’asilo fosse chiuso.

Ma poi, tipo il venti di giugno… “Mamma, non vedo l’ora sia Befana! Porta un sacco di cose buone!!!!”

Io ho uno shock apoplettico e lo guardo come se mi avesse detto che per cena gli andrebbe il passato di verdura, ma invece che dirgli “Amore hai chiesto ininterrottamente da aprile quando avremmo iniziato il mare e adesso, dopo dieci giorni vuoi la Befana???????????!!!!!!!”, ma facendo appello a tutte la mia intelligenza emotiva, ho risposto solo “Eh amore, manca tanto tempo…!”

Dopo pochi giorni torna a bomba con: “Mamma, ma quando la intagliamo la zucca?” (Porca vacca amore che angoscia, siamo a fine giugno, c’è ancora tuttttttttttttto luglio e agosto e poi sett…… No. Agosto due volte).

Quindici giorni fa : “Mamma li facciamo i biscotti di Natale?” (What’s????? Forno-impastare-burro-8745935 calorie che fai il bagno in mare dopo una settimana? Naaaaaaaaaaaaa!)

Una settimana fa: “Mamma, ma il mio compleanno dove lo faccio quest’anno?” (Oioi con cosa le vuoi quest’anno le magliette? Ispettore Gadget? SuperPigiamini? Miles dal futuro? Ah no, a marzo manca ancora un cincinin.

Due giorni fa mi dice che gli mancano le sue scarpe con Spiderman ed il piumino con lo stemma della montagna.

Da bambina “estatiana” ferita nell’orgoglio, gli chiedo: “Amore, ma non ti piace il caldo?”

“Oh sì! Ma mi piace anche il freddo!”

E così, con un sorriso di stupore e tenerezza, ho capito che i bambini non sapendo quanto durano le stagioni, come si alternino e che in fin dei conti, sanno a malapena cosa siano, vivono nella serenità della ricerca dei periodi belli. Con la neve, in infradito, mascherati da chihuahua, con l’albero di Natale in mezzo al salotto. La loro mente salta dal desiderio di una cosa bella ad un’altra, perché non c’è una classifica, son belle tutte.

E mentre entro in pre-fase di pre-ansia da quasi fine estate, cerco di pensarla come lui e di godermi l’anno per 365 giorni.

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Le mamme e… L’allattamento

| allattamento, mamme, Senza categoria

Care Mamme,

attenzione attenzione articolo ironico!

Lo sapete che il mercoledì sono di categorie quindi vi tocca. In più vi tocca anche con uno degli argomenti più spinosi in generale, figuriamoci se categorizzato!!!

Quindi inforcate i vostri occhiali con lenti scherzose e sbruffone e 3,2,1…GO!

La “Testimonial”. Questa mamma la riconosci perché ha messo in lista nascita 56 tipi di biberon: anti colica,  anti reflusso e persino anti zanzare. 32 sterilizzatori: a freddo, a caldo, da viaggio, di riserva, di riserva della riserva. Porta con sé dosi di latte artificiale come se dovesse partire per un’isola deserta per un anno – e in tenuta da spia, gira per i vari supermercati, cercando di scovare le offerte più vantaggiose di tutto ciò che gira intorno a biberon, latte e tettarelle. Quando è l’ora della poppata, deve seguire una serie di innumerevoli passaggi, roba che i cecchini con i fucili da 538392 pezzi da montare, seguono un corso da lei per imparare a velocizzarsi.

La “DiTetta-DiMucca-anchediElefante”. Questa mamma è la più scialla di tutte. Latte artificiale, latte di mamma, latte di mucca e pure quello di qualsiasi altro mammifero. Leggenda narra che qualcuno l’ha vista dare anche uno Spritz. In giro porta solo se stessa e la sua anima (ah no, pure il bambino) e quindi la riconosci perché in giro indossa outfit da “Mi è suonato l’allarme antincendio e esco così come ero in casa”.

