Avete presente il film de “La Carica dei 101”? Quando i cuccioli si coprono di fuliggine per confondersi con cuccioli di Terranova (che poi nell’originale sono Labrador, ma questa è un’altra storia), ma comincia a nevicare? E Crudelia li fissa in modo inquietante? Ecco! Lo so che manca ancora tanto, ma sento che Halloween mi sta fissando così.

Non ho mai amato Halloween.

Sono cresciuta con mia nonna che diceva che “I Santi” erano la terza festa più importante dell’anno e quindi il primo novembre c’era un pranzo parentoso assicurato. Il 31 bo, era il giorno prima.

Da adolescente, c’erano le festine a tema. Trad.: vestito fighetto nero. Io odio il nero.

Da adulta, sono andata a qualche festa all’aperto e ho deciso che mai più e mai poi.

Per anni l’ho semplicemente evitato.

Poi sono diventata mamma.

Lo sapete quanto sono carini i costumi da zucca per lattanti? E gli accessori ispirati a “dolcetto o scherzetto”?

Quindi mi son detta: non facciamo di tutt’erba un fascio!

Conserviamo le zucche e i dolcetti ed evitiamo ragni, streghe e scheletri.

Mio figlio d’altra parte, fino a due anni fa odiava Halloween e io mi ero auto fatta una supercazzola sul DNA e altre minch baggianate – e vivevo serena.

Ma l’anno scorso mi ha fregata. Da zero a 100. Da non sapere cosa fosse Halloween, a diventare presidente onorario del fan club “W la zucca w la strega, w pure lo scheletro chi se ne frega”.

E allora cuore di mamma ha deciso di farsi piacere Halloween! Di pensare a Whisky il ragnetto, al fantasmino Casper e agli scheletri di Siamo fatti così. Ho preso per mano la mia totale incapacità di fare bricolage e ci siamo fatte forza a vicenda. E a dir la verità alla fine abbiamo fatto cose carine e passato momenti felici insieme.

Però raga, io in questo periodo dell’anno temo.

Temo che mi chieda di vestirsi da mostro zombie sputa moccio.

Temo che desideri ingozzarsi di scheletri gommosi dagli ingredienti simili alla colla vinilica.

Temo che aspiri a cospargere casa di ragnatele e ragni giganti fatti così bene da sembrar veri.

E quel che è peggio è che sua sorella ultimamente non fa che dire “anch’io” a tutto quello che fa lui.

Two is meik ke uan? Facciamo a Natale va’.

 

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