La “coltellino svizzero” Pronta ad ogni evenienza. Non ha due seni, ma 5 accessori “seniformi”. In uno esce il latte di mamma, negli altri quattro latte artificiale, latte di soia, latte di mandorla e pure il latte struccante per occhi che non si sa mai. E’ corredata di ogni possibile accessorio: dalla mantellina per l’allattamento, allo scalda biberon ad energia solare ed ovviamente anche ogni genere di vitamina ed integratore per mamma e bambino. Non dimentichiamo la sedia pieghevole da borsa per stare comode in ogni occasione.

La “TettaIsTheBest”. Questa mamma  la riconosci perché anche se non siete amiche e per la strada le chiedi semplicemente che ore siano, troverà sicuramente il modo di parlarti dei benefici dell’allattamento al seno. Su Facebook sono iscritte a gruppi come “allatta anche tu fino a che non si fidanza”e “Saran belli gli occhi neri, saran belli gli occhi blu, ma il latte di mamma è bello ancor di più”. In più, per qualsiasi problema del bambino o della mamma, il suo latte fa miracoli: lenisce, pulisce, idrata, leviga. Voi mamme fashion che usate ad esempio, l’acqua micellare, non capite nulla.

E voi a quale somigliate di più?

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Mamma come ti pare

| mamma perfetta, mamme, mamme sclerate, neomamme, Senza categoria

Care Mamme,

in questi giorni il blog sta diventando più popolato. Vuoi per sfinimento, vuoi per compassione, vuoi perché il caldo sta dando alla testa a molti –  fatto sta che le visite sono aumentate. E leggendo i commenti qua e là, sento la necessità di spiegare ciò che sottostà a qualsiasi articolo che ho scritto e scriverò.

Perché la mia idea è scrivere la mia esperienza, quello che penso, quello che mi viene in mente, quello che osservo. Ma non c’è nessuna intenzione di far cambiare opinione a chi la pensa diversamente o credere che quello che faccio io sia meglio di quello che fanno tante altre.

Già lo potete aver intuito dal fatto che non ho messo un titolo tipo “diariodiunamammachevespicciacasa“, o “diariodiunamammabravadamorì” o “diariodiunamammachehacapitotuttoevoinoncapiteunacippa“.

Ma ci tengo a precisare che oltre a portare avanti i pensieri della mia vita di MammaBradipa, mi piacerebbe passare il concetto di Mamma come ti pare.

E cioè che io dico la mia e voi se vi va rispondete la vostra. Che non c’è un meglio e un peggio perché di articoli che dividono ce ne sono anche troppi ed a me piacerebbe scrivere per unire.

Perché tu sei mamma dei tuoi figli e io dei miei. E tu sai cosa sia meglio per i tuoi e io per i miei. Per eventuali problemi ci sono medici, psicologi, ostetriche… Non di certo io. Né la Pinuccia, la Marietta, o l’amica della vicina di casa di tua suocera.

Se ognuna di noi si impegna ad ascoltarsi ed a fare come le pare, sarà così serena, che non avrà bisogno di ostentare la propria “bravura” e di dare il via a quelle fastidiose ed inopportune lotte per chi ha ragione.

Ma siccome quando si scrive non si sente il tono di voce, non si può guardare l’espressione del mio viso e talvolta le battute possono essere fraintese, ecco qua che vi dico nero su bianco: fate le mamme come vi pare.

Per onestà intellettuale, vi dico anche però quello che mi dà fastidio: le generalizzazioni. Di tempo, di sesso, di pregiudizio, di estremismo.

Cioè che a due anni devi essere senza pannolino senza se e senza ma.

Che alle femmine le bambole ed ai maschi le macchinine. E guai ad invertire.

Che se li tieni in braccio li vizi.

Che una cosa o la fai sempre o non la fai mai (tipo dormire nel lettone).

Perché le generalizzazioni non sono mai pensate autonomamente.

Sono sempre imposte, suggerite, copiate.

Se avete voglia di fare come vi pare, io sono qui. Per dirvi che faccio allo stesso modo, un po’ diversamente od in maniera opposta alla vostra. Con rispetto ed allegria.

Stretta la foglia larga la via, dite la vostra che io ho detto la mia.

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Il metodo per la nanna NON esiste

| mamme, nanna, neomamme, Senza categoria

Care Neo Mamme,

oggi mi rivolgo a voi per raccontarvi che prima di diventare mamma, ero ghiotta di metodologie, istruzioni, schemi e programmi per fare le cose  – perché da brava ansiosa, avevo studiato questa strategia per tenere tutto sotto controllo.

Mi riusciva bene all’università, quando dovevo preparare la valigia per una vacanza, o quando avevo tante cose da fare entro una scadenza.

Così, ricordo che quando andai alla prima visita dal pediatra di Giacomo, portai con me un grande foglio pieno di domande. Tornata a casa mi accorsi che la maggior parte delle risposte erano “Dipende” e andai in crisi. Ero io che con quel fagottino in braccio, dovevo decidere cosa fosse meglio per lui. E una delle cose che mandò più in crisi me e il papà, fu la nanna.

Giacomo non si rilassava e crollava, piangeva e crollava. Dopo tanto.

Giacomo non si addormentava se stavamo seduti. Non si addormentava se lo ninnavamo. Non si addormentava se ci abbracciavamo nel lettone. Non si addormentava con il latte. Se mangiava poi stava sveglio un’ora e mezzo.

Si addormentava se facevamo gli squat. E se cantavamo canzoni anni ’70. Contemporaneamente.

Ma capirlo non fu facile. Perché non c’è nessun libro intitolato “Addormenta tuo figlio in due mosse: squat e Battisti”.

E con un neonato che piange, ti senti come quando devi tagliare un filo di una bomba ad orologeria con il cronometro che scorre all’indietro.

E mai mi avevano fatto male i polpacci come in quel periodo.

Quando nacque Aurora avevamo allenato le gambe e ripassato Battisti, Baglioni, Mina ecc. Ma lei si addormentava in qualsiasi modo tranne che con gli squat e le canzoni anni ’70.

Secondo me (e sottolineo secondo me) di metodi non ce ne sono perché ogni bimbo ha le sue caratteristiche e le sue preferenze.

Ma ognuna di noi, prima di arrendersi all’unicità del proprio bambino, cerca di trovare una soluzione generale anziché personale.

D’altra parte, fin da quando siamo piccoli, impariamo che per riuscire a fare qualcosa, bisogna farlo in un certo modo.

Per camminare, impariamo che non possiamo lasciarci cadere troppo in avanti e nemmeno troppo indietro. Non possiamo fare due passi sinistri e nessuno destro;

Per leggere, ci insegnano che non possiamo andare da destra a sinistra o scorrere un rigo sì e uno no;

Per guidare, studiamo che dobbiamo stare sulla destra della carreggiata e che non possiamo passare col rosso e fermarci con verde.

Ma per dormire, dipende solo dalle preferenze. Ogni bimbo si addormenta diversamente perché ad ogni bimbo piacciono cose diverse.

Oltre alle nostre insicurezze, parenti ed amici non ci aiutano di certo: “Mettilo a pancia in giù vedrai come crolla!”, “Mettilo nel lettino che deve imparare ad addormentarsi da solo”, “Dagli una routine!”

Poi ci sono anche le abitudini che vanno di moda:

Ricordo ancora che quando ero piccola, verso le nove di sera, ogni genitore impugnava la sua arma segreta: il biberon con la camomilla! Negli anni ’80-’90 pareva che nessun neonato potesse dormire senza!

Insomma… non avere un metodo può spiazzare, ma la magnificenza di trovare un’intesa familiare ed uno stile che conosciamo solo noi, non ha eguali.

E per favore, non credete a nessuno nessuno nessuno che vi dice di lasciarli piangere. Perché quella è l’unica cosa che non piace proprio a nessuno.

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